Il mio secondo pilot per il prossimo autunno riguarda il Festivalbar, #FestivalbarSaga, argomento meno battuto del Festival di Sanremo che la fa da padrone ogni inizio anno su tutti i media, TV, social, stampa e radio che sia.
Il Festivalbar è stata una carovana che ha sempre appassionato i giovani di ogni generazione, perché i loro beniamini si esibivano e, a fine estate, veniva eletta la canzone più gettonata della stagione. Si ispirava al successo del Cantagiro.
Non tutti lo sanno, ma gettonata in questo caso è il termine perfetto perché proprio di questo si trattava: nelle prime edizioni veniva premiata la canzone più acquistata dai juke box… e non era raro che i cantanti pagassero i ragazzi dei bar per mettere la loro canzone (nel bar frequentato da mio padre negli anni ’60, bazzicava un certo Claudio Lippi, noto cantante dell’epoca)! Beh, in fondo non c’era il televoto, non c’erano i cellulari con gli sms da mandare e neanche l’app per gli smartphone. Negli anni ’60 c’erano i juke box e i ragazzi che sceglievano la colonna sonora del loro bar.
Ecco che così scopriamo anche il motivo del nome della manifestazione: Festivalbar come Festival al Bar che altro non era che il nome dato dal suo creatore, Vittorio Salvetti, al suo evento.
La finale della prima edizione si tenne ad Asiago e fu presentata dallo stesso Salvetti. Vi parteciparono 10 cantanti con altrettante canzoni, artisti affermati ed emergenti. Non fu trasmessa né in TV, né in radio.
Ecco i vincitori delle due sezioni.
Campioni:
Credi a me – Bobby Solo – (G.Marchetti-G.Sanjust)
Chi vede te (Take Me Tonight) – Gene Pitney (Daniele Pace-Schroeder-Gold-Alfred)
Perché l’ho fatto – Fabrizio Ferretti (Alberto Testa-Anisfield-Denso)
Un paio di giorni – Robertino (testo di Mogol e Alberto Testa; musica di Pino Massara)
L’esercito del surf – Catherine Spaak (testo di Mogol; musica di Iller Pattacini)
Dorme la città – Andrea Lo Vecchio (Lo Vecchio)
E adesso te ne puoi andare (I only want to be with you) – Les Surfs (Leo Chiosso-Hawker-Raymonds)
Giovani:
Ciao ciao ciao (Bye Bye Love) – Pilade (Bryant-Del Prete-Astro Amari)
Ragazzi come noi – Paki & Paki (Maresca-Zerato-Beretta)
Dov’ero – An’Neris (Casadei-Rigoni-Simoni)
Ammetto di non essere una gran conoscitrice delle canzoni anni ’60, ma di tutta ‘sta gente io conosco solo Bobby Solo e Catherine Spaak che ero convinta che non avesse fatto altro nella vita se non presentare la prima edizione di Forum dal 1985 al 1988. Però la sua canzone la conosco benissimo perché la mettevano sempre nelle serate dancing dei villaggi turistici quando ero piccola, preceduta da Che sarà dei Ricchi e Poveri e Il ballo di Simone (Simon Dance) che non ho mai saputo chi la cantasse.
Comunque vince Bobby Solo con Credi a me, brano a me del tutto sconosciuto fino a pochi minuti fa, quindi facciamo che ce l’ascoltiamo che magari ci viene in mente.
Confermo: MAI SENTITA!
Però quella della Catherine non puoi non conoscerla!
Robertino, non conoscevo neanche lui, o meglio, non sapevo di conoscerlo… suppongo si chiamasse così perché all’epoca era piccolo (classe 1947) e, sempre quell’anno, aveva partecipato al Festival di Sanremo con Un bacio piccolissimo, decisamente pezzo di maggior successo rispetto a Un paio di giorni.
Andrea Lo Vecchio, altro apparentemente sconosciuto a me, è l’autore delle celeberrime Luci a San Siro di Vecchioni e Rumore di Raffaella Carrà.
Lorenzo Pilat, in arte Pilade, su Wikipedia me lo dipingono come fosse famosissimo, ma io non ho idea di chi sia e ammetto la mia ignoranza davanti ai titoli delle canzoni di cui è autore: Nessuno mi può giudicare e Finché la barca va. Ha partecipato a Sanremo in coppia con Adriano Celentano presentando Il ragazzo della via Gluck. Sono ignorante.
Questa è la sua canzone, vincitrice della sezione Giovani:
Dieci brani in gara, di cui sette i Campioni e tre i Giovani. I brani vengono presentati in più serate divise per settimane.
Vince la canzone più “scelta” nei juke box italiani.
Organizzazione:
L’organizzazione della manifestazione fu affidata a Radio Jukebox.
Direzione artistica: Vittorio Salvetti
Foto storiche tratte da storiadellatv.it e sporting04.it
***Mosca***