Adele, Adele è quello che manca alla musica italiana.
Non sto parlando delle sue doti vocali, delle sue melodie o delle sue qualità artistiche, perché l’arte, si sa, in gran parte ricade nell’ambito del gusto personale (a meno che uno non abbia, come me, l’estensione vocale pari a quella di una formica, ma anche lì… non è detto e potrei elencare artisti che da decenni vendono nonostante io riesca perfettamente a riprodurre le loro note il sabato sera al karaoke).
Sto parlando delle canzoni, i suoi testi. E noi italiani, che ci vantiamo di avere avuto il Rinascimento che ha conferito alla nostra arte delle peculiarità che il resto del mondo, in primis gli americani, non possono che invidiarci, un’Adele non ce l’abbiamo. O meglio, non ce l’abbiamo più.
Ora che anche Tiziano Ferro ha smesso di scrivere robe struggenti come Sere Nere
Non c’è tempo
Non c’è spazio
E mai nessuno capirà
Puoi rimanere
Perché fa male male
Male da morire
Senza te
Da quando Marco Masini, paladino dei ragazzi consolatori di donne in stato interessante ingravidate da terzi menefreghisti (Cenerentola Innamorata e/o T’innamorerai con la sua strofa
un ritardo di sei giorni
che non sai se dirlo a lui
avrai voglia di pensarmi
tu che adesso non mi vuoi
ve la ricordate?), ma tutto perché ancora Max Pezzali ancora non aveva pubblicato La Regola Dell’Amico, altrimenti l’avrebbe saputo che
se sei amico di una donna non ci combinerai mai niente!
Almeno Nek cantava di dover vendere la moto per il bambino in arrivo, ma, almeno nella canzone, In te, era il suo:
per lui lavorerò
la moto venderò.
Sapete, io ho una teoria: la moto per i maschi è un po’ come un nuovo taglio di capelli per le femmine. La moto segna l’evoluzione mentale del maschio: a quindici anni vuole lo scooter per sentirsi grande, a 20 la moto per sentirsi figo, a 30 vende la moto per far capire alla fidanzata/moglie che è diventato grande davvero a quaranta compra la moto per sentirsi giovane. Dopo i 50 passa allo scooterone perché ha mal di schiena.
Comunque, appurato che in Italia la tristezza sembra sparita dalle canzoni (l’estate è stata dominata da Maria Salvador, mica da Destinazione Paradiso!) e si è cementificata nelle nostre vite che, se andiamo avanti così, torneranno nella Top 10 Simon Dance e L’esercito del surf, canzoni simbolo di ogni sagra paesana delle estati anni ’80, concentriamoci su Adele e la sua pagina-evento del concerto in Italia e la pagina collegata nata per donarle un sorriso.
Ecco cosa dice la gente:
Marco Masini a confronto è la persona più felice del mondo.
Se ti sposassi con Marco Masini, scommetto che la data del matrimonio sarebbe di venerdì 17. A cui segue un commento con proposta di un featuring sulle note di Vaffanculo.
Dear Adele,noi in Italia giá have a much a problem,we are stressed and in ansia: Terrorism,d isoccupation, Renzi, calze color carne, risvoltini e Barbara D’Urso. E now ti metti pure you with stu cazz e concert e canzoni depressive and psant..tanto purtropp mentre you piangi ogni two second e ci fai deprimere, your boyfriend are in Tailandia with donne a pagamento o in brazil in mezz at carneval. Good luck Adele and magnt n emozion che giá stamm accis.
Quindi ho deciso di fare una cosa: voglio indire un concorso (senza regolamento e senza alcun premio) in cui tutti quelli che si ritengono degni di essere gli Adele-tristezza italiani possono mandarmi il link al loro video (o file audio, non sono pretenziosa) e poi noi facciamo un sondaggio per eleggere la migliore versione italiana di Adele. Mi raccomando ragazzi, non è necessario essere bravi a cantare, proporre roba inedita, spettacolare o cantata bene. L’importante è essere decisamente e dannatamente tristi e struggenti. Ci state? Non fatemi fare brutta figura, altrimenti mi tocca riesumare la musicassetta di Malinconoia di Marco Masini e ascoltarmi in loop Il giorno dei perdenti!
Aspetto i vostri link! La mia mail è moscatzetze@allmusicitalia.it
Mi scende una lacrima
Mosca Tze Tze