Se lo scorso anno, con il suo primo Festival di Sanremo da Direttore artistico, Claudio Baglioni ha potuto apportare poche modifiche al regolamento della kermesse avendo iniziato a lavorarci solo nel mese di ottobre, questa volta nel suo secondo mandato il “Dittatore artistico” (come si definisce lui stesso) ha intenzione di rivoluzionare il Festival di Sanremo 2019 con un drastico cambiamento: eliminare la gara delle Nuove proposte.
La notizia nelle scorse settimane settimane ha fatto il giro di tutti gli addetti ai lavori scatenando le reazioni più disparate e a parlarne per primo in rete è stato il Blogger Nico Donvito.
Effettivamente la proposta esiste ed è stata sottoposta da Baglioni al vaglio delle case discografiche che, al momento in cui scriviamo, non hanno ancora deciso se schierarsi in modo favorevole o contrario nei confronti di questo cambiamento.
Per Baglioni l’opinione delle discografiche sarà ovviamente molto importante onde evitare dei possibili boicottaggi come già successo nel 1975 e, più recentemente, nel 2004 quando alcune scelte del direttore artistico Tony Renis spinsero le major a boicottare totalmente la manifestazione.
L’idea proposta da Claudio Baglioni è quella di organizzare il Festival di Sanremo 2019 con un solo girone formato da 24 artisti. 20 di questi scelti tra i cosiddetti big mentre, i restanti 4, sarebbero artisti emergenti scelti nel corso della gara nelle due prime serate di Sanremo Giovani (o Festival di Sanremo Giovani come pare lo vogliano chiamare) in onda a dicembre. I due vincitori per puntata andrebbero direttamente a scontrarsi al Festival con nomi già noti nel panorama musicale italiano.
Ma quali potrebbero essere i pro e i contro di un cambiamento così drastico a Sanremo 2019? Partiamo dai possibili pro…
Sicuramente a giovare maggiormente di questo cambio potrebbe essere lo show televisivo. Fino ad oggi infatti Sanremo dal punto di vista televisivo ha dovuto fare i conti con uno spettacolo che doveva incastrare 28/30 artisti divisi in due gare distinte e con due diverse finali. Spettacolo che, con l’aggiunta di ospiti, comici e sketch, ha sempre dovuto prestare attenzione a non far venire meno l’attenzione da parte dello spettatore.
Ma quale potrebbe essere il vantaggio dal punto di vista musicale?
Diciamocelo chiaramente, negli ultimi anni Sanremo ha faticato considerevolmente nel cercare di dare visibilità alle nuove proposte del Festival. Questo nonostante diversi artisti talentuosi e meritevoli in gara (Ermal Meta, Amara, Francesco Gabbani, Mahmood, Ultimo, Mirkoeilcane, Irama, Enrico Nigiotti, Chiara Dello Iacovo, Maldestro… solo per citarne alcuni passati dal palco dell’Ariston negli ultimi quattro anni).
La gara dei giovani e il suo collocamento è sempre stato un grattacapo per tutti quelli che si sono trovati alla guida del Festival. I Talent show negli ultimi anni sembrano in qualche modo essere diventati l’unica vetrina efficace per lanciare nuovi artisti mentre le vendite di quelli in gara tra le Nuove proposte di Sanremosono state decisamente basse a voler essere buoni (non che quelle di molti dei big in gara abbiano fatto gridare al miracolo, anche questo va detto).
Ci sembra dunque che al momento i contro che deriverebbero da un cambiamento del genere sarebbero decisamente maggiori. Elenchiamoli…
1) Eliminare le Nuove proposte dal Festival di Sanremo significherebbe togliere un’importante vetrina agli emergenti delegando questo ruolo ai soli talent show che però presentano molti limiti.
Per esempio l’età anagrafica (Amici non va oltre i 28 anni e sopratutto nelle ultime due annate c’è stato un cambio di direzione verso un pubblico teen con i vari Riki, Irama, Thomas, Biondo etc…), ma sopratutto il fatto che un talent non è cosa per tutti. Esistono infatti ragazzi portati per la televisione e che si trovano a proprio agio con la massiccia esposizione che deriva da uno spettacolo di questo tipo. Ci sono però anche molti altri artisti che proprio no, non sono portati per questo e che ne uscirebbero danneggiati… e si sa uscire male da un talent rappresenta un grosso stop per una carriera discografica.
