Carlo Conti è alle prese con l’organizzazione del Festival di Sanremo, ormai lo sanno tutti, almeno tutti quelli che seguono la musica italiana… e sogna.
Sogna Emma, i Negrita, Fabri Fibra e i The Kolors, i Subsonica e Neffa, Samuele Bersani, Luca Carboni… mentre, probabilmente, al suo citofono suonano solo reduci dai talent e artisti con quantità di invenduto che, se fossero un negozio di frutta e verdura, rasenterebbero il fallimento. E allora, se dobbiamo sognare, sogniamo in grande!
Io sogno un Sanremo diverso, un Sanremo che rappresenti davvero la musica italiana e non sia solo la più importante vetrina per presentare il proprio progetto discografico. Un grande spot pubblicitario che dura una settimana e anche più. Io sogno un Sanremo con una battle, stile The Voice, tra Vasco Rossi e Ligabue, un duello a colpi di E… e Oh ooh (l’intro di Urlando contro il cielo). Poi vorrei sentire un duetto tra Eros Ramazzotti e Laura Pausini (ora che Marco sarà sicuramente disponibile a tornare e risponderà pure al telefono!), magari con barre di J-Ax. Poi Jovanotti che, ricordando i vecchi tempi della sua partecipazione al festival, trascini il Blasco sul palco a cantare Vasco.
E poi chiamerei Biagio Antonacci e che ne so?, magari Mina che, se non si vuole far vedere in pubblico, la possiamo mettere dietro al sipario delle blind audition di The Voice così non la vede nessuno. Celentano le potrebbe stringere la mano senza che canti, tanto lui riempie il palco anche da zitto.
I Capitani Coraggiosi Morandi e Baglioni potrebbero presentare la loro nuova iniziativa anche sul palco dell’Ariston, preceduti da Tiziano Ferro che rientrerebbe apposta in Italia da qualche suo impegno internazionale e presenterebbe un featuring con Lorella Cuccarini per farla ballare come già fece con Raffaella giusto per non fare un torno a nessuno che già tra le due pare non scorra più buon sangue. Andrea Bocelli a questo punto non potrebbe mica mancare, infondo la sua carriera è iniziata proprio da qui.
Zucchero chiamerebbe Carlo Conti e si autoinviterebbe, perché con un cast del genere, non si può mica mancare! E tornerebbe il Jovanotti, quello degli anni ’80, gridando È qui la festa? Certo che è qui la festa.
Franco Battiato non mancherebbe certo l’occasione per esibirsi anche lui davanti ad un pubblico che, in TV, non si ricordava così numeroso dai tempi in cui esisteva solo la RAI e la gente si radunava in strada per vedere il Festival dalla finestra del vicino di casa ricco che aveva la “radio che si vede“.
Qualche cinema proporrebbe la visione collettiva, su schermo iMAX, della finale e tutti faremmo a gara per conquistare i posti migliori, incollati alla nostra poltrona a tifare per la nostra canzone preferita, quella che siamo certi sarà la migliore (per noi) per i prossimi mesi. Almeno fino all’inizio del Festivalbar…
Carlo Conti sogna Sanremo 2016, ma io ancora di più.
La Mosca Tze Tze