Il 19 maggio è uscito il nuovo Ep di Peligro Respiro (distribuzione Artist First), che contiene i singoli Dietro, Quanto Ti Costa e Gemelli (ne abbiamo parlato Qui e Qui).
Così Peligro racconta i brani contenuti in Respiro.
GEMELLI
Che si creda o meno all’astrologia, certi tratti della nostra personalità finiscono inevitabilmente per coincidere con quelli attribuiti al nostro segno zodiacale. È il caso dei Gemelli, così contraddittori, come due anime in una sola persona, destinati a volare in alto, ma con la paura di cadere.
QUANTO TI COSTA
Spesso la felicità è solo ad un passo di distanza da noi, ma compiere quel passo richiede una grande mole di fatica e di coraggio. Quanto ti costa è un tentativo di spingersi oltre la paura di essere felici, uno sprone ad andare oltre i limiti autoimposti che ci impediscono di stare davvero bene.
COME SE
Quando la trap si fonde con il reggae e con il two-step, qualcosa di nuovo e mai sentito prende forma. La sperimentazione sonora accompagna un alternarsi di cantato e rap in una serie di immagini di ascesa e caduta, di voglia di evadere e di fingere che non ci siano conseguenze quando si commette un errore.
DIETRO
Una rumba travestita da reggaeton fa da sottofondo ad una riflessione sull’importanza di lasciarsi alle spalle ciò che ci ha fatto soffrire.
Per impedire al passato di tormentare il presente e pregiudicare il futuro, occorre imparare dagli errori e non buttare il proprio tempo per i rimpianti.
CUORI BLU
Il blu, nella tradizione americana, è il colore della tristezza. È questo il sentimento che ispira e guida questa canzone, che cerca – con fotografie come quella di Milano al mattino presto – di fare una panoramica di tutto quello che passa per la testa quando la tristezza ci accompagna.
INTERVISTA A PELIGRO RESPIRO
Abbiamo contattato Peligro per parlare del nuovo Ep Dietro. Ecco la nostra intervista.
Sono passati due anni dall’album “Mietta Sono Io”. Come è cambiato il tuo approccio alla musica?
Sicuramente l’approccio alla scrittura è meno istintivo. In questa fase sono alla ricerca di un equilibrio di forma e di contenuto. So che è un processo che tende asintoticamente ad un risultato, ma è qualcosa per cui vale la pena spendersi.
Un cambio di rotta lo si era già avvertito un anno fa con la pubblicazione di “Gemelli”. Come mai poi hai aspettato tanto per far uscire un altro brano?
Mietta Sono Io è stato un album importante, impegnativo sotto molti punti di vista e che ha richiesto – dopo la pubblicazione – diverso tempo per essere “digerito”. Esauritosi quel filone, ho avuto bisogno di tempo per entrare nel mood adatto ad affrontare la creazione di qualcosa di nuovo e che fosse altrettanto valido.
Uno dei brani musicalmente più interessanti è “Come Se”. Mi sembra il risultato di una sperimentazione davvero coraggiosa. Com’è nato?
Ti ringrazio per l’apprezzamento. Dentro Come Se convivono molte anime, volevamo davvero osare, trovare il giusto equilibrio sia musicale che testuale tra elementi che tra loro possono sembrare non conciliabili. È stata una bella sfida.
In “Dietro” un sound spensierato contrasta con un testo riflessivo. Credi sia questa ora la direzione che sta prendendo la tua musica?
Per riprendere la tua prima domanda, fa tutto parte della ricerca dell’equilibrio di cui parlavamo prima. Chi l’ha detto che un testo che dice qualcosa di serio non possa stare su un ritmo ballabile? Deve esserci un punto di incontro da qualche parte ed è quel punto di incontro che Hernan Brando ed io abbiamo cercato.
“Cuori Blu” si caratterizza per un testo intenso e un mood malinconico. Quali sono i sentimenti che hanno guidato la composizione del brano?
La tristezza, la malinconia. Il blu è un colore che evoca una gamma di sentimenti molto precisa, basta pensare che il cosiddetto “Blue Monday” è considerato il giorno più triste dell’anno. Una volta accettata la tristezza che in quel momento provavo, mi ci sono lasciato trasportare e l’ho sviscerata in ciò che poi è diventato Cuori Blu.
Quali sentimenti hanno guidato la composizione dell’Ep?
Sentimenti diversi a seconda della canzone. In fondo, passiamo dalla giocosità di Gemelli alla tristezza di Cuori Blu, che sono agli antipodi, emotivamente parlando. Questo progetto è molto eterogeneo, sia musicalmente che emotivamente, non ci siamo posti limiti, quindi è comprensibile che al suo interno vivano molti Peligro diversi.
Credi che fino a quando non riprenderanno i concerti, per gli artisti più giovani il social può sostituire il contatto con i fans di instore e live?
È un argomento spinoso, i social da un lato avvicinano e dall’altro allontanano. In più, visto l’uso bulimico di digitale che ha caratterizzato questo momento di pausa, faccio fatica a credere che i social possano sostituire a livello qualitativo qualsiasi tipo di incontro ad personam. Non fraintendermi, non voglio fare il retromaniaco, semplicemente credo che – in generale – debba esserci un buon equilibrio tra digitale e fisico per valorizzare appieno qualsiasi tipo di relazione e quella tra artista e fan non fa eccezione. Non so se è colpa del mezzo o dell’uso che ne viene fatto, è un tema davvero complesso che andrebbe approfondito da persone più competenti di noi.
Durante il lockdown sei riuscito a scrivere?
In maniera diversa da quanto mi aspettassi ma sì, sono riuscito a creare musica.
Quale pensi sia stato il ruolo della musica durante l’emergenza?
Sicuramente, soprattutto in una fase iniziale, la musica ha svolto un ruolo molto importante sia per intrattenere il pubblico sia per aiutare chi era in prima linea contro il virus. Penso all’iniziativa #IoSuonoDaCasa, che è stata davvero bellissima e a cui ho preso volentieri parte. Queste iniziative sono state davvero importanti e il loro valore è inestimabile. Ora però è importante che la musica, oltre che aiutare, venga anche aiutata. Di buono c’è che – per una volta – tutta la filiera si è mossa unita per far sentire la sua voce e far capire che dietro a dischi e concerti c’è un intero settore che ha gli stessi bisogni degli altri. Vedremo come andrà a finire!
Foto di Veronica Argentiero