All Music Italia ha avuto il piacere di intervistare Monica Guerritore e Giovanni Nuti, una chiacchierata telefonica avvenuta in un momento di pausa durante le repliche milanesi dello spettacolo Mentre rubavo la vita (che vi avevamo presentato QUI), uno show quasi puramente musicale, un concerto rock reso potente dai testi della poetessa Alda Merini, incandescenti e pieni di vita, che vede la magnetica attrice Monica Guerritore nelle inedite vesti di cantante, accompagnata dal musicista Giovanni Nuti, storico collaboratore di Alda Merini, che con la poetessa tentò di raggiungere il palco del Festival di Sanremo.
Un incontro nel quale i protagonisti ci raccontano l’essenza rock di Alda Merini, capace di appassionare i giovani alla poesia attraverso la musica. Due artisti provenienti da mondi diversi che ci spiegano come la poetessa scomparsa, protagonista indiscussa del ‘900, sia portatrice di uno spirito innovativo, che saprebbe portare del buono all’attuale scena musicale e televisiva italiana.
Monica, lo spettacolo è arrivato a Milano dopo una serie di date a Roma e in entrambe le città avete riscosso un ottimo successo, le tue impressioni sull’accoglienza di questo spettacolo?
Monica Guerritore: Arriviamo da Roma dove abbiamo avuto un grandissimo successo, chiudendo con il tutto esaurito al Teatro Vittoria, ora siamo qui a Milano proprio nei giorni dei 5 anni dalla scomparsa della Merini e il pubblico è molto caldo e ama moltissimo la poetessa, in qualche modo si ritrova in questo spettacolo così travolgente, molto diverso da quello che uno in genere si aspetta, ma che corrisponde alla Merini nella sua assoluta follia, nel suo suono, luci, colori, forza passione, un pubblico che si lascia trascinare, capace di ballare, battere le mani a ritmo, muoversi…
Trovi che a Milano, la città natale di Alda Merini, l’affetto verso la poetessa sia maggiore?
Monica Guerritore: No, lei è amata in tutta Italia: siamo stati ad Asti, a Napoli e in tutti i luoghi dove siamo stati abbiamo avuto la dimostrazione che la Merini è dentro il cuore delle persone.
L’obbiettivo di questo spettacolo è anche quello di rendere la poesia popolare attraverso una forma di spettacolo innovativa, diretto a conquistare un pubblico più giovane, credi di esserci riuscita?
Monica Guerritore: Si, diciamo che è una gioia vedere un pubblico giovanissimo, il pubblico della Merini è poi quello, perché lei è talmente originale anarchica e libera di pensiero, così dolce e scontrosa che giovani si ritrovano, vengono molto raccontati nello spirito della poetessa Merini. Quello che noi stiamo facendo è cercare di togliere il vecchiume dalla parola poesia, per cui ridare alla poesia la sua vena romantica, capace di travolgere lo spirito dello spettatore, non la poesia che richiama un luogo intellettuale dove uno analizza le forme, i versi, la metrica e tutto rimane morto: alla poesia va restituita la passione che anima il poeta quando viene scritta.
Questo spettacolo viene definito come un vero e proprio concerto rock, dove nonostante momenti di drammaturgia e contributi video, le 20 canzoni presentate regalano alla musica lo spazio centrale, a proposito di concerti rock, l’ultimo concerto al quale hai assistito?
Monica Guerritore: Sai, io lavoro sempre per cui stando tutte le sere in teatro diventa difficile, non ti saprei dire dell’ultimo concerto al quale sono stata…
Ci saranno stati dei concerti nel passato che ti sono rimasti nel cuore?
Monica Guerritore: Beh si, i concerti che mi sono rimasti nel cuore sono molti, uno a cui sono molto legata di Roberto Vecchioni, poi ti cito Paolo Conte, Fiorella Mannoia, mi ricordo anche uno splendido concerto di Battiato a Palermo.
Tutti artisti che sanno abbinare grandi testi alla loro musica…
Monica Guerritore: Esatto, diciamo che sono questi i miei riferimenti, quando parlo di testi che hanno forza poetica e popolare allo stesso tempo, brani di livello molto alto, capisci? I testi di Battiato e di Paolo Conte sono testi importanti, che la gente canta perché non sono solo delle rime musicate, ma perché sono anche dei pensieri e questa è poesia.
Quindi la musica da sempre è alleata della poesia, il vostro lavoro potrebbe aiutare anche il teatro a guadagnare maggiore seguito, credi che in questo possa anche aiutare a guadagnare platee più ampie in televisione o comunque in ambiti più generalisti?
