Il 4 dicembre è il giorno dell’uscita del nuovo Ep dei Pinguini Tattici Nucleari Ahia!, presentato anche durante una conferenza stampa virtuale (ne abbiamo parlato Qui).
Abbiamo contattato la band bergamasca per una videointervista di presentazione del nuovo atteso progetto discografico, che suggella un 2020 importante e vissuto al massimo nonostante la difficoltà.
Ahia! è stato anticipato dai singoli La Storia Infinita e Scooby Doo ed è indissolubilmente legato al romanzo di Riccardo Zanotti pubblicato a inizio novembre.
La band ha pensato a un’iniziativa speciale per i fans. Acquistando il cd a questo link https://www.mondadoristore.it/pinguini-tattici/ si avrà la possibilità di poter parlare direttamente con la band in una video chat organizzata in una sessione di 45 minuti in programma il 4 dicembre alle 18.00.
PINGUINI TATTICI NUCLEARI AHIA! – TRACK BY TRACK
Così la band di Riccardo Zanotti ha spiegato le 7 canzoni che compongono Ahia!.
1.Scooby Doo
È il singolo che precede Ahia!, e ci parla delle maschere, quelle dei cattivi, che a volte cadono e lasciando intravedere gli esseri umani che le abitano. E Scooby Doo racconta la vita difficile e travagliata di una ragazza che non viene considerata davvero da nessuno, viene molestata sul tram, non viene apprezzata dalla famiglia e che, per tutte queste ragioni, si barrica dietro un muro, diventa fredda e algida, non riesce ad apprezzare l’amore in nessuna delle sue forme, nemmeno se arriva con i dolci versi di una poesia.
Ecco allora che il ritornello la incita a liberarsi di questa maschera e seguire la propria strada.
Scooby Doo si ispira in parte a urban e modern soul. Volevo fare qualcosa di un po’ diverso dal solito, sperimentare, un po’ come stanno facendo tante band (per esempio gli Imagine Dragons).
2. Scrivile Scemo
Una canzone che racconta il coraggio e che contiene qualche riferimento al mio libro, dove ci sono dei passaggi in cui il velo di Maya cade, il sogno svanisce e arriva la verità, con tutta la sua forza.
Questo pezzo è dedicato a chi vuole scrivere un ‘ti amo‘ come se fosse una sorta di grido di liberazione: non importa il mezzo, non si devono demonizzare whatsapp o i social, scrivilo e basta, fallo, urlalo, diglielo e… in ogni caso, ti riscoprirai scemo, ma libero (per almeno due ore).
Figlia dell’EDM è in realtà una canzone super pop alla Max Pezzali, una cassa in 4 quarti che porta alla danza, al ballo, oltre che all’ascolto.
3. Bohémien
Avete presente l’euforia che si prova all’inizio delle convivenze, specie quella dei ragazzi molto giovani che non hanno un futuro ben delineato e vivono alla giornata?
Ecco, per quanto leggera, la convivenza è il primo step, insieme al lavoro, che ti dice che sei diventato grande. Ma inevitabilmente la vivi in modo immaturo e naïf. Bohémien è dedicata a una persona di famiglia la cui convivenza, anche se non è finita bene, ha lasciato il ricordo di quei sentimenti che sopravvivono all’amarezza.
Le sonorità sono, per dirla all’inglese, ‘happy-go-lucky’, un pop scanzonato insomma.
4. Pastello Bianco
Torniamo in parte al mio romanzo. Due ragazzi che si conoscono da tantissimo tempo, come accade in una parte del libro, ma che nella canzone si incrociano in diverse storie d’amore condensate in una sola linea narrativa.
Tutto finisce male, è una sorta di ‘breakup song‘ romantica e triste, un classico insomma.
Una ballad quasi sanremese nell’incedere di archi e piano (e con pochissime chitarre), che nasce vecchia per restare giovane. E che parla di cose decisamente moderne, come i social media.
5. La Storia Infinita
L’estate che non inizia e non finisce, la malinconia del passato, l’immortalità dei classici. Un brano ricco di riferimenti che, a seconda delle generazioni, assume significati diversi proprio come La Storia Infinita, in una non dimensione che resiste al tempo fino a non subirne il logorio. Una canzone che immagina un’ipotetica estate che non c’è, che manca.
E la sua mancanza porta a rifugiarsi nelle emozioni del passato, nei ricordi di quel che è stato, perdendosi nelle memorie ma allo stesso tempo imparando a godere di quel che c’è, attimo dopo attimo.
6. Giulia
Il tradimento a volte non basta a scalfire un sentimento. In Giulia c’è un ragazzo che si ritiene super fortunato perché sta con lei, la ama e non fa che rincuorarla con lo studio e con il professore severo, cercando di ignorare le sue defezioni perché, cosi facendo, pensa che sarà ancora più amato. E invece lei va da un altro, che è proprio quello che la mette alla prova, che non le rende la vita facile.
La realtà a volte è brutale, ma questo tradimento non cambia l’attesa di felicità di lui, che la aspetta ancora, chiuso dietro una porta. L’influenza più grande di questo brano è forse Fortis, o un certo tipo di cantautorato classico alla Cattaneo.
7. Ahia!
È un pezzo che riprende il finale del mio libro, che è una lettera d’amore (o una confessione, se vogliamo), e che parla di un’attesa durata molti anni, romantica e semplice.
Anche la stessa AHIA! è una sorta di lettera d’amore. Una canzone folk che si ispira in parte a Bon Iver, che è un artista che mi ha molto appassionato. Il suo sound è diretto, arriva subito, ma non mancano contaminazioni elettroniche e moderne.
Foto di Mattia Guolo