Oggi vi presentiamo un’intervista a Leiner, un volto nuovo della musica italiana che in questo periodo sta lavorando per mettere a frutto la visibilità ottenuta con la partecipazione all’ultima edizione di X-Factor. Il racconto di un ragazzo che a soli 17 anni ha capito di che materia sono fatti i sogni e di come sia possibile raggiungerli credendoci e trasformando l’entusiasmo e lo spirito che abbiamo conosciuto nel talent show targato Sky in impegno quotidiano dedicato alla musica, che lo porterà a brevissimo al rilascio di un nuovo singolo, con il quale dare il via l’ambizioso percorso del “nuovo” Leiner.
Una bella intervista nella quale ci racconta i suoi progetti, oltre a spendere parole sui compagni d’avventura Fedez, Lorenzo Fragola e Madh, oltre a raccontarci di nuove collaborazioni come quella con i Sonhora…
Leiner, bentrovato su All Music Italia, ti incontriamo dopo il rilascio del video di Tutto quello che ci resta che sta sfiorando le 30’000 visualizzazioni su Youtube. E’ stato rilasciato dopo un po’ di tempo dalla presentazione a X-Factor. Sei felice di quest’accoglienza? Temevi che in qualche modo fosse calata l’attenzione sulla tua musica?
Molto felice, diciamo che è un piccolo e inaspettato successo, sia io che le persone che lavorano con me temevamo che il successo andasse un pò a scemare; quindi vedere che il seguito c’è è una cosa positiva, significa che un minimo di segno l’ho lasciato, e di questo sono fiero, una gioia inaspettata ma ora quel che spero è di riuscire a continuare…
Riproporrai il pezzo cantato in inglese?
mmmh per ora non credo….diciamo che questo pezzo è stato un pò lanciato male, vorrei concentrarmi su cose nuove, l’idea è di staccarmi da quanto fatto a X-Factor, far vedere altro…questo pezzo è legato a X-Factor, quindi non credo di proporre un’altra versione di Tutto quello che ci resta, ma con altri brani non è detto non possano uscire doppie versioni italiano/inglese.
Quindi con il rilascio del video si chiude il ciclo di Leiner legato a X-Factor e riparte un percorso nuovo..
La cosa da fare è affermarsi e non essere legato solo alla televisione, non vorrei restare solo Leiner di X-Factor ma proporre cose mie, costruirmi una credibilità da Leiner cantante, un pò come sta cercando di fare Lorenzo Fragola, anche se con questo non voglio paragonarmi a Lorenzo Fragola (ride ndr).
Restando un attimo sul video è presente una componente legata al ballo. Tu continui a ballare hip hop con il gruppo Brown Sugar?
Diciamo che in questo periodo, tanto per il ballo quanto per la scuola, i molti impegni come cantante mi hanno fatto accantonare temporaneamente tutto il resto…con il ballo in particolare è una cosa che ho fatto con molto rammarico, perché ballare è una delle cose che mi fa stare meglio in assoluto però in questo momento ho dovuto concentrarmi sui live e su tante altre cose, quel che è certo è che mai mollerò il mio gruppo e questa grande passione.
TUTTO QUELLO CHE CI RESTA – LEINER – VIDEO
In queste settimane è ripreso quindi il tuo percorso, fatto di ospitate TV e di eventi live, dove hai diviso il palco con i Sonohra, come è nata questa collaborazione che ti vedrà partecipare alla registrazione del loro cd live?
A Capodanno abbiamo diviso il palco del Festival Show, oltre ai Sonohra c’erano Aba, Alessandro Casillo, Virginio e molti altri. Ci siamo conosciuti li e da subito è nata una reciproca simpatia, con loro che mi hanno chiesto di partecipare al loro spettacolo dell’8 marzo, così grazie anche a contatti comuni è iniziato questo bel progetto di collaborazione, con loro mi trovo molto bene, sono persone fantastiche.
Quale sarà la prossima tappa del tuo percorso musicale?
