25 Agosto 2022
di Direttore Editoriale
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25 Agosto 2022

Caso Michele Canova: il Maestro Luca Valsecchi ci spiega i dietro le quinte delle cause per plagio musicale

Capiamo meglio i motivi per cui le cause per plagi sono difficili da vincere in Italia e i “dietro le quinte” che nessuno conosce

Luca Valsecchi Plagi musicali
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Il maestro Luca Valsecchi ci parla di plagi musicali e di cosa funziona e cosa meno nelle cause

M° Luca Valsecchi, lei è un perito plagi: ci spiega come ha ottenuto questa qualifica?

Nel 2012 ho ottenuto la qualifica di “Perito ed esperto – sez. musica” presso la Camera di Commercio, l’Ente preposto ad accreditare i Periti delle diverse discipline.

E’ stato semplice ottenere tale qualifica?

Mi sono stati richiesti 5 anni di attività professionale nel libero mercato, non come insegnante di musica bensì come “operatore di musica applicata”; nel mio caso dal 2007 opero come trascrittore di spartiti musicale, che guarda caso è l’attività che sta alla base di ciò che con tale qualifica ho iniziato a fare, e cioè il perito plagi.

Oltre a questo mi è stata richiesta un’ampissima documentazione: decine di fatture (non ricordo esattamente quante, ma tante!) e relative dichiarazioni dei miei committenti circa la bontà del mio operato; si è riunita infine un’apposita commissione, composta fra gli altri da un musicista professionista naturalmente incaricato dalla stessa Camera di Commercio, dal Presidente dell’ente stesso, dal Presidente del Tribunale della mia città (Lecco) per valutare la mia idoneità non solo tecnico – musicale.

Inutile specificare che a monte di tutto ciò mi sono stati richiesti Diplomi Accademici rilasciati dal Conservatorio di Musica.

Come è possibile verificare tutto ciò che Lei dichiara?

Semplicemente rivolgendosi alla Camera di Commercio di Lecco, richiedendo la Visura Camerale relativa alla mia posizione, cosa che chiunque può fare, versando naturalmente il contributo richiesto, ed eventualmente informandosi circa i pre – requisiti richiesti per essere accreditati come Periti Esperti del proprio settore.

Veniamo ora ai plagi.
Cosa succede quando si sporge denuncia ritenendo di essere stati plagiati della propria musica?

Come in tutte le Cause Giudiziarie, il Giudice, a cui non compete la materia oggetto della Causa stessa, (in questo caso la Musica) nomina un CTU, acronimo di Consulente tecnico d’ufficio, detto anche “Perito” in quanto attraverso una “Perizia”, naturalmente scritta e della quale si assumerà tutte le responsabilità, analizzerà nel modo più “scientifico possibile” e al contempo il più semplicemente possibile (visto che la Perizia NON è destinata a musicisti) le eventuali corrispondenze musicali.

Oltre al CTU sono coinvolti altri tecnici?

Ognuna delle due parti in Causa, e cioè il denunciante e il denunciato, potrà incaricare un proprio CTP (Consulente tecnico di parte) i quali naturalmente lavoreranno a stretto contatto con i relativi avvocati, al fine di perorare le proprie ragioni.

Come si arriva alla sentenza?

Non essendo un Giudice e nemmeno un avvocato, posso solo dire che il Giudice emette la Sentenza sulla base delle varie perizie prodotte.

E’ quindi compito del CTU, il “perito superpartes”, stabilire se si è in presenza di effettivo plagio?

No, si farebbe Giudice, ed è qua che iniziano a manifestarsi le prime storture.

Occorre premettere che il plagio non sono due musiche anche identiche; il plagio è la volontà, che deve essere dimostrata e provata, di effettuare un vero e proprio “furto musicale”; in altre parole non viene perseguita la casualità che ha portato due musiche ad essere identiche fra loro, ma la volontà di copiare una musica, che il denunciante deve appunto dimostrare.

Tutto ciò non è certo competenza di un Perito, il quale si “ferma”, e si deve fermare alle sole corrispondenze squisitamente musicali.

