Prosegue la serie di interviste lampo con alcuni dei cantanti che si giocano un posto nella sezione Giovani del Festival di Sanremo scelti tra i 40 finalisti di Area Sanremo e i 60 finalisti del regolamento Rai.
Sei degli otto posti saranno assegnati dalla Commissione Rai entro il 3 dicembre (le selezioni si svolgeranno il 1° dicembre), i restanti due verranno selezioni il 4 dicembre tra gli otto vincitori di Area Sanremo.
Sei domande dirette, le stesse per tutti i candidati per scoprire qualcosa di più sul loro mondo e sui loro sogni.
In quest’intervista leggerete le risposte di una giovane band italiana: i Simons!
Simons è un progetto electro-pop, formato da quattro ragazzi di Modena: Leo (voce), Bonno (chitarra), Gugo (basso), Mett (batteria). Cominciano la loro esperienza nel 2010 collaborando con Marco Bertoni, produttore e musicista bolognese, che imposta il sound moderno, elettronico ed europeo della band.
Dopo un anno di live in giro per l’Italia fanno uscire ad inizio 2013 esce il loro primo singolo, Stanotte Sì, seguito dal secondo brano Ragazza Pazza. Alla fine del 2013 partecipano ad Amici di Maria de Filippi e a maggio 2014 esce il loro terzo singolo Io non so ballare che apre la strada al loro primo album, Quattro.
Ciao ragazzi! Con quale spirito affrontate quest’ultima selezione che vi separa dal palco di Sanremo?Cosa potrebbe darvi quel palco?
Sinceramente non ci saremmo mai aspettati di essere tra i 60 finalisti della sezione Nuove proposte quest’anno, la cosa ci coglie impreparati! Cercheremo di affrontare questo ultimo step come abbiamo sempre fatto nell’arco della nostra, ancora breve, carriera musicale: con il sorriso sulle labbra.
Il palco di Sanremo ha contribuito a creare quelli che sono i miti della musica a livello nazionale ma anche internazionale: sarebbe surreale, in senso positivo, poter calcare un palco che da inevitabilmente blasone al tuo progetto musicale.
Come si chiama e di cosa parla il vostro brano di Sanremo? Chi lo ha scritto?
Il brano che presentiamo si chiama Marilyn: è stato scritto da noi ma la storia, per scaramanzia, ancora non ve la raccontiamo!
Se anche per i Giovani ci fosse la possibilità di duettare con qualcuno come avviene il venerdì per i big, chi portereste con voi su quel palco?
Ci piacerebbe moltissimo, a distanza di un solo anno, chiamare The Bloody Beetroots: la performance con Raphael Gualazzi ci è molto piaciuta!
Conoscete qualcuno degli altri candidati? Se sì, chi ritrovereste con piacere sul palco dell’Ariston?
Ne conosciamo molti personalmente e non: quest’anno i 60 sono tutti fortissimi secondo noi, Diana del Bufalo ci piace moltissimo e sarebbe bello poter fare questo tipo di percorso insieme; anche Violetta Zironi ci piace!
Tra i giovani che sono passati negli ultimi 10 anni al Festival chi vi è rimasto nel cuore?
Arisa nel 2009 con Sincerità; Sonohra nel 2008, ma anche Andrea Nardinocchi nel 2013.
Come passerete la sera prima dell’audizione del 1° dicembre?
Probabilmente saremo già a Roma, magari a cena con altri ragazzi che vedremo il giorno dopo per l’audizione. La musica è condivisione sempre e comunque e questa esperienza, a prescindere da come andranno le cose, speriamo ci possa insegnare qualcosa di nuovo!
Lo speriamo anche noi e vi facciamo un grosso in bocca al lupo!