Paolo Tuci è uno dei performer più famosi ed apprezzati della movida gay italiana, ovunque si esibisce con i suoi spettacoli sexy e trasgressivi registra sempre il tutto esaurito.
Ora però il poliedrico showman ha deciso di dare una sferzata ironica alla sua carriera scegliendo di interpretare a modo suo le sigle dei più famosi cartoni animati degli anni ‘80 e ‘90. Il pezzo scelto per lanciare questo nuovo progetto musicale è la sigla del famosissimo cartone animato Jem e le Holograms, cantato in origine da Cristina D’avena negli anni 80 ed ora reinterpretato da Paolo in una ironica versione maschile…
All Music Italia ha deciso di intervistare Paolo per capire un po’ di più di questo fenomeno dei locali italiani e per farsi raccontare qualcosa in più su questo nuovo progetto musicale.
Ma prima di partire con l’intervista ecco il video ufficiale di JEM and The Holograms girato in una dirompente location: il QUEEVER di Torino
Ciao Paolo e grazie di aver accettato di fare quattro chiacchiere con noi di All Music Italia. Iniziamo subito parlando della tua ultima fatica: hai dato nuova vita al famoso gruppo cult dei cartoni animati anni ‘80 Jem e le Holograms. Nella tua versione, però, le quattro fanciulle sono diventati quattro avvenenti ragazzoni, capitanati da te nel ruolo di Jem. Come ti è venuto in mente tutto questo?
Partiamo dal presupposto che io da bambino guardavo Jem e le Holograms ed era l’appuntamento fisso delle ore sedici su Bim Bum Bam, quindi ho sempre avuto il sogno di impersonare queste quattro rockstar super gettonate ai tempi. Dopo A90, l’album che ho fatto insieme a Immanuel Casto, ho deciso che dovevo dare una svolta totale alla mia carriera e mi è venuto in mente questo cartone animato che porto nel cuore ormai da anni, così ho deciso di dargli un tocco maschile e di stravolgerlo totalmente. Inoltre la sigla di Jem è ancora oggi una delle canzoni più ballate nelle discoteche italiane e dopo vent’anni ha delle sonorità tutt’ora attuali, quindi ho deciso di fare solo dei piccoli cambiamenti, di renderlo un po’ più rock, ed ero sicuro che la formula sarebbe stata quella giusta.
La rivisitazione della sigla di Jem e le Holograms fa parte di un nuovo progetto musicale dal titolo Jem & Co. nel quale hai deciso di racchiudere alcune delle più belle sigle dei cartoni animati: da Sailor Moon a Mila e Shiro passando per Occhi di Gatto ed Holly e Benji. A questo punto non posso non chiederti qual era il tuo cartone animato preferito da bambino.
Il preferito sicuramente Jem, seguivano Occhi di Gatto e Creamy. Credo che questi cartoni animati in un periodo storico così complesso ci riportino a quella spensieratezza che ricerchiamo e di cui tutti abbiamo un gran bisogno.
Con questo disco aspiri a diventare la versione maschile di Cristina D’avena? Ci sarà un seguito o questo disco rimarrà solo un capitolo della tua carriera?
Rimarrà un capitolo anche perché Cristina è la regina di un impero intramontabile e tale rimarrà, quindi definirei questo progetto più un tributo a lei che ci ha regalato sorrisi e ce li regala tutt’ora dopo vent’anni.
Sappiamo che per te Cristina d’Avena è un vero e proprio idolo, noi di All Music Italia l’abbiamo intervistata proprio qualche settimana fa, vuoi lanciarle un messaggio tramite le nostre pagine?
Io le direi: Cara Cristina, ho deciso di dedicarti questo disco per ringraziarti dei sorrisi e della gioia che hai continuato a darmi in questi vent’anni e resta ancora viva in me la voglia di poter un giorno cantare queste canzoni insieme sullo stesso palco.
Se potessi scegliere un brano su cui duettare con Cristina, quale sceglieresti?
Canterei la canzone dell’idolo della mia infanzia, Jem!
Un’importante collaborazione alle spalle ce l’hai già: quella con la star del porn-groove Immanuel Casto con il quale hai duettato nel pezzo A90. Com’è nata questa collaborazione e com’è stato lavorare con Immanuel?
