I Modà sono tornati. Anticipato a Novembre dal primo capitolo, è uscito il 22 aprile Buona Fortuna Parte seconda.
Un EP che in 6 tracce racconta il tema amore declinato in più sfaccettature e apre alla vera ripartenza del gruppo in dimensione live. (si parte il 2 maggio dal Forum di Assago a Milano e proseguiranno con Verona, Catania, Reggio Calabria, Bari, Roma ed Eboli., dopo un periodo di fermo – legato ad un cambio di management e conseguente pausa di riflessione – e una falsa partenza, con il fermo obbligato causa pandemia al Tour del primo “tentativo di rinascita” nel 2020, dopo l’uscita del disco Testa o Croce.
Del nuovo disco, del tour, del doversi reinventare senza il supporto dei media e senza battere le nuove logiche della visibilità ci racconta con il proprio stile diretto e senza filtri Kekko Silvestre, frontman e leader della band.
Ci incontriamo a ridosso dell’uscita di Buona fortuna parte seconda. Un progetto suddiviso in 2 capitoli, mi spieghi questa scelta?
L’intenzione iniziale era di uscire con un grande album. Alla consegna dei brani alla casa discografica però abbiamo riflettuto sul momento della discografia. La musica va talmente veloce che uscire con un disco avrebbe significato buttarlo dalla finestra. Abbiamo deciso di dividerlo in due parti per poter dare più spazio e attenzione ai singoli brani.
Con quale logica avete suddiviso le tracce?
Nella parte prima i brani un po’ più tosti: Lo show, il brano che parla di Alzheimer,…. Il secondo capitolo è dedicato all’amore attraverso tutte le sue declinazioni: quello per mio padre, quello per mia moglie, quello per un figlio, l’ironia al centro di Oh Oh Oh, il secondo estratto.
Qual è la canzone alla quale sei più legato di questo secondo capitolo?
Sicuramente quella che ho scritto a Laura (sua moglie, Tutto l’universo ndr), ma anche quella che ho scritto a mio papà Non ti somiglio, che è una sorta di sofferta dichiarazione d’amore: una resa dei conti che arriva quando anche tu diventi genitore e comprendi una serie di cose che prima non capivi.
Nella tracklist di Buona fortuna non ci sono featuring, come mai avete scelto di non ripercorrere una formula che in passato aveva dato grande riscontro?
In realtà non ci sono state le occasioni. Io sono un cantautore e faccio un po’ fatica ad entrare in sintonia con una persona solo per lavoro. La differenza la fanno i rapporti non gli artisti.
Se Pau (Donés, leader degli Jarabe De Paolo, scomparso nel 2020 e a fianco dei Modà nei brani Come un pittore e Dove c’è sempre il sole ndr) fosse stato in vita probabilmente avremmo fatto una canzone insieme.
Quale brano avresti condiviso con lui?
Il brano dedicato a mia figlia, Non ti mancherà mai il mare, di Buona fortuna parte I lo avrei fatto volentieri con lui.
Ti sei appena definito cantautore che fatica a collaborare con altri. In passato però hai scritto tantissimo per altri. Cosa è cambiato?
Probabilmente sono gli artisti che dovrebbero scegliermi, ma la mia musica non è considerata attuale.
Lo dimostra il fatto che non ci sia nemmeno mezzo network che passa le nostre canzoni.
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