Il web è una cosa seria e lo capisco ogni volta che devo fare un reclamo con l’azienda telefonica che, sui social, è molto più efficiente rispetto al call center che, da qualche mese, è stato trasferito a Tirana e ha operatori non in possesso, come direbbero gli inglesi, di un fluent italian.
E se il web è una cosa seria, il web va preso sul serio. Da tempo è diventato il punto di contatto tra cittadini e aziende, politici e personaggi dello spettacolo e tutti, sia noi, sia loro, troppo spesso lo usiamo per sfogare le nostre frustrazioni senza pensare che dall’altra parte, anche se famosa, c’è una persona. Ma non stiamo qua a psicoanalizzare, perché a me piace più l’aspetto ludico del web, quello di Selvaggia Lucarelli che ammette di non conoscere l’acqua micellare e si trova la casa invasa dai prodotti invasi dalle case cosmetiche e, in escalation, finisce pure per avere un’auto in comodato d’uso (chissà se gratuito o meno… leggi qui).
In questo modo, Matteo Bussola, disegnatore di Sergio Bonelli e padre di tre figlie, sfrutta la forza del web per cercare di arrivare a Fedez ed esaudire il desiderio dell’ottenne primogenita Virginia, convinta di essere la più grande fan vivente del cantante e il suo sogno sarebbe quello di avere un autografo da Federico.
Nulla di trascendentale, un pezzo di carta bianco con su una banalissima firma come quelle che ogni giorno facciamo mentre siamo al telefono e non ci interessa ciò che dice il nostro interlocutore. Un foglio o una cartolina promozionale con la firmettina. E Matteo, fumettista che, se fosse un musico, sarebbe noto come Ivano e gli amici del Liscio (devo chiedere ai miei, loro conoscono tutti questi gruppi da balera!), offre in cambio un disegno originale autografato di Dylan Dog, Tex o Zagor (ammettiamolo, la sua fatica è sicuramente superiore a quella richiesta a Fedez!). Mi sembra un ottimo compromesso per esaudire il desiderio di una bambina.
Lo so, lo so, lo so che questa lettera potrebbe scatenare un effetto come quello già su descritto suscitato da Selvaggia Lucarelli, ma suvvia, Fede, fregatene e mandagliela lo stesso ‘sta cartolina firmata, magari anche un selfie che hai stampato a casa in bianco e nero e una dedica alla mia più grande fan vivente perché 8 anni sono troppo pochi ancora per le porte in faccia, avrà tempo per prendere anche lei tutte quelle che la vita le riserva, ma ora lasciamole ancora credere che il mondo è un posto bello e per i cantanti i fan non sono solo acquirenti di dischi e fruitori di concerti, ma sono tutti importanti, uno ad uno, anche quelli che conoscono solo 3 delle vostre canzoni. Hai pure un nome corto, Fedez, nessuno pretende che tu usi l’intero tuo nome di battesimo che capisco benissimo sia una fatica eccessiva scrivere tutto Federico Leonardo Lucia, ma Fedez è breve e conciso.
Se non hai voglia, tempo e/o nessuno che possa andarci per te, passo io da qualche parte a ritirare il foglietto e glielo spedisco a Virginia, pure dal commercialista mi va bene, io ho passato da un pezzo l’età in cui volevo incontrare i miei miti musicali, ho passato anche l’età in cui ho dei miti musicali (a parte il tuo socio, lo ammetto), quindi non ho nessuna intenzione di incontrarti e conoscerti. Musica e musicisti preferisco rimangano sui dischi e sui palchi dei live, così che la mia fantasia possa plasmarli a modo mio senza scontrarsi con la realtà.
Quindi Fedez, muovi il culo e manda l’autografo a Virgina!
Mosca Tze Tze
P.S. Matteo, non è che il disegno originale di Tex lo puoi mandare a mio zio Minimo? Lui ha la cantina e il box (sai come sono le mogli… in casa non può) pieni di fumetti…
P.P.S. Foto di copertina presa dall’album della prima comunione di Fedez… sarà vero?
Qui il testo integrale della lettera di Matteo Bussola a Fedez:
Lettera aperta a FEDEZ
Caro Fedez,
noi non ci conosciamo perciò innanzitutto mi presento: mi chiamo Matteo Bussola e sono un papà.