Sarà l’uscita del nuovo singolo! Arriverà tra pochissime settimane, quasi certamente entro fine mese, un’uscita che sarà innovativa, con una modalità diverse dai soliti rilasci, che potrete seguire seguendomi sui social.
In cosa ti auspichi possa essere un lancio migliore rispetto a quello di Tutto quello che ci resta, che peraltro non ti ha pienamente convinto…
Quando sei a X-Factor i vantaggi sono molti, ma allo stesso tempo non hai molta voce in capitolo su alcune cose, per i nuovi singoli è tutta un’altra storia, sono tutti scritti da me, supportato da validi collaboratori e questo porterà sicuramente ad un risultato diverso, dove troverai molto di me.
A proposito di collaborazioni, sei stato in studio con il DJ Marco Cavax (stabile al Papete beach), è in vista una svolta dance?
Si tratta di una nuova collaborazione che non riguarda il mio progetto discografico, ma una cosa parallela molto bella e importante e che spero vada davvero bene. Oltre al progetto principale che porterà all’album arrivano proposte esterne che riceviamo, valutiamo e accogliamo, specialmente se arrivano da personalità che stimo molto, quindi si cerca di incastrare tutto anche per battere il ferro finché caldo, sfruttando il momento senza però correre ma valutando con calma il da farsi…
Un ritmo e una calma che trasmetti anche nel raccontare nei tuoi progetti….
Beh lavorare con calma non significa non essere entusiasti…
Senza dubbio, però a 17 anni dimostri di ponderare bene le cose…
Sono veramente tanto felice, sarà quello…
Altra collaborazione prestigiosa è quella con il bassista di Ligabue, Davide Pezzin…
Lui collabora alla parte musicale del mio progetto principale, un grande musicista, poi in realtà con lui si lavora anche ad altre cose…in effetti stiamo facendo molte cose (ride ndr)….cerchiamo di portarne a casa uno fatto bene però cerchiamo di sperimentare contemporaneamente altre cose…
Quanto dobbiamo aspettare invece per il disco?
L’album arriverà più avanti, si era ipotizzato di farlo uscire a giugno ma probabilmente ce la prenderemo con un pò più di calma e causa altri progetti potrebbe slittare a settembre, la cosa bella e certa è che uscirà!
Ho visto che alcuni portali brasiliani hanno riportato la notizia dell’uscita di Tutto quello che ci resta. Stai lavorando per poter proporre la tua musica anche sul mercato discografico latino?
Mah io ho scritto anche delle canzoni spagnolo…cercare di spaziare anche in questo mondo è una cosa che mi piacerebbe molto. Sono consapevole che prima di pensare a questo però dovrò affermarmi nel mio paese, però mi piacerebbe arrivare all’estero….in fondo un tempo ero madrelingua spagnola e vorrei proseguire anche in musica un discorso legato alle mie origini. Dovesse arrivare il pezzo giusto ci potrei pensare anche ora, però è una di quelle cose che vanno ragionate con calma. E’ anche una questione di credibilità, sempre difficile, se canti in italiano ti confronti con la musica del nostro paese….con l’inglese entri in un mondo fatto di nomi inarrivabili…con lo spagnolo ci si confronterebbe con un altro pianeta ancora…a maggior ragione con un disco d’esordio forse è meglio essere focalizzati sulla propria identità.
Una voglia di spaziare in altri mercati che arriverebbe più dai tuoi ascolti o da un richiamo delle tue radici?
Adesso credo arrivi più dai miei ascolti, ma esiste anche la componente delle mie origini.
Parlando delle tue origini (Leiner è nato in Colombia ed è stato adottato da una famiglia italiana ndr), volevo chiederti che effetto ti fa essere preso ad esempio positivo come protagonista di una bella storia d’adozione?
Mi fa estremamente piacere, sinceramente mi sento normale e uguale agli altri, però mi piace molto questa cosa che gli altri vedono in me e nella mia storia. E’ bellissimo dare quest’esempio, ne sono felice.
