E’ una Laura Pausini radiosa come non mai che accoglie la stampa mondiale a Disneyland Paris, nel primo evento di questo genere nel parco.
Sono le ore 21 quando il castello, simbolo del marchio più longevo e prestigioso del cinema d’animazione, si illumina e, dal buio, arriva una carrozza trainata da due cavalli bianchi che traghettano Laura sul palco impegnata in un mini showcase di presentazione.
Dopo la performance, la cantante romagnola ha ricevuto i suoi ospiti per parlare insieme del disco, dei progetti futuri ed improvvisato a cappella versioni in altre lingue dei pezzi contenuti nell’album.
In questo articolo trovate oltre le domande della conferenza stampa.
Come nasce l’idea di cimentarsi in un disco natalizio riletto in chiave swing? Hai avuto paura di non essere considerata all’altezza?
Laura Xmas è la realizzazione di un sogno che avevo sin da piccola. Fosse stato per me sarebbe già uscito da un pezzo: nel 1996 chiesi alla Warner questa possibilità ma mi venne negata così dopo tanti e tanti anni finalmente è arrivato il momento. E’ vero sono una cantante pop, ma mi piaceva l’idea di rileggere i classici natalizi che appartengono alla mia storia personale in chiave swing. Sono una curiosa, e mi piace cantare; dopo tanti anni di attività posso affermare, correndo il rischio di sembrare anche antipatica, che non mi pongo più tanti problemi quando faccio un disco: se qualcosa mi fa stare bene, io lo canto. La scintilla definitiva è arrivata lo scorso anno proprio a Natale: ero a Disneyland in America nel parco di Orlando con la mia famiglia e per tutta una serie di motivi, compresa l’atmosfera magica creata dalle attrazioni del parco, ho sentito che era giunto il momento, ora o mai più. Ho contattato Patrick Williams che nonostante i suoi impegni ha preparato subito le musiche di queste canzoni ed inviato a me dei demo cantati da un’interprete in chiave enutpop. Tra l’altro la figlia di Patrick è una mia grande fan quindi è accaduto tutto in maniera piuttosto naturale. Ci abbiamo lavorato con passione: Laura Xmas è nato più riprese: l’ho registrato tra febbraio e la fine del tour negli stadi a fine giugno . Ed ora, eccolo qui.
Hai preso spunto da qualche artista che ti ha già preceduto? A quale canzone sei più legata?
Il primo nome che mi viene in mente è quello di Michael Bublè è stato un punto di riferimento per cantare questo disco, forse per una questione di vicinanza anagrafica. Allo stesso tempo non posso negare di aver ascoltato tantissimi altri dischi di questo genere: dai classici di Frank Sinatra alla classe delle versioni di Ella Fitzgerald. Canto queste canzoni da tutta una vita per cui sono diventate parte di me ed ognuno dei grandi interpreti che mi ha preceduta mi ha lasciato dentro qualcosa di prezioso. Il brano a cui sono più legata è Have yourself a merry little Christmas nella versione di Ella Fitzgerald; ho voluto riproporre questo brano in maniera delicata, senza acuti o sensazionalismi proprio per omaggiare la sua naturale grandezza.
Per questo disco non hai cercato nessun featuring, c’è una ragione in particolare?
Il motivo è molto semplice: come già detto questo disco rappresenta per me un sogno che si avvera; ho cantato milioni di volte queste canzoni fino a sentirle mie quindi ho preferito cercare di rendere questa mia grande partecipazione emozionale senza il coinvolgimento di qualcun altro.
C’è una dedica speciale per questo album? Che messaggio volevi trasmettere?
Nessun messaggio in particolare, queste canzoni parlano da sole. In senso generale, per il 2017 vorrei che fossimo tutti sereni, facile. Stare in pace con noi stessi e con gli altri. Purtroppo però la pace non c’è mai. Ho scritto un disco sulle persone che si assomigliano lo scorso anno, dell’importanza di non costruire dei muri che ci separino. Laura Xmas è dedicato a tutti quelli che trascorreranno le prossime feste da soli, a chi non sta passando un buon momento, sperando che queste canzoni possano portare qualche minuto di serenità e pace.
Che succederà nel futuro di Laura Pausini? Quali sono i tuoi prossimi impegni?
Voglio scrivere un nuovo disco; a gennaio partirò per incontrare degli autori quindi posso smentire la conduzione del festival di sanremo di cui ho sentito parlare, anche se ovviamente lo guaderò con tanto di palette e votazioni. Poi ovviamente arriverà anche un tour, stavolta però non negli stadi ma nei palasport o nei teatri perché voglio cercare di raggiungere quante più persone possibile che mi hanno scritto ed hanno voglia di venire ad un mio concerto senza dover fare viaggi lunghi per raggiungermi; ecco stavolta vorrei raggiungerli io.