Monica Guerritore: Potrebbe, potrebbe sicuramente, il problema è che fino a quando non ci sono filtri e l’offerta viene proposta direttamente al pubblico, il pubblico viene e se la gode, quando di mezzo c’è un dirigente che deve valutare qual è l’offerta da portare al pubblico, spesso o non la capisce o per ignoranza non la conosce, quindi si trova a bloccare i progetti pensando che il pubblico sia ignorante come lui. Quindi in televisione si va in genere ai minimi, si portano le barzellette, le cantatine, basti pensare alla musica in tv….
Certo, un ambito dove si fa fatica ad osare e si punta sull’usato sicuro…
Monica Guerritore: Si, ascoltiamo soprattutto cover, tutto è anni 70 si parte da Anima Mia e si arriva a Sei grande, grande, grande,… non c’è il coraggio di presentare cose nuove, anche a X-Factor, che dovrebbe essere un programma musicale di avanguardia, fanno cover e i ragazzi non si presentano quasi mai con nuove canzoni, se non nelle fasi finali, è un peccato.
In questi giorni tu e il tuo compagno d’avventura Giovanni Nuti, avete un appuntamento molto importante perché andrete insieme a visitare la casa-museo di Alda Merini. Monica, tu non hai mai avuto occasione di conoscerla direttamente, se avessi ora la possibilità di chiederle qualcosa cosa le chiederesti?
Monica Guerritore: Beh, io non le chiederei nulla di particolare però penso che cercherei di incrociare il suo sguardo e sono sicura che lei mi farebbe un occhiolino, secondo me andrebbe proprio così….(ride ndr)…un’immagine che potrebbe voler dire molte cose, ma credo sarebbe un occhiolino accompagnato da un sorriso.
Come se attraverso il lavoro fatto su di lei con Giovanni, in qualche modo voi vi siate in un certo modo conosciute a vicenda…
Monica Guerritore: Certo, sicuramente siamo molto vicine e pur non essendoci mai incontrate è come se ci conoscessimo a fondo, ora ti lascio a Giovanni, un saluto a te e ai tuoi lettori, vi aspettiamo a teatro…
Giovanni, accompagnare Monica nella casa di Alda per te, che hai conosciuto molto bene Alda Merini collaborandoci per 16 lunghi anni, quali emozioni credi che ti regalerà?
Giovanni Nuti: La sua casa è come fosse la mia, c’è il pianoforte sul quale ho composto le mie migliori musiche, accompagnarci Monica mi tocca particolarmente perché so che per lei sarà molto emozionante entrare in contatto con il mondo di Alda.
Nel 2007, tu hai tentato di arrivare sul palco del Festival di Sanremo proprio con un brano molto bello “Sull’orlo della grandezza”, composto da te su testo di Alda Merini, che sarebbe dovuta salire sul palco al tuo fianco. Eravate dati per certi, ma alla fine Pippo Baudo decise di non convocarvi, scatenando molte polemiche, dopo qualche anno puoi raccontarmi cosa è successo realmente?
Giovanni Nuti: Vuoi finalmente che ti sveli tutto…bene…Alda Merini ed io decidemmo di far ascoltare questa canzone a Baudo che la ascoltò e disse entusiasta “è una cosa bellissima”, anche perché il brano è commuovente ed emozionante a detta di tutti quelli che la hanno ascoltata. Baudo scrisse una lettera ad Alda durante il suo ricovero in ospedale per un problema di salute: in questa lettera Baudo lasciava intendere chiaramente che saremmo stati selezionati. Baudo è uno dei pochi in possesso di un intuito straordinario e di uno spirito di innovazione a dispetto dell’immaginario tradizionale della sua tv, se ci pensi tutti i grandi della musica sono usciti dai suoi Festival, dopo di lui penso sia uscito ben poco. Bene, l’intuito di Baudo è andato purtroppo a sbattere contro delle forti opposizioni, non a tutti andava bene che io potessi entrare in gara con la presenza di Alda Merini sul palco, il più grande poeta vivente del ‘900 in gara metteva a rischio molti equilibri, quindi Baudo per tagliare la testa al toro e per il quieto vivere decise di non inserirci nel cast… ecco la verità.
Il tutto facendo perdere una grande occasione ad un’edizione non memorabile del Festival…
Giovanni Nuti: Come disse Vincenzo Mollica, tutta la televisione ha perso qualcosa in quell’occasione, sarebbe stato un momento irripetibile, un evento storico con l’irripetibile presenza di Alda Merini e una bella canzone, però capisco e immagino che Pippo Baudo sia stato messo in seria difficoltà da tutto questo…
Hai mai pensato di riprovare a salire su quel palco proprio con Monica Guerritore, in omaggio ad Alda e in riscatto a quell’occasione mancata?
