Carlo Avarello, musicista, produttore e fondatore dell’etichetta discografica Isola degli Artisti (Simona Molinari, Amara, Serena Brancale etc…), ha dato vita ad una nuove realtà per artisti emergenti, Isola degli Artisti Academy, una realtà giovane, ma con le idee già ben chiare. L’obiettivo principale è quello di di ricercare, valorizzare e formare artisti emergenti della musica italiana che possano avere un futuro musicale e discografico.
Di questo interessante progetto e dell’aria che si respira vi abbiamo già parlato in passato, trovate qui infatti l’articolo scritto dopo che la nostra redazione ha presenziato nella scuola, unitamente alle interviste realizzate dopo una lezione tenuta dal Direttore di All Music Italia Massimiliano Longo ai ragazzi dell’Academy (Qui invece le borse di studio e i contratti discografici assegnati lo scorso anno).
Abbiamo deciso di contattare telefonicamente Carlo Avarello poco prima della partenza della nuova stagione per di Isola degli Artisti Academy prevista per il 30 novembre prossimo.
Ecco la nostra intervista.
INTERVISTA A CARLO AVARELLO
Ciao Carlo. Com’è nata l’idea dell’Isola degli Artisti Academy?
L’Accademia è nata da un’idea che avevo da tempo. Stavo cercando di realizzare un luogo nel quale si potessero unire quelle attività che un tempo erano svolte dai talent scout. Un tempo infatti si lavorava sulle canzoni, ma anche sulla personalità e sul carattere dell’artista. Oggi è sempre più difficile svolgere questo tipo di attività perché non ci sono più locali disposti a ospitare i ragazzi, ma lo spazio è occupato solamente dalle cover band. Ascoltando suonare dal vivo i ragazzi c’era la possibilità di capire se questo aveva solo doti da interprete o anche autorali.
L’Accademia ha l’obiettivo di creare un luogo ideale per i ragazzi, che hanno la possibilità di interagire con diverse realtà discografiche e chiarirsi le idee su quello che potrà essere il loro ruolo e il loro percorso nel mondo della musica.
Un percorso di nove mesi ti permette di conoscere e valutare le doti artistiche di ognuno, ma anche vedere quanto “l’alunno” stesso risponde ed è attento all’insegnamento.
In questo lasso di tempo noi abbiamo la possibilità di capire se può essere in grado di fare bene questo mestiere o se, al contrario, non ne ha la forza. I nove mesi quindi ci permettono di capire se vale la pena focalizzare su di lui le nostra forze per affrontare poi il mercato, inteso anche come la partecipazione a Sanremo, ad un talent o altro.
Carlo, ma qual è il valore aggiunto che secondo te un ragazzo deve possedere per poter far bene questo mestiere?
L’autenticità è un presupposto necessario, sia che l’artista voglia fare l’autore o l’interprete. Dipende molto dalla sincerità della proposta artistica. Troppo spesso vediamo artisti che cantano cose che non rispecchiano la loro vita, le loro convinzioni e la realtà che vorrebbero rappresentare. Sarebbe inutile se oggi tutti iniziassero a scrivere come Tommaso Paradiso! Ognuno deve avere la propria personalità e portarla avanti nel tempo.
Per regalare un’emozione vera prima di tutto bisogna essere sinceri con sé stessi e con gli altri. Solo così ci si può identificare in quello che canta un artista.
Spesso uno dei problemi dei ragazzi è l’atteggiamento. Una volta che hanno scritto un pezzo alcuni si credono arrivati. Qual è il vostro ruolo in questo scenario?
A prescindere se poi lavoreranno con noi oppure no, il nostro ruolo è quello che far prendere coscienza del fatto che questo è un lavoro che va vissuto come una missione e non come un’esaltazione del risultato. Anche perchè tu puoi raggiungere risultati incredibili e l’anno dopo essere dimenticato. Per evitare che l’artista perda il contatto con la realtà e il lavoro bisogna innanzitutto far capire che la musica deve essere un’esigenza, un modo per esprimere le proprie necessità. Se poi questo si traduce in 50 successi è un altro discorso.
