Oggi continua la nostra serie di interviste agli autori e ci ritroviamo a chiacchierare con un altro giovane che sta piano piano facendosi spazio nella nuova scena autorale. Parliamo di Marco Canigiula, autore in forza alla Krishna Music Group di Daniel Favero.
Marco nei suoi primi quattro anni di attività discografica ufficiale ha scritto per diversi artisti, noti ed emergenti… ecco l’elenco di alcuni dei brani composti: Giada Agasucci (Bringing you down, Dove ci siamo persi, Un Uomo migliore, Bastava poco, Lunedì), Esteban Morales (Costellazioni), per Sara Vita Felline (Una Stronza come me), Carolina Rey (Sconnessi), Annalisa (Le Parole non mentono), Sister Cristina (L’Ombra che non ho più) e per Alex Polidori (Non lo faccio apposta).
Ma nel suo passato c’è anche una partecipazione al Festival di Sanremo. Andiamo a conoscerlo meglio…
Ciao Marco, quando hai iniziato a scrivere canzoni?
Sono cresciuto in una famiglia di musicisti, divorando sin da giovanissimo la musica dei grandi cantautori italiani. All’età di 10 anni ho preso in mano la mia prima chitarra, una splendida EKO Ranger 12 che mio padre custodiva gelosamente da quando era ragazzo (quella che Bennato suonava nei suoi concerti verso la fine anni degli anni ‘70, per capirci). E’ stato amore a prima vista. Ho iniziato così, come molti, a strimpellare le canzoni di Battisti, Dalla, De Andrè e De Gregori, fino a quando a 12 anni, ho deciso di provare a scrivere qualcosa di mio. Nulla di serio ovviamente :-). Da quel momento non ho mai smesso di scrivere, fino ad oggi.
Ti ricordi il titolo della prima canzone che hai scritto? Se Sì, è finita in un cassetto, in un cestino o l’hai utilizzata?
“Sei bellissima“, mai utilizzata. Si gode la sua pensione in un cassetto (oramai evolutosi in un simpatico cestino), insieme a tanti altri “primi tentativi di scrittura”.
Quando hai capito che quello di autore poteva essere un lavoro concreto per te?
Ho sempre sognato di fare l’autore, sono un creativo, e scrivere per me o per altri mi riempie di soddisfazioni. Ho iniziato il mio percorso come cantautore nel 2004 a soli 16 anni. Ho partecipato con una mia canzone al 54° Festival di Sanremo, con lo pseudonimo di André. Esperienza mozzafiato. Qualche anno dopo ho deciso di voler continuare a lavorare nel mondo della musica ma solo dietro le quinte, in veste di autore e produttore. Questo perché ogni giorno, potenzialmente, ho infinite possibilità, infinite “cartucce da sparare”. Il mio futuro non è definito, ma il mio obiettivo sì… e questo mi stimola enormemente.
Quale nome noto hai sentito cantare per la prima volta una tua canzone?
Nel corso degli anni ho scritto per tanti artisti provenienti dai talent tra cui Mario Nunziante (Amici 2009), Walter Coppola (Io Canto 2013), Giada Agasucci (Amici 2014), Sara Felline (The Voice 2015). Ma la soddisfazione più grande è arrivata quest’anno con la pubblicazione del brano Le Parole Non Mentono all’interno del nuovo disco di Annalisa.
Sei un autore per la Krishna Music Group di Daniel Favero: come sei arrivato a questo contratto?
Determinazione, tante canzoni e la lungimiranza del buon Favero. Per anni non ho fatto altro che mandare ogni giorno la stessa mail a decine di editori. Ero in cerca di una possibilità. Daniel, quando lavorava in Warner Chappell, mi ha convocato su a Milano per un appuntamento. Ha ascoltato tutto il mio materiale e mi ha promesso che avremo lavorato insieme. Promessa Mantenuta. Nel 2017 ha aperto la sua società editoriale, Krishna Music Group, e sono stato il primo autore ad aver firmato in esclusiva con lui.
Si dice che ogni canzone scritta sia come un figlio, ma fino ad oggi qual è la canzone di cui vai più fiero?
E’ una domanda molto difficile. Ogni canzone è un prolungamento di me, della mia anima. Ogni canzone è servita ad esorcizzare un momento particolare della mia vita. C’è un brano però, di cui vado molto fiero, ed è Un Uomo Migliore di Giada Agasucci, scritto e prodotto dal sottoscritto, edito da Warner Chappell Music.
Quale tra le voci della musica italiana vorresti interpretasse un tuo pezzo?
Altra domanda difficile. Amo particolarmente Tiziano Ferro, sono un suo grandissimo fan. Sarebbe un grande onore un domani scrivere per lui.
Con quale autore invece ti piacerebbe collaborare nella stesura di una canzone?
Sono allievo del Maestro Giancarlo Bigazzi. Tra il 2008 e il 2009 ho trascorso circa due mesi in sua compagnia e, tra una sigaretta e l’altra, abbiamo partorito tante canzoni a quattro mani. Sicuramente una della collaborazioni più significative della mia vita. In questi ultimi mesi, invece, ho avuto il grande piacere di collaborare con diversi autori affermati tra cui Raige, Gianni Pollex, Nicola Marotta, Emilio Munda, Andrea Amati e Marco Ciappelli. Mi piacerebbe molto condividere una sessione di scrittura con Davide Simonetta, Federica Abbate e Niccolò Agliardi.
Gli autori delle canzoni non sempre godono della luce che gli spetterebbe, il pubblico è molto concentrato su chi canta. C’è stato un episodio legato ad uno degli artisti per cui hai scritto che ti ha riempito di gratitudine?
Gli autori non sono esposti come i cantanti. Ciò nonostante ricevo spesso mail e/o messaggi pieni di stima e complimenti per il mio lavoro. Non è raro che i seguaci di un artista scelgano di approfondire la storia di una canzone, fino a scoprirne gli autori e i musicisti.
C’è una canzone che hai sentito provinare da qualche artista ma che poi non è finita in un disco che ti ha lasciato l’amaro in bocca?
Fortunatamente non è ancora successo ma, ahimè, succederà! Ci sono tantissimi bravi autori in circolazione, ogni nuovo disco in lavorazione si trasforma automaticamente in una frenetica gara d’appalto.
Ora che il tuo nome compare spesso in quello degli autori italiani più quotati, scriveresti per un’artista poco noto/a ma con grandi doti interpretative e che riesce ad emozionarti?
Decisamente sì. Il mestiere dell’autore è molto simile a quello di un sarto, o di uno stilista. Abbiamo continuamente bisogno di nuovi modelli, nuovi stimoli. Credo fortemente nelle collaborazioni e la cosa diventa ancora più interessante, quando si confrontano artisti la cui escursione mediatica e/o esperienziale è particolarmente elevata. Si genera uno scambio di stimoli e punti d’osservazione che porta quasi sempre a qualcosa di buono.
Cosa consiglieresti ad un giovane che volesse fare l’autore?
Di conservare sempre la propria identità, ma allo stesso tempo osservare il lavoro degli altri, studiare, cercare costantemente un’evoluzione. Non esistono istruzioni o segreti per svolgere al meglio questo mestiere, ma cercare la verità nelle proprie canzoni è buon punto di partenza.
Tre canzoni che non hai scritto tu ma che avresti voluto scrivere…
Scivoli di nuovo di Tiziano Ferro, La Notte di Arisa, Parlo Di Noi di Marco Masini.