Amici 19. Ieri è partita la diciannovesima edizione di Amici di Maria De Filippi. Tra gli artisti scelti per comporre la classe diversi volti (voci) noti che ci hanno spinto ad una riflessione.
Il programma, ci sembra giusto sottolinearlo, è un Talent show completamente Made in Italy. A differenza di The Voice o X Factor non è quindi un format importato dall’estero.
Altro dato significativo è che, fino a prova contraria, è anche il talent show più longevo del mondo.
Nato nel 2001 come Saranno famosi e diventato Amici di Maria De Filippi dall’anno successivo, batte di un anno la nascita di American Idol (2002), e di diversi anni quella degli altri talent.
Diciannove edizioni in un mercato in cui la concorrenza, sopratutto dal 2008, anno in cui X Factor è approdato in Italia, si è fatta serrata.
Ed è stato proprio dopo l’avvento di X Factor che Maria ha iniziato a fare sul serio diventando linfa vitale per il pop italiano discograficamente parlando.
Fino a quel momento infatti c’erano stati sporadici casi di successo discografico: Dennis Fantina, Antonino Spadaccino e, sopratutto Marco Carta.
Con l’arrivo di X Factor la conduttrice e autrice ha deciso di togliere al programma quell’alone da “Fucina di talenti per musical” che lo aveva contraddistinto fino alle sesta edizione.
E così negli anni successivi sono arrivati Alessandra Amoroso, Valerio Scanu, Emma Marrone, Virginio, Annalisa, Moreno, Deborah Iurato, Alessio Bernabei e i Dear Jack, The Kolors, Elodie, Sergio Sylvestre e i dischi d’oro e platino.
La discografia italiana, fino a quel momento restia nei confronti del programma, ha iniziato a prenderne parte in maniera attiva.
E così, tra alti e bassi fisiologici per qualsiasi programma, Amici di Maria De Filippi sopravvive ancora lanciando ogni anno artisti di successo. A volte duraturo, spesso stagionale, ma queste sono le regole del mercato discografico… non può esserci posto per tutti, almeno in classifica.
AMICI DI MARIA DE FILIPPI E L’ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA
Tutti associano al Talent show l’immagine di file chilometriche con migliaia di ragazzi che attendono il proprio turno per potersi esibire durante il classico provino (o audizione che dir si voglia).
X Factor per dire gioca molto nel montaggio su queste immagini per dare massa del successo del programma.
E infatti ancora oggi in entrambi i talent show le classiche audizioni con file estenuanti costituiscono un elemento cardine.
Col tempo ci si è adeguati però al cambiamento, anche per andare a coprire più generi musicali. E così se una volta per iscriverti dovevi compilare una richiesta su internet oggi le audizioni si sono spostate in diverse città italiane ma non solo. Tramite una rete di contatti alle iscrizioni si sono affiancate le segnalazioni.
C’è stato un momento in cui la stessa De Filippi ha capito che, per coprire più generi e scovare talenti, era necessario non limitarsi ad aspettare ma cercare.
Del resto se torniamo indietro fino alla prima edizione di X Factor, la stessa Giusy Ferreri era un’artista che aveva già inciso con Sony Music Italia (X Factor è un format legato in esclusiva alla Sony Music, Amici lavora con tutte le case discografiche)
Lo stesso Marco Mengoni, ad oggi campione di vendite tra gli artisti provenienti da un talent, non era un nome (o per meglio dire una voce) sconosciuta alla Major discografica.
La De Filippi ha “semplicemente” sdoganato questo meccanismo delle segnalazioni rendendolo pubblico.
Lo ha fatto quando ha apertamente rivelato che Moreno le era stato segnalato da J-Ax o i The Kolors da Francesco Sarcina de Le Vibrazioni che a sua volta li aveva notati in uno storico locale di Milano, Le Scimmie.
In Italia, probabilmente per colpa delle politica e di come è stato ed è gestito il nostro paese, siamo un popolo sospettoso, sempre pronto a gridare alla raccomandazione, all’imbroglio.
A volte si ha ragione nel farlo ma non è che in tutti i settori questo non avvenga.
Segnalare non vuol dire raccomandare. Se io segnalo qualcuno lo sottopongo alla tua attenzione perché ci credo, diverso è se te lo raccomando come fosse uno scambio tra persone.
Ma la raccomandazione nel mondo della musica ha le gambe corte perché il pubblico non è scemo, vogliono farcelo credere spesso, ma così non è. Sulla distanza rimane chi ha talento e capacità.
E così c’è stato un momento in cui Maria e il suo staff, per permettere al programma di sopravvivere e conquistare questo primato di talent show più longevo del mondo, hanno iniziato a guardarsi intorno permettendo ad artisti passati da Sanremo Giovani o da X Factor di ottenere una nuova possibilità. Ed è stata la prima a credere in questo campo nelle seconde possibilità.
Prima di Enrico Nigiotti per esempio nessun artista ex Amici è mai entrato nel programma, volere di uno degli autori del programma dicono voci di corridoio, la conduttrice Mediaset invece questo problema, quello di dare una seconda chance, non se lo è mai posto.
È il caso di Irama bistrattato dalla discografia e “salvato” da Maria. O quello di Giordana, che per anni si è sentita fare complimenti ma che le case discografiche non sono riuscite a valorizzare.
Certo dalla sua Maria ha una grande arma, la televisione, e quindi non si può dare una colpa alle case discografiche degli insuccessi degli artisti, ma di sicuro si può dare il merito alla conduttrice di avere fiuto nelle sue scelte.
Scelte che, anche nel caso delle cosiddette segnalazioni, passano prima dagli autori, quindi dai professori del programma e, solo alla fine, arrivano a Maria che infatti, sempre per quella trasparenza di cui sopra, ha sempre sottolineato quando qualche artista è stato bocciato dalla commissione negli anni precedenti (Irama, Giordana e l’Amoroso sono solo alcuni esempi).
Per dirla tutta anche a noi giornalisti / Blogger è stato chiesto di segnalare artisti meritevoli qualora lo ritenessimo opportuno. Ed io, per parlare in prima persona, che di concorsi musicali ne giro tanti, qualche volta ho segnalato alla redazione artisti che secondo me meritavano una chance importante.
Ricordiamoci quindi sempre questo concetto e non facciamoci prendere da inutili teorie di complotto causate da frustrazioni personali o da un meccanismo, quello del mondo musicale, che non va come dovrebbe. Essere segnalati non vuol dire essere raccomandati.
E vi faccio un esempio concreto. Per anni si è parlato dei Modà come di artisti sulla cresta dell’onda solo perché la loro casa discografica era il network radiofonico più importante d’Italia. Lo stesso di Bianca Atzei.
I Modà oggi, seppure in maniera minore causata dal boicottaggio delle radio e da uno stop forzato di tre anni, sono ancora nella Top 10 delle classifiche di vendita. La Atzei (a cui io riconosco tra l’altro un talento vocale) non ci è mai stata.
Il pubblico, lo ripeto, non è scemo.
Ecco perché ad Amici di Maria De Filippi, 19 anni dopo la prima edizione, capita di vedere accanto a volti sconosciuti anche facce in qualche modo note. Si chiama evoluzione, istinto di sopravvivenza. Ma anche saper fare il proprio lavoro.