Come vi avevo anticipato qualche settimana fa io e la mia amica Dany siamo andate al concerto di Ruggero de i Timidi (vero nome Andrea Sambucco), siamo riuscite a conoscerlo e a conquistare il suo contatto per intervistarlo. Ecco cosa ci ha raccontato!
Da Andrea Sambucco a Ruggero de i Timidi: cosa e come è successo? Com’è nato il personaggio di Ruggero?
Non so chi sia questo Andrea Sambucco. Tanti me ne parlano e vedo il suo nome come autore di diverse canzoni che interpreto, ma non ci siamo mai incontrati.
Le tu canzoni toccano temi che spesso vengono definiti tabù, come andare a trans, il sesso anale e ciò che succede nelle docce degli spogliatoi del calcetto. Insomma, sei un po’ il Saviano della musica. Come ci si sente?
Bene, ma non scomoderei Saviano. Mi sento più il Moccia della canzone italiana.
Ogni cantautore prende ispirazione dalla vita reale, spesso la propria. Le tue canzoni sono autobiografiche?
Sono canzoni biografiche sicuramente, ma è la biografia di altri molto spesso. Io come un’antenna capto le storie, mi immedesimo e ne faccio Musica.
Mi devi spiegare una cosa: come fa a non venirti da ridere mentre canti?
Penso ad altre cose, come ad esempio la formazione di fantacalcio o le rate di Equitalia da pagare.
È appena uscito il tuo CD. Oltre alla tappa dell’Alcatraz, ci sarà un tour?
C’è un tour che è in divenire, purtroppo non sono famoso come Jovanotti che fa il Tour negli Stadi e quando dice “Faccio il Tour negli stadi” ha già il calendario pronto. Qua purtroppo si deve combattere giorno dopo giorno. Non voglio però polemizzare con Lorenzo che è un collega che stimo e con il quale ci sentiamo spesso. Tra l’altro ha messo in piedi il progetto di andare in tandem in Patagonia e pare che mi voglia come partner. Vedremo.
Nel nuovo album, intitolato Frutto Proibito, anticipato dall’omonimo singolo, ci sono versioni rimasterizzate e nuovi arrangiamenti coi violini delle più grandi hit, oltre alla partecipazione del Maestro Ivo. Voglia di classico?
In tanti fans mi hanno chiesto il compact disc. Essendo il primo volevo fare le cose fatte bene, un prodotto che potesse durare nel tempo e che fosse anche esportabile all’estero. Da qui la scelta dei violini e del tenore lirico.
Non pensi che, senza il supporto delle immagini spassosissime dei tuoi video, le tue canzoni perdano un po’ del loro appeal?
No, altrimenti ai concerti la gente non le canterebbe e urlerebbe: “Fuori il video! Vogliamo il video!”. Invece questo non succede e anzi comprano pure l’album senza scaricarlo da ebay.
A quando il concerto a San Siro (o al Friuli, viste le tue origini)?
I tempi non sono ancora maturi, magari il prossimo anno.
Qualche mese fa, una trasmissione televisiva, Si tu que vales, ha dato la notorietà a Ruggero. Cosa ti è piaciuto di più e cosa di meno di quell’esperienza?
Di più mi è piaciuto che è stata una bella vetrina e ha aumentato i numeri sull’internet e ai concerti. Di meno niente, forse non esser riuscito a vedere Roma perchè gli studi erano in periferia.
Andrea vs Ruggero. Come funziona la convivenza tra i due?
Andrea chi?
Un parrucchiere di Via Paolo Sarpi a Milano.
Foto di Cristiano Zabeo.