Sei da sempre molto attiva anche sul sociale. Cosa speri di trasmettere a tua figlia?
Vorrei far conoscere a Paola dei bimbi che vivono in Ghana che negli anni abbiamo conosciuto ed “adottato” grazie a Luca, un mio ex collaboratore che è andato a vivere li. Tempo fa un giornale pubblico una foto di Paola senza autorizzazione cosi gli ho fatto causa, ho vinto e donato a questa famiglia 30 000 euro che pensate sono bastati per costruire una scuola, un pozzo ed un’area di ricreazione.Vorrei approfondire ed aiutare questa onlus che si chiama Chicchi di Caffe.
Come inserirai questi brani nella scaletta di un tuo concerto?
In realtà non sono previsti dei veri e propri concerti per promozionare il disco. Il 15 dicembre però grazie a Maria De Filippi canterò tutto il disco con una grande orchestra dal vivo, con dei ballerini diretti da Giuliano Peparini ed il tutto diventerà una prima serata di canale 5 intitolata Laura Pausini special party. Ho molta voglia di esibirmi con queste canzoni, di interagire sul palco con i musicisti perché lo swing è una musica che va vissuta, suonata e ballata…
Tra gli impegni oltreoceano e quelli nazionali è prevista anche una pausa?
Dal 23 dicembre mi fermo per due settimane. Ho voglia di scrivere il nuovo disco, non ho niente, quindi ho bisogno di viaggiare ed incontrare gente, di ispirarmi. Mi annoio a stare ferma, in fondo la gente che fa lavori comuni ha un paio di settimane di ferie no? A me basta fermarmi qualche giorno ogni tanto per ricaricare le batterie e poi devo assolutamente riprendere il ritmo. Nei momenti che passo a casa registro anche dei dischi, con tanto di copertina e grafica ad hoc: sono il mio testamento per mia figlia; sono miei doni per lei, che se un giorno vorrà potrà condividere con il mondo altrimenti resteranno solo suoi.
Nelle ultime settimane si è vociferato in rete di una tua presunta resident a Las Vegas. Cosa c’è di vero?
Un resident a Las Vegas? No, non c’è stata una vera proposta e comunque non lo farei. Mia figlia va a scuola, non vorrei mai che andasse a scuola in una città “finta” come Las Vegas, credo abbia bisogno di altro per il momento..
Progetti sul piccolo schermo dopo il successo dello scorso anno?
La Rai ha chiesto a me e Paola Cortellesi di fare Laura e Paola 2 ma per impegni di tutte e due non riusciremo a farlo nel 2017. Vedremo magari più avanti perché la voglia c’è, mancano gli incastri giusti.
Che percezione c’è dall’altra parte del mondo del tuo Paese? Ti è mai capitato di dover affrontare domande del genere nelle interviste della stampa estera?
Dipende da dove vai. Per fortuna abbiamo in nostro passato che salva tutto. Il presente purtroppo non è cosi apprezzato, cosi come non lo stiamo apprezzando noi italiani stessi, Non parlo di politica o solo musica, Il nostro patrimonio culturale, immenso è rimasto bloccato. non siamo mai riusciti a svilupparlo. ad esempio spesso mi fanno notare che in molti siti che potrebbero accogliere milioni di turisti manca addirittura la segnaletica elementare per fruire l’esperienza in modo normale… è un peccato.Ma fondamentalmente la mia italianità mi inorgoglisce, non a caso dovunque vada vengo presentata come: Laura Pausini dall’Italia.
Domani sarà il primo giorno nazionale dedicato alla condanna della violenza maschile, per la prima volta specificato, sulle donne.
Questo è un tema che mi è molto caro. Ci sono tante forme di violenza, Molto spesso la violenza è anche verbale, ed è molto pesante verso le donne. Durante il mio primo tour a 19 anni ho dedicato un concerto a tutte le donne che avevano subito degli abusi.
Anna dimmi si, era una canzone che ho cantato e raccontava una storia di anoressia in apparenza, La realtà e che Anna veniva molestata dal padre da anni nell’indifferenza della famiglia di questa ragazza che alla fine è riuscita ad uscire da quella casa mentre io sono stata allontanata dalla madre che sosteneva che ciò che sua figlia mi raccontava non fosse vero. Ora lei sta meglio, non benissimo, ma meglio.