E’ stata una preziosa collaborazione perché c’è stato uno scambio di idee fortissimo e questo cocktail si è miscelato bene perché di base c’è una bella amicizia tra me ed Immanuel che dura ormai da quattro anni. Abbiamo due carriere e due stili musicali opposti ma proprio questa antitesi è stata l’ingrediente fondamentale per creare qualcosa di veramente diverso.
Il pezzo A90 è un vero e proprio omaggio agli anni ‘90 ed anche in questo ultimo lavoro discografico si celebrano alcuni cartoni animati di quegli anni. Cosa c’è di così speciale in quella decade da spingerti ad amarla così tanto? Cosa rappresentano per te gli anni ‘90?
Gli anni ’90 rappresentano adolescenza, spensieratezza, nuove esperienze e un periodo dorato che infondo tutti un po’ rimpiangiamo, perché c’è sempre una sorta di nostalgia e voglia di tornare indietro nel tempo per poter guardare in televisione Ambra Angiolini e le ragazze di Non è la Rai o forse per essere in uno stabilimento balneare e succhiare un bel Calippo! (ride…)
C’è un’icona anni ’90 a cui ti ispiri?
Un’icona anni ’90 della dance per me è Alexia, che non è solo una bravissima interprete ma anche una bravissima autrice musicale e in quell’epoca era davvero preziosa. Alexia infatti era una delle pochissime reali cantanti dance di quegli anni: prima si ricorreva al playback su basi cantate dalle coriste che prestavano la voce per un brano dance e alla frontwoman che saliva sul palco ed interpretava il pezzo. Invece Alexia racchiudeva perfettamente in sé il mix di ottima cantante ed ottima autrice nonché frontwoman ed ha segnato una hit dietro l’altra per oltre dieci anni!
Sei il performer maschile più famoso ed amato d’Italia, le tue serate in giro per i locali registrano sempre il tutto esaurito: pensi che il pubblico accoglierà positivamente questa tua virata ironica verso il mondo dei cartoni animati o rimarrà un po’ deluso nel non vederti nelle tue solite vesti di performer sexy ed audace?
Secondo me il mio pubblico mi ha visto sufficientemente in determinati panni e forse questo è il momento giusto per stravolgere l’idea che la gente si è fatta di me e far capire chi sono veramente. Sono una persona dotata di grande autoironia ed è proprio con questo progetto che vorrei sdoganare l’immagine che mi sono dato per sette anni e dare una svolta totale alla mia carriera. Ora voglia ammiccare al pubblico con tanta autoironia perché strappare un sorriso alla gente in questo periodo è davvero utile.
Ti piacerebbe presentare le tue colorate e frizzanti esibizioni al di fuori dell’ambiente gay-friendly? Ti senti più un cantante o performer? Ti troveresti a tuo agio su un palco importante ed istituzionale come quello di Sanremo, ad esempio?
Mi sento un intrattenitore e da intrattenitore quale sono ammetto di non appartenere alla categoria tradizionalista di cantante quindi non mi permetterei di scegliere il Festival di Sanremo. Posso dire però che con questo nuovo album che racchiude tutte le sigle dei cartoni animati, con enorme piacere ho finalmente la possibilità di rivolgermi non solo ad un pubblico gay ma di poter coinvolgere in maniera divertente ed ironica un pubblico più eterogeneo: uomini, donne ed anche bambini!
Quali artisti italiani ci sono nell’ipod di Paolo Tuci? Qual è il tuo genere musicale preferito?
Nell’Ipod di Paolo Tuci ci sono Tiziano Ferro, Laura Pausini ed Elisa. Tre grandissimi!
Dopo l’omaggio agli anni ’90 e ai cartoni animati più celebri cosa dobbiamo aspettarci da te in futuro? Ci sono altre sorprese in serbo?
Secondo me dovreste aspettarvi un altro svoltone in qualcosa di davvero inaspettato. Non voglio mai tenere un filo logico in quello che faccio. Tutti i miei progetti hanno un ciclo vitale: si aprono, scorrono, ci divertiamo, muoiono e ne parte un altro che deve dare uno schiaffone ai precedenti. Quindi aspettatevi grandi sorprese!
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