Da dove nasce quindi la “stortura” accennata?

Dal fatto che molte volte (e lo testimonio personalmente nell’esercizio della mia professione di CTP) i Giudici incaricano i loro CTU di stabilire se sia plagio o meno… in altre parole chiedono al CTU di farsi Giudice… io personalmente non accetterei mai di farmi Giudice di alcunché. Altri evidentemente accettano.

Questa è una delle ragioni, non la sola, per la quale mai mi proporrei come CTU, pur potendolo fare, e più di altri “Periti” (CTP compresi) i quali più che spessissimo si autoproclamano tali, senza che abbiano mai conseguito la qualifica di “Perito ed esperto musicale”, l’unica abilitante alla professione in questione.

Consiglio caldamente quindi gli interessati con Cause in corso di verificare le procedure che portano alla “nomina” dei vari “Periti” (CTU in primis) e che i Periti incaricati, fossero anche esimi musicisti, siano abilitati alla Professione di “Periti ed esperti”.

Oltre a queste… vi sono altre “storture”?

Questo è solo l’inizio.

Continui prego.

Basti dire che le perizie suddette, il più delle volte, non vengono effettuate sulla base degli spartiti depositati in Siae o in altre società di tutela.

Scusi M° Valsecchi, il deposito Siae non esiste proprio per questa finalità… di tutela?

Dovrebbe essere così, ma di fatto tutti i milioni di depositi Siae non servono assolutamente a nulla, se nel momento stesso in cui si realizza la necessità di tali depositi, gli stessi vengono bellamente ignorati e i brani musicali (spartiti) vengono trascritti dai CTU e dagli altri periti, sulle cui proprie trascrizioni verranno effettuate le perizie analitiche, con conseguenti Sentenze.

Si capisce quindi bene, oltre alla gravità inaudita di una simile “prassi”, cosa possa conseguire… tutto e il contrario di tutto, alla faccia dell’oggettività della materia trattata (la comparazione ed analisi musicale) e soprattutto da ciò che può conseguire da un simile modo di operare, non certo nell’interesse di un Autore – Compositore che si vede palesemente plagiata la propria Musica, magari dopo aver avuto legami professionali diretti con il plagiante… cosa che accade spessissimo.

Come è possibile che avvenga una cosa simile, e cioè che non vengano nemmeno presi in considerazione i depositi Siae, o che comunque vengano di fatto ignorati?

Non dovete chiederlo a me… io assicuro e testimonio che ciò avviene talmente spesso che è diventata la prassi, e il paradosso assoluto è il seguente: proprio nel momento stesso in cui denuncio tutto ciò, vengo attaccato e non c’è nemmeno bisogno di chiedere da chi…

Mi viene contestato che gli spartiti non servono più a nulla, che basta il deposito dell’ mp3, dato che io non sarei “aggiornato” sulle nuove non meglio identificate procedure di tutela… succede poi che gli stessi miei “contestatori”, con i quali mi sono trovato ad operare in Tribunale, non solo le perizie analitiche le scrivono sulla base degli spartiti… ma il più delle volte trascrivendoseli da loro.

Ci sono altre gravi storture?

Assolutamente sì.

Prego…

Nel momento in cui le due musiche oggetto della Causa sono talmente identiche che mai si potrebbe dire che non lo siano, puntualmente il CTP del denunciato esegue questa “manovra difensiva”… indispensabile premessa: non perché le note siano sette (i suoni diversi sono 12 e le note diverse sono una trentina), ma per altre ragioni squisitamente di cultura musicale – compositiva scesa da tempo al di sotto delle zero, succede che qualsiasi melodia nata da questa generale mancanza di preparazione musicale (la quale permetterebbe la composizione di musiche sempre diverse) la si possa ritrovare, pari pari, in decine se non in migliaia di musiche nel mondo e nella storia, a partire dai Grandi Compositori della Classica.

Ecco quindi come procede il CTP che lavora a libro paga del denunciato: Va a “scovare” tutte le musiche che corrispondono alla musica del denunciante, per poi rispondere al quesito del Giudice… “La musica del denunciante risponde al requisito di originalità”?

