I hope, I hope, I hope.
O forse dovrei dire “ai op”.
Lo so che è come sparare sulla Croce Rossa, ma ogni intervista di Emma Marrone per l’Eurovision Song Contest è un esercizio di stile (e lingua) per la nostra cantante che ha rappresentato il belpaese a Copenhagen.
Guardiamoci insieme il video e poi ne parliamo.
Vi ricorderete senz’altro che vi avevo già fatto ascoltare l’intervista rilasciata da Emma qualche settimana prima della competizione (per chi se la fosse persa e non avesse voglia di cercarsela da sé, lascio qui il link), ma questa volta la nostra Emma, perfettamente consapevole di avere qualche problemuccio con la lingua della Regina Elisabetta, si è portata dietro un ominio barbuto che le fa da traduttore e che lei guarda con occhi increduli quasi a chiedergli: “Che c****o ‘sta a di’ questo?”. E la risposta, proprio come la celeberrima domanda di Marzullo, sorge spontanea: “I hope! I hope I hope”. E Io hoppo insieme a te!
E fin qui sarebbe stato tutto normale se la nostra cara Emma, oltre a non sapere l’inglese (ma non è l’unica, io le faccio una compagnia, lo ammetto), non se ne fosse uscita con l’infelice affermazione: “Senza quella barba non avrebbe alcuna chance”, riferendosi alla vincitrice della manifestazione, Conchita Wurst. Ecco cosa scrive a proposito della Marrone Vanity Fair:
A poche ore dalla finale dell’Eurovision Song Contest […] l’obiettivo di Emma, l’«imperatrice glam italiana» che a Copenaghen ci rappresenta con il brano La mia città, è trovare la concorrente austriaca Conchita Wurst – la famosa drag queen con la barba di cui tutti parlano – e farle un agguato con rasoio in mano per tagliarle la barba. «Senza quella non avrebbe alcuna chance, siamo seri», sorride la Marrone. (Peccato che beccare Conchita da sola sia quasi impossibile: da vera star trascorre tutto il tempo blindata nel suo camerino, da cui esce solo per andare sul palco, scortata e sorretta da quattro imponenti teutonici).
Il messaggio trasmesso è molto più semplice di quello che potrebbe sembrare: Emma Marrone è verde d’invidia (si dice verde? rossi si è di rabbia… neri pure… boh… Hulk quando diventa verde?) e pensa che che la cantante austriaca abbia vinto il contest più per la sua immagine che per le sue doti canore!!
Intanto la nostra Emma se ne torna a casa con il 21° posto, il peggior piazzamento di sempre per il nostro paese, una collezione di interviste in inglese degne di Paperissima con tanto di personificazione dello stereotipo dell’italiano medio tutto spaghetti, pizza e zero lingue straniere ed un’affermazione sulla vincitrice decisamente poco felice (verde d’invidia, google me lo conferma).
Forse la nostra Marrone, oltre all’englishese, dovrebbe imparare ad incassare le sconfitte professionali… oppure, se proprio non ci riuscisse, potrebbe provare a ripresentarsi così:
Cosa ne dite? Io… hope hope hope! Oppo PO PO PO PO PO PO PO (si avvicinano i Mondiali di Calcio, sto scaldando la voce!).