MAX GAZZÈ è un artista eclettico in grado di spiazzare. Al prossimo Festival di Sanremo proporrà l’insolita La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, un brano ben poco radiofonico, ma che grazie a un arrangiamento orchestrale epico e trionfale saprà colpire fin dal primo ascolto.
Il brano di Sanremo sarà l’apripista di un progetto molto più ampio denominato Alchemaya, in uscita in doppio CD, triplo vinile e digitale che vedrà luce il 9 febbraio.
ALCHEMAYA
L’album Alchemaya è diviso in due atti (qui tutta la tracklist).
Il primo contiene un’opera sinfonica originale in 11 tracce, un lavoro che nasce dalla curiosità e dalla ricerca personale di Gazzè che dura da trent’anni. Alchemaya è un concentrato trattato su temi di storia, filosofia, mitologia, fisica quantistica ed esoterismo.
I testi di Francesco Gazzè e le melodie di Max si fondono con il suono della Bohemian Symphony Orchestra di Praga.
Il secondo, che contiene anche il brano sanremese, è composto da alcune canzoni di MAX GAZZÈ rivestite da un inedito arrangiamento orchestrale.
LA VIDEOINTERVISTA A MAX GAZZÈ
LE PAROLE DI MAX GAZZÈ
Obiettivamente MAX GAZZÈ è un artista che al momento non ha bisogno di Sanremo. Le sue canzoni sono delle hit radiofoniche e i risultati di vendita sono di tutto rispetto. Invece…
“Ho chiesto a Baglioni se potevo andare a Sanremo perchè propongo qualcosa di molto diverso rispetto a quanto fatto negli ultimi anni. Alchemaya è un disco anomalo che rischiava di non essere capito. Vado a Sanremo così lo posso spiegare meglio! E questo è il momento giusto.”
Alchemaya è un disco definito ‘sintonico’. “Nell’album sono riuscito a far convivere l’Orchestra Sinfonica con i sintetizzatori. L’opera è già stata presentata live in alcuni teatri, ma solo oggi credo sia arrivato il momento di pubblicarla. Alchemaya è un’opera contemporanea con influenze progressive, classiche ed elettronica. Un mix perfetto in cui la mia musica e i testi di mio fratello hanno trovato la giusta combinazione. Mio fratello Francesco è un maniaco delle parole. Lui fa rimare anche le consonanti. Il suo è un attento studio al suono delle parole. Il suo testo è già musica. Io mi limito, quindi, ad estrapolare il potenziale sonoro delle parole.”
Foto dai Social di Max Gazzè
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