Premetto che tale requisito, giusto o sbagliato che sia, nelle Cause Plagio è ritenuto indispensabile al fine della “tutelabilità” di una Composizione musicale. Il CTP, spartiti alla mano, risponde di no, mettendo in luce come la medesima musica la si trovi già proposta da più Compositori nel mondo e nella Storia. Inutile sottolineare come, a questo punto, e come succede puntualmente, il denunciante perde la Causa.

Tutti questi Compositori si sarebbero plagiati gli uni gli altri quindi…

Secondo quanto asseriscono “Lor Signori”, per il rispetto che si deve all’intelligenza, non consegue diversa conclusione.

Tutti i Grandi Compositori portati “in dote” al fine di far uscire indenne il loro “datore di lavoro”, risultano non esattamente dei “Grandi” bensì dei ladri. Ma in merito alle singole Cause in questione, le conseguenze dovrebbero essere ben altre, se solo si usasse un minimo di intelligenza, e nemmeno tanta.

Illumini gli interessati…

A ciò si arriva, come ho già detto, proprio nel momento in cui le due musiche sono realmente corrispondenti fra loro. Asserito e concordato ciò fra CTU e CTP, ne consegue che se una musica è ritenuta priva del requisito di originalità, lo è anche l’altra… visto che sono identiche, è davvero molto semplice.

E cosa dovrebbe conseguire da tale scontata osservazione?

Anche in conseguenza di precise procedure predisposte dalla Siae, nel momento in cui succede ciò che ho appena descritto, e cioè che una musica corrisponda ad un’ altra qualsiasi musica “in tutela” ma anche in pubblico dominio (il che non significa “plagiabile”, diversamente chiunque potrebbe farsi propria tutta la musica di Mozart, notoriamente in pubblico dominio, solo per fare il nome di un Grande Compositore), questa “manovra difensiva” risulta essere una vera e propria autodenuncia di plagio: in un sistema Giudiziario “normale” dovrebbe portare il denunciato a perdere ogni diritto economico, restituendo quindi quanto già incassato, con gli interessi.

Senza contare le possibili conseguenze di ordine Penale.

Cosa pensa invece Lei di questo importante aspetto dell’originalità dell’opera musicale?

I compositori della leggera normalmente tengono molto alla propria musica… arrivando anche a pagare i trascrittori come il sottoscritto per farsela trascrivere per poi depositarla… convinti, come dovrebbe essere, che in caso di plagio possano tutelarsi adeguatamente.

Alla propria musica ci tiene sia il denunciato che il denunciante. Se ci si attenesse alla procedura suddetta, ma non solo ai danni del denunciante, ma anche del denunciato, la tutela della musica leggera sarebbe una presa in giro, ed allo stato attuale di fatto lo è.

Ecco ciò che a mio giudizio occorre fare:

1) arrivando a legiferare, a reale tutela di tutti e non manipolabile, come inammissibili tutte le storture che denuncio, occorre effettuare le Perizie sulla base delle composizioni musicali legalmente depositate tramite spartito, naturalmente “portando” tutti coloro che depositano “spazzatura musicale” (vedi gli spartiti “scritti” dal PC) o coloro che non depositano alcuno spartito, o comunque illeggibile e/o palesemente non rappresentativo della propria musica, a perdere d’ufficio la Causa.

2) in merito al requisito di originalità dell’opera, nell’ambito della cosiddetta “musica leggera” rendere illegale la procedura assurda sopra descritta, e nell’interesse di tutti limitare a richiedere che sia provato che la musica X non sia “nata identica” alla musica Y (precedentemente depositata) per pura casualità, ma per circostanze fattuali che hanno portato alla precisa volontà di copiarla.

Ipotesi: se lei fosse uno dei denuncianti che ha perso una Causa per plagio, ed ora fosse venuto a conoscenza delle ragioni che possono aver portato a questo esito, cosa farebbe?

Denuncerei il Giudice, CTU e CTP della controparte, i quali dovranno rispondere penalmente del loro operato.

 

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