Gionny Scandal è l’ennesimo rapper di talento che riesce a conquistare anche quel pubblico che compra ancora musica originale. Il suo ultimo album “Gionata” infatti ha debuttato questa settimana alla sesta posizione della classifica FIMI dei dischi più venduti in Italia
Un risultato assolutamente sorprendente che ha destabilizzato tutti quelli che ancora non conoscevano questo giovane artista. Ma dietro a questo risultato ci sono cinque lunghi anni di lavoro. Proviamo a capire assieme chi è Gionny Scandal…
Gionata Ruggeri nasce a Pisticci, in provincia di Matera, il 27 settembre del 1991. La sua è una vita non certo facile e tra gli eventi che più segnano questo giovane ragazzo c’è la perdita dei genitori. Gionny trascorre la sua adolescenza insieme alla nonna materna che lo cresce come un figlio. Nel 2009 arrivano le prime composizioni e il ragazzo inizia a suscitare interesse su Youtube con i video delle sue prime registrazioni.
Nel 2010 arrivano grandi soddisfazioni proprio dal web, dove ottiene una media di 100.000 visualizzazioni per ogni video caricato. Inizia così a farsi un nome nella scena rap italiana.
Dopo aver fatto parte di varie crew e aver sperimentato qualche duetto, decide di lavorare come solista e firma con l’etichetta THE SAIFAM GROUP, con la quale esce il primo disco ufficiale da solista “Haters make me famous” che scala subito la classifica dei dischi rap più venduti arrivando alla prima posizione e in meno di 24 ore entra nella top 10 dei dischi più venduti della classifica generale di iTunes.
Dopo il primo album Gionny Scandal torna sulla scena con “Scandaland“, secondo progetto da solista che vede la collaborazione di importanti beatmakers italiani come Dj Andry, Livio Hugaflame, Exo, Fonzi Beat e Slim. L’album è prodotto artisticamente da Trumen Records e debutta alla posizione numero 51 della classifica dei dischi fisici più venduti in Italia.
Nel 2012 pubblica il suo terzo album, “Mai più come te” in cui duetta con Maxi B, Raige, Rayden e Clementino. Il disco ottiene un buon riscontro arrivando al primo posto dei dischi rap più scaricati da iTunes.
Pochi giorni fa è uscito il suo nuovo album intitolato semplicemente “Gionata” con cui ottiene il suo miglior debutto arrivando direttamente alla posizione numero 6 della classifica FIMI.
Noi di All Music Italia abbiamo deciso di raggiungere immediatamente questo nuovo astro nascente della scena rap italiana per intervistarlo.
INTERVISTA A GIONNY SCANDAL
Il tuo percorso artistico parte ascoltando generi come il punk-rock e il grind-core, molto lontani dal tuo stile attuale. Nel 2009 conosci un altro rapper, Skacko, e inizi a fare musica rap. Cosa ti ha spinto verso questo genere?
Ho iniziato scrivendo il primo testo quasi per scherzo. Dato che il pezzo è stato poi registrato ho deciso di pubblicarlo in rete senza nessuna pretesa e vedendo il riscontro positivo decisi di farne subito un secondo. Ho iniziato ad appassionarmi poi proprio al genere e da lì è iniziato tutto.
La tua vita non è stata certo una passeggiata, lo si intuisce già dal tuo primo brano “Senza cancellare”. Si dice che la sofferenza sia, purtroppo, linfa vitale per la vita di un artista. Oggi Gionny è una ragazzo più felice o certi tormenti rimangono per sempre?
Purtroppo cancellare il passato è impossibile, ma sono stato capace di trarre un punto di forza anche dalle cose meno belle che sono successe, cercando di aiutare la gente a fare come ho fatto io, ossia a non abbattersi mai e credere in quello che vuoi davvero.
I titoli dei tuoi album sembrano aver subito una crescita di pari passo con la tua musica… Sei partito da un provocatorio “Haters make me famous” al nuovo album che si intitola semplicemente con il tuo nome “Gionata”. Come hai vissuto questa evoluzione?
In realtà non ho organizzato nulla, ho semplicemente scritto e deciso cosa scrivere in quei precisi momenti.
Andando ad ascoltare a ritroso nella tua discografia uno dei brani che ritengo più emozionanti e che personalmente mi arriva come un pugno allo stomaco è “A voce bassa” dedicato a tua nonna (probabilmente perché anch’io ho vissuto la tua esperienza). Ci sono dei versi molto dolci come “Il primo sguardo la mattina va solo a te a voce bassa vorrei dirti se ti va di raccontarmi ancora qualche fiaba e di stringermi forte quando torno a casa…”.