Una bella storia che, nonostante abbia attraversato l’esposizione mediatica, sei riuscito a tener lontano da strumentalizzazioni in un mondo che facilmente cerca di far leva su aspetti extra-musicali che attirano l’attenzione…una cosa di cui andar fiero, no?
Sicuramente, è una delle cose di cui posso andar fiero, ho cercato sempre di non portare in Tv la mia storia personale, non avrebbe senso cercare di comprarsi l’affetto delle persone con il proprio vissuto quando si vuole far musica, quello dobbiamo guadagnarcelo in altro modo….
Ritorniamo all’avventura di X-Factor, prima e dopo l’uscita da li ti ha aiutato di più la maturità di ponderare bene le cose o lo spirito divertito di vedere quel che vivevi senza troppo peso?
Uscito da X-Factor ero felicissimo, arrivato in semifinale, presentato l’inedito, un percorso lungo, a livello di maturità io mi sento molto immaturo e faccio sempre molti errori: anche nello stesso programma, ero quello che aveva di più da imparare. Dopo X-Factor mi è rimasto molto, ho avuto un’occasione che ora mi da la possibilità di lavorare per un album, cosa che l’anno scorso non avrei mai potuto fare, un percorso inatteso che sta andando oltre le mie aspettative.
Beh, aldilà di quel che dici, in questi ragionamenti di maturità ce n’è parecchia…
Sicuramente ad X-Factor sono maturato, sia per l’impegno che un programma del genere richiede, si lavora molto e la testa dev’essere più che a posto.
Certo, anche se X-Factor è una “realtà protetta”, il difficile viene dopo…
Sicuramente (ride ndr), appena uscito hai la prima settimana che ti dici “Oh, che cavolo faccio adesso…“, non c’è più il palco, non c’è più la direzione artistica di Tommassini, non hai più la vocal coach,…senti la mancanza di tutto ciò ma poi pian piano scopri che le possibilità ci sono.
Ti chiedo un aggettivo/commento per alcuni tuoi compagni d’avventura, iniziamo da Fedez
Fedez è un grandissimo mentore, lui è bravo davvero, a 25 anni riusciva a guidarci in questa grandissima avventura, ci ha dato preziosi consigli aldilà di XFactor, proiettati sulla vita vera, anche a livello discografico.
Consigli che cercherai anche da lui per il tuo nuovo progetto?
Dopo X-Factor le nostre strade si sono divise, è naturale che ognuno segua i propri progetti, lui ha fatto alcune scelte legittime e quindi per ora io sono su un percorso che non include la sua presenza, poi in futuro chissà. Resta un grande affetto, non potrò mai smettere di ringraziarlo perché il lavoro con lui è la principale ragione per la quale posso fare quel che sto facendo.
Passiamo al vincitore Lorenzo Fragola
Nella nostra squadra lui era molto più maturo di tutti noi, è arrivato con una preparazione maggiore alla nostra, lo vedevi da come si comportava sul palco, anche come parlava, è arrivato già molto bravo, studiando al DAMS probabilmente era davvero preparato, con le idee chiare. Lui è un grande musicista, suona il piano da paura. Rispetto a lui io ero tremendamente indietro, e lo sono ancora (ride ndr).
Lo hai seguito a Sanremo?
Si certo, l’ho seguito molto.
Hai pensato anche solo per un attimo di voler essere al suo posto?
No, io non ce l’avrei mai fatta….finito X-Factor sei comunque abbastanza rintronato e non sarei riuscito, anche per via della mia età, a sostenere una cosa del genere.
Tempo al tempo…
Esatto, bisogna arrivare alle cose al momento giusto, un pò come è successo ad X-Factor, mi sentivo pronto ed è andata bene.
Un commento su un altro compagno di squadra, Madh
Grandissimo, il più particolare di tutti, con una perfezione vocale che ci ha impressionato da subito, a maggior ragione scoprendo che non ha mai studiato canto. Dovendo scegliere un aggettivo: impressionante, in tutto e per tutto.
