Oggi è il grande giorno. Oggi è il grande giorno che decreta il ritorno musicale di Max Pezzali.
Io lo stavo aspettando da tanto tempo, perché delle raccolte e dei dischi con i minestroni triti e ritriti delle vecchie canzoni riviste, non so che farmene. Di nessuno, non solo di quelli di Max.
E finalmente, dopo avergli dedicato un Wanted, Max torna e lo fa… “è”.
È tutta la settimana che lui ci propina immagini con una pseudo-copertina-titolodelsingolo o non so che cosa (mentre sto scrivendo l’album non è ancora uscito).. con questa “è” gigante con sotto il giorno della settimana. Sabato, domenica, lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì. Io so tutti i giorni della settimana, anche senza partire dal lunedì… e anche Max Pezzali li sa. Questo l’abbiamo appurato.
Tutta ‘sta roba e… e… e quello che oggi, mentre ero sul pullman e guardavo fuori dal finestrino il traffico della Paullese nell’ora di punta… mi sono mezza a cazzeggiare col cellulare, facebook, twitter e poi l’illuminazione: Instagram. Illuminazione perché ho scoperto, e non lo sapevo, che ora la gente famosa scrive più su Instagram che su facebook (Periscope a parte… che è la moda del momento, ma solo per utenti Apple) e mi imbatto in questa foto:
Il mio rapporto con i treni è traumatico, forse perché ogni volta mi ricordo i lunghi viaggi fatti in estate per andare dalla nonna al paesello del Sud. Si partiva dalla Stazione Centrale alle 21.00 e si arrivava a destinazione alle 6 del mattino, dopo aver passato la notte nelle cuccette con la puzza di piedi. Quei treni li chiamavano rapidi, ma non ho mai capito perché si chiamassero così, visto che ci mettevano 9 ore a fare 700 km!
E a occhio, quello preso quest’oggi da Max è solo l’evoluzione del vecchio rapido, ovvero il Treno Regionale Milano-Pavia… probabilmente uno di quelli che neanche parte dalla Stazione Centrale che ha un nome figo, Centrale è qualcosa di importante. No, i treni regionali partono da Milano Rogoredo, piccola stazione di periferia, sita tra Milano e San Donato Milanese che prima dell’avvento del “passante” non sapevo neanche che esistesse. Ed ora ci passo tutti i giorni. Ed ora quasi la vedo dalla finestra del mio ufficio al settimo piano con vista su Piazzale Corvetto, storico quartiere di Milano…
Le gru che vedete non hanno niente a che fare con i cantieri dell’Expo… in quel cantiere, iniziato almeno nel 2009, lavorano due operai e solo nei mesi estivi.
A parte tutto questo mio divagare, io mi domando e dico: dove sono finite le star di una volta? Quelle capricciose e con le richieste impossibili. Quelle che per spostarsi da Pavia a Milano avrebbero preteso l’auto con autista e 1 goccia di Chanel nr 5 sul sedile anteriore lato passeggero da tenere rigorosamente libero. Una fetta di cocomero snocciolato a dicembre e il panettone non stantio ad agosto. Le star di una volta, quelle che per salire sul palco di Sanremo si mettevano lo smoking e non si vestivano da taglialegna canadese come in questa immagine di repertorio:
Max Pezzali è l’anti star per eccellenza e forse per questo ci piace da così tanti anni. È il ragazzo della porta accanto, anche ora che a 47 anni anagraficamente ragazzo non lo è più. È quello che ti aspetti di trovare sul treno, anche oggi che (Grazie a Dio) è venerdì.
Io me lo compro.
La Vostra
Mosca Tze Tze