2) Viviamo in un’epoca in cui lo scouting da parte della case discografiche si è drasticamente ridotto rispetto al passato, anche per motivi di crisi e delle poche risorse umane.
Quello che sentiamo ripetere di continuo è che per un artista rimangono tre strade: il web (cosa non per tutti e per tutti i tipi di musica), il talent show e Sanremo per l’appunto. Se togliamo quest’ultimo, o meglio diminuiamo il numero delle Nuove proposte da 8 a 4, le possibilità per un artista di farsi conoscere al grande pubblico si dimezzano drasticamente. Così come le possibilità di una casa discografica, soprattutto di un’etichetta indipendente, di decidere di investire soldi e tempo su un artista sconosciuto.
3) Attualmente esistono quattro major discografiche, Sony, Universal,Warner, BMG e alcune indipendenti di “peso” (Carosello Records, Sugar Music e Mescal). Con solo quattro posti a disposizione possiamo essere sicuri che il peso delle major non farà fuori dai giochi le indipendenti?
4) Si parla spesso di riportare i big al Festival, colpo che da molti anni a questa parte è riuscito solo a Carlo Conti con Fiorella Mannoia che ha accettato con coraggio di rimettersi in gioco vedendosi battere dal neo big Francesco Gabbani. Un big al Festival può anche giocarsi una carriera, chi glielo fa fare ad una Giorgia piuttosto che ad un Biagio Antonacci di andare a rischiare di essere battuto da un artista neo eletto Big in un momento così difficile per la musica italiana e per le vendite ?
5) Questo regolamento metterebbe anche in seria difficoltà i giovani per diversi motivi. Gli artisti emergenti infatti dovrebbero avere ognuno ben due brani molto forti pronti con un dispendio economico loro o delle proprie etichette non indifferente. Uno dei brani verrebbe utilizzato per le selezioni di dicembre e uno per il Festival di Sanremo. Parliamoci chiaro oggi come oggi avere due brani veramente forti non è così semplice. Questo potrebbe portare quindi gli artisti a presentare nelle sezioni il brano più forte per avere più possibilità di riuscire a vincere lasciando così il brano meno forte per febbraio, ovvero per il Festival di Sanremo 2019.
Del resto un chiaro segnale di cosa potrebbe accadere lo abbiamo visto anche con i big negli anni in cui Fabio Fazio inserì la regola del doppio brano in gara. In quasi tutti i casi uno dei due brani era decisamente inferiore all’altro. E stiamo parlando di Big con risorse meno limitate.
6) Che fine farà a questo punto Area Sanremo? Verranno cancellati oltre 15 anni di attività? Questo potrebbe essere difficile in quanto Area Sanremo Tour è già in corso e il regolamento prevede che due artisti andranno al Festival. Cambiare le cose in corsa vorrebbe rischiare diverse azioni legali dei ragazzi nei confronti dell’organizzazione.
I due vincitori potrebbero venire aggiunti ai 22 artisti previsti nelle serate di dicembre ma a questo punto verrebbe meno lo spirito del concorso che da sempre si è distinto (come da comunicati stampa) nelle vesti dell’unico concorso che porta due giovani al Festival. In questo caso quindi anche Area Sanremo andrebbe rivisto (e visto come è stato trattato lo scorso anno, vedi questo nostro articolo, non sarebbe una brutta idea) ma siamo certi che anche in questo caso Baglioni avrà pensato a tutto.
Quindi, diciamocela tutta, la proposta di Claudio Baglioni ha una sua logica ma, al momento, ci sembra che possa fare maggiormente bene allo show televisivo piuttosto che alla musica. E Sanremo dovrebbe essere principalmente una grande vetrina musicale, la più grande rimasta in Italia. Sono anche vere però due cose: la prima è che per ora stiamo parlando di rumours che, per quanto attendibile non rappresentano la verità completa, la seconda è che Claudio Baglioni è uno che ha dimostrato lo scorso anno di avere a cuore realmente la musica e quindi ci risulta difficile pensare possa fare una mossa sbagliata nel suo secondo “mandato”. Quindi per ora queste sono valutazioni parziali, quelle reali andranno fatte al momento della comunicazione ufficiale.