Siamo abituati all’immagine, che i rapper stessi spesso ci impongono, di ragazzi duri che parlano più facilmente di soldi e donne, quasi come se per un rapper mostrare le proprie fragilità fosse un segno di debolezza. Cosa ne pensi dell’immagine predominante degli esponenti del genere? Pensi che le tue fragilità siano un valore aggiunto alla tua musica?
Più che una fragilità la vedo semplicemente come una dedica e nient’altro. Poi se sono riuscito a colpire anche gli altri non può che farmi piacere, ma l’importante è che sia piaciuta alla diretta interessata.
Il primo singolo del nuovo album è l’omonimo “Gionata”. Un auto riflessione su quello che eri e che sei e quello che la gente vede in te. Come mai hai scelto questo brano come apripista del disco? E soprattutto quante differenze ci sono tra Gionata e Gionny, tra quello che sei quando sei a casa da solo e quello che chi ti ama o chi ti odia vede?
Ho scelto come primo singolo GIONATA proprio per mettere in chiaro alla gente che cosa sarebbe stato il concept dell’album, ovvero un album che parla di GIONATA. Tra Gionata e Gionny ci sono tante differenze, GionnyScandal è l’artista, Gionata è quello che dà la forza a GionnyScandal per esserlo.
Proprio in “Gionata” canti “Perché la vita in fondo è come il mare non gli frega se non sai nuotare”. Che cosa salva Gionata da questo mare? Gli amici, la musica, il successo o se stesso? Come hai imparato a nuotare?
Per ora il mio lavoro mi sta facendo da “salvagente”, le soddisfazioni arrivano. Il successo ha tanti lati buoni ma anche moltissimi no. Devi essere pronto. Io lo sono stato.
L’album è stato anticipato dal brano “Vestita di lividi” che parla della violenza sulle donne. Per affrontare un argomento così delicato alla tua giovane età senza peccare di retorica hai visto con i tuoi occhi degli episodi di questo tipo o ti sei ispirato ai fatti di cronaca?
Mi sono semplicemente ispirato a ciò che sta succedendo dicendo la mia e sperando di risolvere qualcosa, spero di esserci riuscito.
“Philophobia” con quel ritornello che non ti si stacca dalla testa è sicuramente uno dei possibili singoli dell’album. Ma Gionny soffre realmente di Philofobia? E se sì, la paura incondizionata dell’abbandono si riversa solo nell’universo femminile o anche nelle amicizie?
Ripeto, l’album parla di GIONATA, quindi ogni pezzo ha qualcosa che fa parte di me.
Il tuo ultimo album ha debuttato con grande successo alla sesta posizione della classifica FIMI dei dischi più venduti questa settimana. Il tuo secondo album “Scandaland” aveva raggiunto la posizione numero 51. Cosa è cambiato in questi ultimi due anni? Come hai vissuto questa entrata così alta in classifica?
Diciamo che un po’ me l’aspettavo, in questo album ci ho messo tutto il mio impegno e tutte le mie qualità accumulate fino ad ora, SCANDALAND non è assolutamente all’altezza di GIONATA.
La musica rap vive negli ultimi anni un momento di grazia, i rapper infatti sono (insieme ai big della musica italiana) gli unici artisti che sembrano riuscire a tener testa ai cantanti dei talent. Quali tra i rapper italiani ti piacciono?
Non ascolto molto il rap italiano, mi tengo soltanto aggiornato su tutto ciò che esce.
Qual è il brano di “Gionata” che preferisci?
Non ce n’è uno in particolare, dalla prima canzone alla decima, se le ascolti una dopo l’altra è una canzone unica.
Quale invece la canzone della tua intera discografia che tornando indietro non pubblicheresti?
Neanche una, tutte le mie canzoni sono servite ad arrivare dove sono ora.
Chiudiamo sempre le nostre interviste con una sorta di versione ironica e senza cattiveria de “il gioco della torre”: a chi rompi il cd?
A Moreno o Emis Killa?
A Nesli o Baby K?
A Tiziano Ferro o Eros Ramazzotti?
A Max Pezzali o Jovanotti?
Ahahah non rompo i cd di nessuno, semplicemente non compro chi non apprezzo.
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