E’ uscito 40, l’album d’esordio di Quentin40, prodotto da Guna / Urbana Label e distribuito da Sony Music. Si tratta di un disco musicalmente vario in cui la personalità dell’artista originario della periferia romana ne esce ben chiara ed evidente.
13 tracce in cui la produzione di Dr. Cream crea un mood unico e personale tra cui l’interpretazione di Quentin40 si districa in maniera naturale. Tra i pezzi ci sono i singoli già usciti nei mesi scorsi, in una sorta di raccolta che è una fotografia del momento.
Il live, che partirà a maggio con tre date a Roma, Pozzuoli e Milano (Qui l’articolo), sarà, invece, l’occasione per porre lo sguardo verso la strada che il giovane ha già in mente di percorrere.
INTERVISTA A QUENTIN40
Abbiamo raggiunto Quentin40 telefonicamente per parlare dell’imminente uscita dell’album.
Quentin40, benvenuto su All Music Italia. Come ti senti alla vigilia dell’uscita di 40?
Mamma mia! Sinceramente c’è un po’ di ansietta e tanta tanta tanta voglia di superare queste piccole cose e arrivare al live. Quello è il momento che aspetto con più ansia.
40 è un disco molto vario e sono numerose le caratteristiche e le influenze che ho trovato, anche se tutto questo mix mi pare componga un quadro musicale innovativo. Che ne pensi?
Io trovo che questa sia la nuova musica urban. Altri ragazzi come me hanno questo concetto di musica senza nessun limite. 40 rappresenta la nuova musica di strada, il nuovo urban. Per noi, quella di variare musicalmente, è stata una scelta ben precisa fin dall’inizio. Ogni pezzo rappresenta un genere musicale.
Un giorno vorremmo portare live non solo i pezzi del disco, ma anche gli inediti che ai quali abbiamo lavorato. Per ogni pezzo che abbiamo fatto, ce n’è anche almeno un altro che gira attorno a quel discorso, che si potrebbe accostare a uno che è nel disco. Ogni scelta musicale che abbiamo fatto non è stata casuale.
Secondo te quali sono stati gli artisti che nei tempi più recenti hanno dato un apporto fondamentale alla musica urban?
Ultimamente sono numerosi gli artisti che si sono avvicinati allo stile urban, soprattutto all’estero. Un personaggio nuovo come Bad Bunny sta rompendo gli schemi e si avvicina sempre più al pubblico.
Nell’album ci sono pezzi inediti, ma anche brani che il pubblico già conosce perché pubblicati nei mesi scorsi. Come mai hai scelto di includere nel disco anche brani pubblicati diverso tempo fa?
Nel disco ci sono pezzi che rappresentano al 100% l’idea che vogliamo condividere con i ragazzi. E’ per questo che alcuni brani che abbiamo scartato sono riconducibili ad altri che che sono nell’album. Abbiamo puntato tutto sulla varietà e anche i pezzi editi contribuiscono a creare un prodotto così vario.
Tu canti la strada e la tua esperienza nella periferia romana. Secondo te, i tuoi racconti in musica possono essere riconducibili anche a chi vive in periferie diverse da quella a cui ti riferisci nei brani?
Io vedo che nelle periferie ci sono sempre più ragazzi come me. Ragazzi normali che vogliono cambiare la loro situazione e hanno capito che il modo migliore per farlo è studiare e fare musica.
Il messaggio migliore che voglio portare è che tutto è alla portata di tutto. Non c’è un modo, ma ci sono diversi punti di vista, ma io conosco tanti ragazzi di periferia che sono bravi ragazzi che vogliono veramente cambiare la propria vita. La passione per la musica è questo. Farla propria, seguire un percorso di studio. In periferia siamo tutti sulla stessa barca.
Nel tuo album c’è un featuring con Fabri Fibra, che è stato un precursore del genere e ha sdoganato il rap in Italia in un periodo in cui nessuno ci credeva più. Cosa ti lega a lui?
Il primo rapper che ascoltai quando ero in prima media era proprio Fabri Fibra. La prima cosa che mi colpì fu la scelta del linguaggio per arrivare ai ragazzi. Le parole sono forti, ma sono ricercate. Il suo modo di scrivere lo ricollego al mio tagliare le parole perché penso che il sentimento puro che ci sta dietro è solo quello di volersi far ascoltare.
Io penso che questo sia lo spirito della nostra musica ed è quello che ci accomuna. Voler portare a qualcosa a prescindere dal linguaggio con una volontà di fare sempre di più fregandocene dei canoni.
Con l’uscita del disco inizieranno una serie di date instore e sarà la prima volta che incontrerai davvero il pubblico. Cosa ti aspetti?
Sono sincero. Fino all’altro ieri non avevo mai incontrato direttamente il pubblico faccia a faccia. Non c’è cosa più bella di parlare con i propri fans faccia a faccia guardandosi negli occhi. Sarebbe davvero bello se un giorno tutto questo crescesse ancor di più! Vorrei realmente che si possano creare occasioni per un confronto più diretto e un coinvolgimento anche di altri artisti e addetti ai lavori.
Non c’è niente di più importante della condivisione di un messaggio musicale.
Gli instore ti avvicineranno al pubblico che poi ti incontrerà dal vivo nei tre concerti programmati a maggio…
Esatto! I ragazzi cercano di capire anche da questi incontri come sono fatto, quello che dico. Questo mi rende orgoglioso, ma un po’ mi preoccupa. La responsabilità di un rapper che parla ai ragazzi è in tutto! Lo sento in ogni momento, da quando esco di casa a quando vado a dormire. Sento una responsabilità, perché so di essere un esempio e non posso sbagliare.
Sei felice del fatto che finora in pochi hanno cercato di imitarti?
Il nostro progetto non è stato un esempio al 100%, ma qualcuno ha provato a imitarci. Lo apprezzo. Molti ragazzi provano a ripercorrere la strada del ragazzo incazzato che prova a spiegare perché lo è!
40 – LA TRACKLIST
01 – Botti (prod. Dr. Cream)
02 – Giovan8 (prod. Dr. Cream)
03 – Luna Piè (Extended Version) (prod. Dr. Cream)
04 – Tiki Taka (prod. Dr. Cream)
05 – 666GAP (feat. Fabri FIbra) (prod. Dr. Cream)
06 – Le darò 1 passà (prod. Dr. Cream)
07 – Mamma Mia (prod. Dr. Cream)
08 – Scusa Ma (prod. Dr. Cream)
09 – Piatto di pasta (prod. Dr. Cream)
10 – Inverno (prod. Dr. Cream)
11 – Giovane1 (prod. Dr. Cream)
12 – Fahrenheit (prod. Dr. Cream)
13 – 40 (prod. Dr. Cream)
Foto di Dario Boerchi