Un vero artista non dovrebbe mai cambiare atteggiamento, neanche dopo grandi hits e un conto in banca importante. Io nell’Accademia cerco qualcuno che non sia attratto dall’idea di essere famoso e riconosciuto, ma dalla necessità di creare musica. Vorrei che un ragazzo fosse una persona vera e che, oltre al talento, abbia anche idee chiare, disciplina e convinzione per la missione musicale. Non ci serve un ragazzo che fa musica solo per mostrare il proprio ego.
Certo, non è sempre facile capire le vere intenzioni dei ragazzi e spesso la vera essenza la si coglie soltanto con il contatto con il pubblico. Può capitare che il confronto con il mercato lo carichi e lo faccia sentire un divo, ma noi dobbiamo evitare tutto questo.
Qual è il profilo della persona ideale che secondo te dovrebbe frequentare l’Isola degli Artisti Academy?
Diciamo che non c’è un profilo ideale anche perché ci sono persone che già sono strutturate e conoscono alcune dinamiche legate alla discografia, mentre altre che invece entrano per la prima volta in contatto con tutto quello che sta dietro a un progetto musicale. Di sicuro è importante che ognuno dei ragazzi abbia voglia di imparare e sia aperto al confronto.
Ci sono, per esempio, degli interpreti che mai avrebbero creduto di poter scrivere un brano e che invece dopo i 9 mesi dell’Accademia sono diventati più bravi di ragazzi che si sono iscritti per portare avanti il loro percorso autorale. L’Accademia è anche un luogo per sperimentare e per mettersi in gioco e grazie ai nostri insegnanti tutti avranno la possibilità di capire qual è la strada più congeniale.
ISOLA DEGLI ARTISTI ACADEMY – DATE e ISCRIZIONI
Sono state rese note le date dell’anno accademico 2018-19 dell’Isola degli Artisti Academy. Eccole qui a seguire:
Dicembre: 30/11 ‐ 01/12- ‐02/12
Gennaio: 11 ‐ 12 ‐ 13
Febbraio: 15 ‐ 16 ‐17
Marzo: 15 ‐ 16 ‐ 17
Aprile: 05 ‐ 06 ‐ 07 e 26 ‐ 27 ‐ 28
Maggio: 24 ‐ 25 ‐ 26
Giugno: 14 15 ‐ 16 e 28 - 29 ‐ 30
Per maggiori informazioni su come iscriversi a Isola degli Artisti Academy potete mandare una mail a elena@isoladegliartisti.it. Specificando che siete venuti a conoscenza dell’Academy tramite All Music Italia potrete avere delle agevolazioni. Tra i tanti professionisti che hanno tenuto lezioni lo scorso anno citiamo Simona Molinari, Giovanni Caccamo, Amara, Giuseppe Anastasi e Massimiliano Longo.
CONOSCIAMO MEGLIO ISOLA DEGLI ARTISTI
Isola degli Artisti è una delle realtà indipendenti più rilevanti dell’ultimo decennio, in qualità di Management dei propri artisti e di etichetta discografica, ha collaborato con artisti italiani e internazionali di fama mondiale tra i quali Al Jarreau, Andrea Bocelli, Peter Cincotti, Gilberto Gil, Lelio Luttazzi, Massimo Ranieri e Ornella Vanoni solo per citarne alcuni.
Nel corso del tempo IDA ha intrapreso collaborazioni con tutte le multinazionali più rilevanti presenti in Italia, sia nell’ambito discografico che in quello editoriale, come ad esempio di recente il brano Per questo paese cantato da Emma nell’album Adesso e l’ultimo successo di Fiorella Mannoia, Che sia benedetta, presentato al Festival di Sanremo.
Nel 2017 Isola degli Artisti ha partecipato per la decima volta al Festival di Sanremo, sia in qualità di casa editrice del brano sopracitato (vincendo anche il Premio Miglior testo) e sia come casa discografica della cantautrice Amara ospite alla kermesse con Paolo Vallesi.
Negli ultimi anni Isola degli Artisti si è affermata anche come casa di produzione per programmi televisivi, compare infatti anche nell’albo fornitori della Rai, producendo così diversi eventi come ad esempio il Premio Lunezia e il Premio Lelio Luttazzi.
Foto dai Social de L’Isola degli Artisti e di Carlo Avarello