Il vincitore della storia di X-Factor che ti piace di più?
Non è facile, ogni anno mi sono innamorato un pò del vincitore di turno, forse anche il meccanismo dei media ci porta ad innamorarci del vincitore ogni volta, per come vengono presentati per l’esposizione che danno loro…a freddo quello che mi ha impressionato di più è sicuramente Marco Mengoni, che ha vinto ormai molti anni fa e si è affermato con grande forza.
L’esibizione che ricordi con maggiore piacere?
Sicuramente la sesta puntata, dove ho cantato I di Kendry Lamar, poi molti altri momenti…anche cantare sul banco dei giudici è stata una grande esperienza!
Quella meno?
Fireflies, era la quinta puntata, ero tremendamente sottotono da qualche giorno e non sono riuscito a dare il massimo…
La canzone che avresti voluto portare su quel palco?
Mi è dispiaciuto molto non poter fare la canzone che avevo preparato per la semifinale (Do it dei The Weekend ndr), ma non l’ho portata sul palco essendo stato eliminato prima.
Non dovessi riuscire a vivere di musica, qual’è il piano B di Leiner?
Il mio piano B è….vivere di musica, non mi vedrei in nient’altro, io sono convinto che se davvero è quello che vuoi fare, lavori duro, ti impegni e ti ci dedichi con tutto te stesso, le possibilità di farcela ci sono, è difficilissimo lo so….come dice Gianni Morandi “Uno su mille ce la fa“…speriamo di riuscire, io sono determinato e continuerò a lavorarci, poi sicuramente cercherò di finire il liceo e poi vediamo se ci saranno i presupposti per provare con l’Università.
Una determinazione a lavorare che non resta a parole, ho visto che hai allestito uno studio a casa tua. In questo momento com’è strutturata la tua giornata tipo?
(Ride ndr) mi sveglio e mi metto al computer a lavorare alle mie canzoni, ora sono a casa poi mi sposto direttamente sotto in studio, scrivere, registrare, preparare provini…per dar vita ad una canzone il percorso è lungo e richiede molto lavoro…un grandissimo impegno, una continua crescita, con molta ricerca anche tecnica che inizia a farmi capire anche dettagli che prima ignoravo, un’evoluzione che richiede molto esercizio di scrittura e composizione, anche nello studio del canto, non ci si ferma mai…
Perdonami, ma torno a sottolineare che, anche se non sarai d’accordo, lavorare in questo modo appena uscito da X-Factor, a 17 anni, denota una maturità e una serietà non comuni…
(Ride ndr)….Grazie…
Cambiamo tema, parliamo del tuo rapporto con i social network, strumento ormai essenziale a livello comunicativo per un artista, specie se emergente….
Un grandissimo strumento che va usato bene, ormai la gestione dei social può essere anche più importante di una partecipazione televisiva a livello di visibilità. Io devo imparare, sono molto indietro e riconosco sia uno strumento pazzesco anche per mantenere il contatto con la tua fan-base, che poi sono le persone che ti fanno andare avanti, devi dar loro la possibilità di aggiornarsi al meglio su quel che fai.
Un’ultima domanda, documentandomi per l’intervista ho ritrovato un “vecchio” filmato di te 15enne durante un’esibizione scolastica…
Oh che cosa terribile, ti prego non guardarla!!…
Troppo tardi, già fatto, comunque quello che è significativo aldilà della performance è che portavi già un tuo pezzo…
Non avevo ancora iniziato a studiare canto, era solo un tentativo….comunque mi fa piacere vedere che già allora avevo le idee chiare circa quello che volevo fare.
Ringraziamo Leiner per la sincerità e la disponibilità, oltre che Elena Lucerna di Protocollo Zero Music Factory per aver reso possibile questo bell’incontro con un artista che siamo certi saprà ritagliarsi un ruolo credibile nella scena musicale italiana, grazie al suo talento guidato da una sana determinazione, una positività contagiosa e una gran dose di umiltà.
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