In una Tel Aviv tranquilla, ma blindata, si è svolta la consueta cerimonia di apertura dell’Eurovision Song Contest.
Le 41 delegazioni hanno sfilato in Habima Square concedendo interviste, saluti e selfie ai giornalisti accreditati e ai fans che hanno scelto di seguire da una posizione privilegiata l’evento che ha preceduto il party di apertura al quale hanno preso parte le delegazioni al gran completo.
Tra i più acclamati il nostro Mahmood, forte di un brano che a Tel Aviv tutti cantano e supportano. Oltre al nostro rappresentante entusiasmo per Bilal Hassani, francese che con il suo look etereo, ma allo stesso tempo stravagante, ha trovato un’ulteriore motivo per far parlare di sé.
Entusiasmo anche per Duncan Laurence, il cantautore olandese super favorito, ma che ha deluso un po’ le attese dei fans negandosi spesso a foto e interviste. Molto bene Sergey Lazarev, che il popolo eurovisivo ricorda ancora per il terzo posto di tre anni fa, ma anche tutti gli artisti ospiti. Fervore a mille per Netta, vincitrice a Lisbona un anno fa, e per Verka Serdjucka, eclettica icona ucraina che ha mandato il pubblico in visibilio.
VIDEOINTERVISTA A MAHMOOD
Tra lustrini, pailettes, eccessi e varie celebrazioni del claim Dare To Dream, Mahmood ha dato l’impressione di essere tranquillo e sereno e ha risposto in un buon inglese a tutte le domande, apprezzando l’interesse del pubblico nei confronti del suo pezzo e della sua storia musicale e personale.
Lo abbiamo intervistato brevemente.
MAHMOOD
Nella giornata di oggi Mahmood ha deciso di prendersi una pausa prima di tuffarsi completamente nell’atmosfera eurofestivaliera e prima di tentare l’assalto alla vittoria che al nostro paese manca dal 1990. Oggi, secondo i rumors, visiterà Masada e il Mar Morto.
Foto dai Social di Mahmood
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