Ti scrivo perché la maggiore delle mie tre figlie, Virginia, a otto anni e mezzo si definisce con preadolescente spavalderia “la tua più grande fan vivente” – che io ho provato a spiegarle che è difficile che i cantanti abbiano dei fan fra gli zombi, ma poi ho pensato che c’è pure gente che gli piace Mariano Apicella, per dire, e allora mi son detto che forse ha ragione lei. Va anche detto che Virginia è convinta che tu, in tutta la tua carriera, abbia scritto solo tre canzoni che ascolta in loop nelle cuffiette dell’iPod (le altre le sono momentaneamente precluse per motivi di età) e quindi, in questo senso, mi sento di poter dire che ti apprezza proprio per quel che canti, e non perché sei famoso.
Virginia, come suo più grande desiderio universale, avrebbe espresso quello di ricevere un tuo autografo. Ora, ti confesso senza vergogna, caro Fedez, che io avrei preferito che mia figlia fosse fan di Julio Iglesias come il papà, oppure di Goldrake, però so anche che gli amori non si scelgono, capitano e basta, e così eccoci qua. Che poi io avevo pensato di inviarti un messaggio su Facebook ma ho visto che non si può, allora avevo pensato di scriverti sulla tua bacheca ma ho immaginato che un commento così lungo non lo avresti letto manco a Natale, allora infine ho pensato: “Vediamo se è vera quella storia dei sei gradi di separazione, e se è vero che su Facebook ci sono le persone e a volte succedono le cose”. Così mi sono detto che forse era meglio fare in questo modo, che magari qualcuno fra i miei contatti ti conosce e avrà la bontà di girarti questa mia, chissà. Tra l’altro ho scordato di dirti che io sono un disegnatore di fumetti della Sergio Bonelli Editore e la mia compagna una sceneggiatrice di Dylan Dog e perciò se, per esempio, tu fossi un appassionato di fumetti – lo leggi Dylan Dog? O Tex? O Zagor? – magari potrei farti un disegno originale del tuo personaggio preferito, ovviamente firmato, e scambiarlo col tuo autografo, eh? Che ne pensi? Considera che pure noi nel nostro ambiente siamo un po’ famosini, nulla di paragonabile ai tuoi livelli, per carità, ma diciamo che facendo finta che anche noi fossimo cantanti la mia compagna sarebbe tipo: Biagio Antonacci, e io tipo: Ivano e gli amici del Liscio. Che sì, lo so che ora tu avrai pensato: “Ivano chi?”, che in effetti è la stessa roba che in molti mi dicono nei fumetti – “Bussola chi?” – però io ci metto tutto il mio impegno e quindi ecco. C’è anche da dire che X-Factor ogni tanto lo seguo anch’io ed è da quando, l’altro giorno, ti ho rivisto commuoverti per l’audizione di Lorenzo Fragola che ho capito che non dovevo avere alcun timore a scriverti. Ma su tutto c’è il fatto che quando mia figlia mi ha detto: “Papà, come possiamo fare, io DEVO avere l’autografo di Fedez!” con uno sguardo che non gliel’ho visto nemmeno quella volta che mi ha supplicato di accompagnarla sull’Oblivion di Gardaland – e io soffro di vertigini che piuttosto la morte – è stato lì che l’ho guardata negli occhi e le ho detto: “Virginia, possiamo provare”. Ma a parte che, come dice il sommo Yoda, “Non esiste provare, esiste fare”, sono ragionevolmente certo che Virginia abbia compreso quel “provare” come: “Tranquilla, ci pensa papà”.
E quindi caro Fedez, per favore, io ti prego: non farmi fare brutta figura con lei. Perché un mondo in cui le figlie di otto anni perdessero la speranza che i papá abbiano la capacità di realizzare i loro sogni, ecco, io credo che sarebbe un mondo peggiore per tutti, forse anche per te.
Ti ringrazio di cuore in anticipo, anche solo se leggerai.
Yo, o Bella Fraté, o Bagna Càuda, o insomma come si dice.
In fede(z)
Matteo Bussola
AGGIORNAMENTO
I nostri sforzi (mi piace pensare che anche noi abbiamo contribuito a questo risultato) hanno avuto successo e Fedez ha risposto a Matteo e fatto un regalo a Virginia!