La scorsa settimana ho lanciato una provocazione: chi è l’Adele del Belpaese?
Chiaramente i fan di Adele non l’hanno presa bene e, come succede sempre in questi casi, all’ultimo posto finisce la leggerezza della lettura di un articolo di una persona che nella vita né scrive, né tanto meno fa (e avrebbe voluto fare) musica. All’ultimo posto è finita l’ironia di una semplice ascoltatrice di musica che l’unico concerto che ha fatto è stato quello con flauto di plastica e melodica per l’esame di terza media, insieme ad altre 60 ragazze, coordinate da Suor Teresina che ci faceva cantare le note dell’Inno alla gioia di Beethoven (re re mi do re mi fa mi do, re mi fa mi do re mi fa mi do provare per credere).
È divertente, però, lettere i commenti della gente… soprattutto quelli dei maestrini che salgono in cattedra e, quando glielo fai notare, cancellano il commento. Caro cancellatore, come più volte ho già ribadito, io non sono una giornalista, non sono una scrittrice, non sono niente di tutto ciò. Sono come Simona Ventura a X-Factor: lei giudicava i cantanti di pancia, io scrivo i miei articoli come potrebbe fare un qualsiasi ascoltatore di musica, esprimendo nient’altro che le mie opinioni. E se non ti piace il mio stile di scrittura perché mi ritieni ignorante quando giudico tristi le canzoni di Masini e Ferro (attenzione, molte delle canzoni sono tristi, mica Marco e Tiziano!), chi ti obbliga a leggermi? E, per la cronaca, lo so benissimo che ignorante è colui che ignora, te lo iniziano a dire alla scuola materna, però, se vai sul personale commentando con “Ignoranti. Cosa centra quel “persino”? (!!!!!)“, è evidente che questa frase è stata scritta da una persona che, più che alla gestione del conflitto, è abituata alla sua creazione.
In mezzo a tutti questi commenti, solo una persona mi ha preso sul serio. Solo una persona ha risposto al mio “sondaggio” candidandosi ad Adele-Tristezza italiana. Gli altri probabilmente pensavano scherzassi, oppure a loro non interessava avere un po’ di visibilità gratuita su All Music Italia… oppure ancora abbiamo prevalentemente lettori allegri che mi fa pensare che io sono l’unica sfigata ad avere una vicina di scrivania in ufficio che passa la giornata a lamentarsi (per fortuna mezza, fa part time) e a ripetermi “tu non puoi capire” che vi assicuro che quando una donna con prole dice ” tu non puoi capire” ad una senza, la reazione che provoca è peggio di quella che mi ha dato dell’ignorante che, nella migliore delle ipotesi, ti becchi un “mica ti ho ingravidata io” con tanto di paragone ad una mucca da latte!
Ma torniamo a noi, l’unico che mi ha preso sul serio si chiama Adolfo Durante:
Allora mi propongo con “FORSE”…..
…ma prima di tutto IO ringrazio il sig.r Youtube perché, per prepararmi all’ascolto della tristezza di Forse, mi ha regalato la visione celestiale di una pubblicità di un profumo sponsorizzato da questo ragazzo che emerge dalle acque con i potenti colpi di bacino tipici dello stile a delfino.
ADOLFO DURANTE – FORSE
Il brano fa parte dell’album Libertà, secondo lavoro in studio di Adolfo Durante dopo Stanza 219 uscito nel 2012. E, forse per il pianoforte, triste lo sembra a sufficienza.
Libertà è un viaggio in musica alla ricerca dell’espressione più profonda di se stesso, nudo e disarmato, libero, appunto, da condizionamenti e luoghi comuni nella sua anima, dagli arrangiamenti ai testi. Un album complesso e completo, musicalmente vario ed eclettico come il suo interprete, che spazia dal folk al jazz fino al rock
A luglio Adolfo Durante ha vinto il concorso Voci per la libertà (Amntesty International) nella sezione Emergenti con la title track del suo ultimo album. Cosa dite, l’ascoltiamo?
ADOLFO DURANTE – LIBERTÀ
Sito ufficiale: adolfodurante.it
Buon ascolto!
Mosca Tze Tze