Giovanni Nuti: Sai, noi vediamo il nostro pubblico anche molto giovane che si commuove ascoltandoci, sono convinto che potrebbe essere un progetto capace di piacere al grande pubblico, temo però che negli ultimi tempi chi organizza il Festival e seleziona il cast, tende a scegliere cose semplici, facili e soprattutto che funzionano in radio, non so quanto possa essere interessato un Carlo Conti ad un progetto coraggioso come questo.
Nel caso contrario non vi tirereste indietro, mi pare di capire?
Giovanni Nuti: Guarda con Alda Merini sono stato da Chiambretti e in molte altre trasmissioni, lei mi ha insegnato che tutti i passaggi con molto pubblico sono buoni, purché si porti una cosa bella, quindi sicuramente ci sarebbero molte persone pronte ad un certo tipo di canzoni, il problema non è il pubblico ma sempre chi organizza e filtra l’offerta al pubblico. In questi anni nessuno si lascia più andare alle novità come faceva Baudo, ultimamente non trovo più nulla di coraggioso, è tutto in mano alle case discografiche che propongono i nomi del momento e le canzoni da anni sono in secondo piano.
Nell’attuale scena emergente cosa apprezzi?
Giovanni Nuti: Guarda, ti rispondo dicendoti che io mi sono appassionato alla voce di Monica Guerritore perché la sua è una voce riconoscibile, un dono che non sento più in giro, sento molte voci omologate, non riconosco più nessuno in radio…
Quindi credi che per assurdo sia più facile trovare delle voci interessanti provenienti da altri mondi, come nel caso di Monica, che non dalla scena musicale?
Giovanni Nuti: Certo, credo sia il riflesso del modo di vivere in branco, ci si veste allo stesso modo, si canta allo stesso modo, siamo tutti dei piccoli robot, si fa fatica a trovare spiccate personalità e chi ce l’ha fa una grande fatica ad emergere, dato che è più facile assomigliare a qualcuno.
Tu hai scoperto e proposto la collaborazione a Monica Guerritore, dopo averla ascoltata nel musical sulla vita di Judy Garland, cosa ti ha colpito in particolare?
Giovanni Nuti: Sono rimasto colpito perché trovo che ci siano molte similitudini tra lei ed Alda Merini, Monica è una donna passionale, una che sa dirti le cose in faccia senza paure, come Alda, che diceva di tutto in diretta tv senza alcun timore. Monica è una che non aspetta un secondo a farti notare qualcosa che non va e lo dice con quella ingenuità, simile alla purezza del bambino, che è la grandezza che accomuna Alda e Monica.
Hai faticato a convincere Monica a partecipare ad un progetto dove la musica è così centrale?
Giovanni Nuti: No, ci siamo trovati nel momento giusto, quando io stavo cercando un’artista con la quale volevo condividere il palcoscenico, facendo nascere una collaborazione destinata a continuare e dove credo ci sia lo zampino della Merini, di quel suo spirito che sento continuamente aleggiare intorno a me.
Quale sarà il futuro di questo spettacolo?
Giovanni Nuti: Continueremo a portarlo in giro, abbiamo intenzione di portarlo anche all’estero, penso che questo spettacolo avrà lunga vita, è uno spettacolo quasi terapeutico, capace di far sciogliere le emozioni, di far piangere, uno spettacolo capace di toccare tante corde dell’anima. Uno spettacolo che è cibo per l’anima e capace di far bene al cuore, non lo diciamo noi, ma lo raccogliamo dai ragazzi che partecipano al nostro spettacolo.
Beh, molto bella questa cosa, il messaggio di una grande artista scomparsa che tramite voi arriva alle nuove generazioni che rischierebbero di non conoscere al meglio Alda Merini, credo che sia una grande soddisfazione per voi…
Giovanni Nuti: Certo è così, una grandissima soddisfazione, spero che tu e tutti i lettori di All Music Italia possiate vedere lo spettacolo e vivere insieme a me e Monica le emozioni rock che le opere di Alda Merini in musica sanno regalare.
La redazione di All Music Italia ringrazia Monica Guerritore e Giovanni Nuti e vi invita ad andare a teatro per scoprire attraverso la musica i messaggi di un genio della poesia moderna come quello di Alda Merini, nello spettacolo Mentre rubavo la vita.
Le prossime date nelle quali si potrà assistere allo spettacolo sono il 9 novembre al Teatro Novelli di Rimini e resta da fissare il recupero della data inizalmente prevista per il 4 novembre al teatro politeama di Genova, rinviata a causa di problemi di salute della protagonista.