Questa è una vera novità per me. Beh, più o meno una novità.
Il personaggio che ho voluto cercare oggi non è un figlio degli anni ’90, ma fa parte della generazione precedente, ché io me lo ricordo che cantava quando ero alle elementari, roc end rolen per resisterti roc end rolen per difenderci… siam rinchiusi qui dentro una metropoliiii rinchiusi in un metrò… probabilmente la canzone non è proprio così, ma io così me la ricordo.
Di chi sto parlando? Naturalmente di Scialpi, all’anagrafe Giovanni Scialpi.
Mi sa che voi non l’avete mai sentito nominare, ma chiedete a vostra mamma, sicuramente lei se lo ricorderà. Scialpi, negli anni ’80, era un figo che tappezzava di poster le camerette delle ragazzine, la mia compagna di classe Monica aveva una sua gigantografia proprio sopra al letto, l’avevo vista alla sua festa di compleanno.
La sua discografia è veramente lunga, parte dal 1983 e arriva fino a oggi… quando è successo qualcosa di… sconvolgente!
Ma andiamo con ordine, perché voi non lo conoscete per niente, ma io all’epoca preferivo decisamente Cristina d’Avena e la sua Candy Candy!
..allora…
Scialpi diventa famoso nel 1983 con Rocking Rolling, quella che cercavo di cantare prima che, precisamente, fa così:
Rocking rolling per resistere,
rocking rolling per difenderci
rocking rolling per non cedere mai.
Rocking rolling, sopravvivere
rocking rolling, con la musica
rocking rolling, al silenzio che c’è.
Ci han sepolto qui, sotto la metropoli
chiusi in un metrò che non parte mai
Dai, c’ero quasi…
Con questa canzone vince il Discoverde del Festivalbar e poi pubblica l’album Es-tensioni con tre canzoni scritte da Mango.
Rocking Rolling è una canzone davvero grintosa, decisamente anni ’80 nella musicalità e nel testo e il look di Scialpi riflette appieno quegli anni.
Guardatevi il video prima di continuare a leggere, ne vale la pena!
Ora non dovete pensare che Giovanni (Scialpi) fosse uno sfigato, non lo era assolutamente, era un idolo, un mito, uno, come dicevo, di cui appendere i poster alle pareti. Nonostante le spalline della giacca, la maglietta da neonato, i jeans ascellari e troppo corti. Stavano per arrivare i paninari e la città si stava preparando, ma la moda di quel periodo era così. Eccessiva.
E non era uno sfigato nemmeno nel modo di ballare che ora ci sembrerebbe una via di mezzo tra una lezione di Zumba ed una di fit boxe, ma funzionava così e pure noi bambini lo sapevamo.
Quell’anno vinse anche il telegatto come rivelazione dell’anno.
Scialpi nel 1983 era un po’ quello che Emis Killa e Fedez sono oggi!
La sua scalata all’olimpo di quelli che, musicalmente, contano continua a passo spedito e, nel 1984, pubblica Cigarettes and Coffee, tirandola fuori dal cilindro (aveva 22 anni e questa canzone era stata scritta a 14), successo talmente grande che persino Mina si scomoda per farne una cover.
Passano gli anni, ma i successi no: No East No West, Cry, fino a Pregherei, canzone vincitrice del Festivalbar 1988.
A quel punto qualcosa cambia e il meccanismo perfetto inizia ad incepparsi. Scialpi inizia a lavorare in TV e appare pure in una puntata dell’Ispettore Derrik (io, fossi stata in lui, avrei preferito La Signora in Giallo, ho un debole per Jessica Fletcher).
Ma anche il 1991 è un anno fortunato, A…amare è un altro singolo di successo, arriva al 31° posto tra i singoli più venduti di quell’anno. Ma noi ragazzi degli anni ’90, Scialpi non lo ascoltiamo, ora siamo noi a comprare la musica e impazziamo per Marco Masini (Perché lo fai), Raf (Oggi un dio non ho e Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è) e Paolo Vallesi (Le persone inutili). Ok, l’ottimismo non era il forte di noi ragazzi degli anni ’90… tra solitudine, inutilità e disperazione, avevamo di che crogiolarci!
Poi si dà al teatro e noi facciamo in tempo a dimenticarcelo velocemente e, anche se nel 2001 pubblica, dopo 6 anni, un nuovo album di inediti, a malapena ci ricordiamo di quel ragazzotto tamarro, ormai quasi 40 enne, che faceva impazzire le ragazzine due decenni prima.
Nel 2004 si dà al reality show, Music Farm, dove passa alla storia più per la sua fuga dalla beauty farm che per le sue performance.
In un’intervista di qualche anno fa, diceva a proposito dello spettacolo (fonte):
“Music Farm non doveva essere un reality show, ma un’occasione, per noi cantanti cresciuti negli anni ‘80, di parlare, dire la nostra, confrontarci. Perché i cantanti della mia generazione non hanno mai avuto la possibilità di parlare. Ma quel programma è stato una grande delusione. Gli autori non facevano altro che cercare di farci litigare. Poi si è scoperto che c’era una vera e propria “talpa”, Loredana Bertè, che era lì proprio per questo. E’ la ragione per cui ho deciso di andarmene. Forse Loredana Bertè non ha più altre risorse, ed è anche giusto che faccia questo. Io no, ho ancora la mia musica e la mia arte”
Passano gli anni, ma 8 son lunghi cantava Adriano Celentano e 8 anni passano davvero dal 2004 al 2012, quando in Scialpi avviene una grande trasformazione: si impossessa della bacchetta magica e diventa Shalpy e si mette a cantare in inglese, ottenendo, a quanto pare, successo negli Stati Uniti e in Canada.
Qui di seguito il video di “Music is Mine” del 2013:
Sospendo ogni commento perché, dopo lo sculettamento del minuto 0.33, mi sono bloccata alla nuova lezione di Zumba fitness che inizia al minuto 1.11!
Ma non è finita! A giugno di quest’anno pubblica un nuovo singolo in inglese, Come to me, dove appare con le chiappe al vento (al minuto 1.28, per chi fosse interessato)!!!
Queste immagini mi impediscono di andare avanti. Scusate ma non ce la faccio proprio!
Ridatemi lo Sciapi che faceva aerobica cantando Rocking Rolling e non questo che fa Zumba cantando in inglese con una voce meccanica quasi quanto la mia nel dissing a Povia!
Non voglio infierire ulteriormente, le immagini parlano da sé.
La vostra fedelissima (e oggi più sconvolta che mai)
La Mosca Tze Tze