Ormai è un mesetto o giù di lì che, su Rai Due, è iniziata la nuova edizione di The Voice of Italy.
Sono partita con tutte le buone intenzioni del mondo: volevo seguire ogni puntata fino alla fine! Ma questo buon proposito è durato fino a mezzanotte della prima puntata quando il sonno ha avuto la meglio sulla mia volontà.
La seconda settimana è andata peggio… la terza ha avuto la meglio il fascino (su di me) di una serie TV americana (The Flash, per chi fosse interessato ai miei gusti televisivi) e la quarta, con la scusa dell’influenza, già dormivo prima della sigla iniziale.
Ma, nonostante di fatto non abbia visto quasi nulla di questa nuova edizione di The Voice of Italy, le notizie online trapelano e di brutto. Così ho visto passare Chiara Iezzi, il fratello di Mietta, la corista di Noemi (pare anche il suo bassista), il secondo amico di Maria (il primissimo è stato Alessandro Errico che ho intervistato l’anno scorso) Dennis Fantina.
Ma a me non me ne frega niente dei già famosi, dei mezzi famosi e nemmeno dei il fu famoso. Io pensavo che il talent show fosse uno spettacolo che andasse a caccia di talenti, un carrozzone messo in TV per trovare la nuova stella del pop perché la vecchia stella quella dell’anno scorso non mi ricordo chi è, come cantava J-Ax ai tempi degli Articolo 31. Quanta acqua ne è passata sotto il ponte dello zio da La nuova stella del pop (numero uno in Italia)!
Ma non mi interessa neanche parlare ancora di J-Ax, ormai lo sapete che a lui io gli perdonerei (quasi) tutto, perché, volente o nolente, indipendentemente dalle sue scelte televisive, la sua musica mi piace e mi fa divertire, tutto il resto non conta. Mica me lo devo sposare, mica ci devo vivere insieme che devo condividere ogni sua scelta! E ve l’ho già detto.
Quello che non mi convince di The Voice è la scelta dei brani che vengono presentati alle blind. Non ho nessuna prova certa, ma tanti sospetti e tante mezze frasi dette tra i denti da chi, da quell’audition ci è passato: la canzone non sarebbe scelta dai concorrenti, ma assegnata loro da qualcuno non meglio identificato, chiamiamolo la redazione per indicare quel qualcuno che ha potere decisionale, quello che manovra da dietro le quinte, il burattinaio, per intenderci.
È un po’ come alla maturità del vecchio ordinamento (il mio del 1994, per intenderci), quando ti facevano scegliere le materie ad portare all’esame orale e la seconda te la potevano cambiare. Ma se me la possono cambiare, allora non dire che l’ho scelta io!!!
Nel caso di The Voice of Italy sembrerebbe che manco te la cambiano, te la danno direttamente loro e tu zitto ad impararti un pezzo che, nella migliore delle ipotesi, non consci bene ma si adatta a te, alla tua personalità e, soprattutto, alla tua voice, ma, nella peggiore, non c’entra una mazza con te e non l’hai mai sentito.
E così il nostro Dennis Fantina si trova ad interpretare Marco Mengoni e si becca pure Saro Fiorello che gli tweetta che Mengoni lo può cantare solo Mengoni:
Che questa è una cosa che so anch’io che al massimo so cantare Fra’ Martino campanaro suona su suona tu, figuriamoci se non lo sa uno che, per quanto dimenticato (mica tanto, visto il successo della nostra intervista!), ha già fatto TV e ha già cantato anche in location nemmeno paragonabili alla mia doccia!
Ad ulteriore conferma di ciò, arriva un post dello stesso Dennis Fantina che lascia poco spazio all’immaginazione… “non ho scelto io il branoooooo!!!”
Ma non dimentichiamoci di Dario Falasca che, alle blind audition 2014, si è presentato con un brano di Nek, cantandolo alla Nek che nulla c’azzecca con quello che pubblica sulla sua pagina Facebook.
Di esempi del genere, se non mi fossi addormentata prima e non mi fossi ammalata, probabilmente ne avrei molti di più… altra paglia per il mio fuoco e non sto parlando del fuoco della passione, ma di quello del sospetto!
E voi, cosa ne pensate? È tutto già deciso o le blind audition di The Voice sono trasparenti come dovrebbe essere? Oppure avete altre idee… fatemi sapere!
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Vostra sospettosissima…
La Mosca Tze Tze