29 Aprile 2018
di Direttore Editoriale
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29 Aprile 2018

Emma parla con coraggio dei risultati al di sotto delle aspettative del suo disco e il messaggio è importante… Si cade, ma ci si rialza!

Durante Amici 17 Emma rompe gli schemi della discografia e racconta dei risultati di "Essere qui" lanciando un importante messaggio

Emma
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Ci voleva una donna coraggiosa, un’artista con “le palle” (scusate il francesismo) per sdoganare in prima serata su Canale 5 la parola flop legata alle vendite di un disco. Ed è quello che è successo ieri grazie ad Emma che ha voluto raccontare con estrema sincerità dell’andamento del suo ultimo album, Essere qui, e lo ha fatto per dare un esempio di cosa voglia dire “avere successo” ai ragazzi attualmente in gara nella scuola di Amici di Maria De Filippi.

Quello che Emma ha raccontato ieri sera può sembrare apparentemente un gesto da poco e invece è qualcosa per noi, a suo modo, di rivoluzionario.
Viviamo in un’epoca musicale in cui sembra che le vendite siano tutto, che siano queste a determinare il valore di un artista. Questo modo di pensare porta spesso gli artisti stessi, gli uffici stampa o le casa discografiche a plasmare la realtà con le parole.  Guai a pronunciare la parola Flop o qualcosa di simile, al massimo è concesso, in via del tutto eccezionale, anni dopo l’uscita di un album con il senno di poi.

E così i concerti vengono annullati non per pochi biglietti venduti, ma per motivi organizzativi. I calendari promozionali degli artisti continuano a riempirsi di date instore non perché le vendite latitano ma semplicemente perché l’artista ha un immensa voglia di rincontrare il proprio pubblico e via dicendo…

Il nostro sito stesso si è trovato in passato a dover giustificare la parola flop, quasi fosse un termine utilizzato con sadico piacere e a cuor leggero, dimenticandosi in un attimo la passione con cui parliamo di musica ogni giorno e il rispetto che nutriamo per chi utilizza tempo, denaro, fatica e passione per confezionare un album.

Questi scontri sono capitati anni fa, per esempio con Arisa ( con una polemica che ci portò anche una nomination ai Macchianera Awards vedi qui), sia recentemente quando abbiamo analizzato nel dettaglio gli album che sono andati meglio o peggio nel corso del 2017 e un ufficio stampa ne è stato poco felice (ecco qui l’articolo).

Chiariamo un semplice concetto la parola flop nel marketing, e la musica finché verrà confezionata e venduta è anche questione di marketing, significa “insuccesso del lancio di un prodotto”… “Vendite al di sotto delle aspettative rispetto al calibro dell’artista e all’investimento promozionale applicato su di esso. Tutto qui, purtroppo.
Facendo informazione musicale è nostro dovere, oltre che riportare le cifre stratosferiche che ci vengono comunicate dagli uffici stampa, anche segnalare ai lettori cosa non sta andando bene. E ci capita spesso di farlo sottolineando anche il fatto che sono molto spesso album pregevoli e di qualità purtroppo a non essere recepiti e acquistati dal pubblico.
Proprio alla luce di tutto ciò e dell’andamento che ha preso la comunicazione musicale il discorso pronunciato ieri sera da Emma è a suo modo rivoluzionario ma sopratutto onesto e importante nel spiegare una volta per tutte un concetto: non è un insuccesso o un successo commerciale a determinare spesso e volentieri la caratura di un artista.

Ecco cosa ha raccontato ieri in diretta la cantante parlando del suo ultimo album, Essere qui, uscito il 26 gennaio scorso e di cui verrà lanciato un terzo singolo il prossimo 4 gennaio…

Qualche mese fa è uscito il mio disco, il più importante della mia carriera, ci ho lavorato due anni, senza pensare al resto del mondo: la cosa più importante era fare quel disco a modo mio, a 34 anni mi sono presa il coraggio e la volontà di fare questo mestiere con coerenza e verità.

Mi aspettavo grandi cose da questo disco perché è il più bello ed importante per me, eppure non ha raggiunto i numeri che tutti si aspettavano da subito: viviamo in un Paese in cui se non vendi non vali e questa è una cosa molto brutta, non per me, ma per l’arte in generale e per tutti.

È facile fare questo mestiere quando tutti vi portano in alto, è molto più difficile farlo quando vi buttano giù e il vostro fianco è scoperto e tutti vogliono infilzare l’ultima lama. Non dovete permetterlo, è lì che dovete dimostrare di essere veri artisti, sfoggiare il sorriso migliore.

La gente non aspetta altro da voi che vedervi crollare. Invece la fine non arriva mai, il nostro mestiere è quello di trasformare le cose brutte in bellezza, anche quando tutto sta crollando, quando tutti vi dicono che state fallendo perché non siete ai vertici delle classifiche o non vendete dischi e biglietti. Si è artisti non solo quando le cose vanno bene, la risposta deve essere sorridere sempre, perché state facendo la cosa più bella del mondo, provare a realizzare un sogno.”

A noi, a chi scrive su questo sito e a chi recensisce i dischi, l’album di Emma è piaciuto (qui la recensione). E continuerà a piacerci al di à del numero di copie vendute. A me personalmente per esempio è piaciuto più del precedente Adesso che di dischi ne ha venduti il triplo.

Allo stesso tempo se andate nella nostra sezione Recensioni del nostro sito, troverete diversi dischi non premiati dalle vendite ma a cui abbiamo dato una valutazione alta.

Sarebbe bello ricordarci e, allo stesso tempo insegnare ai giovani, che il successo non corrisponde alle copie vendute, non sempre almeno. Ma insegnar loro che nella vita si cade e ci si rialza e che a volte si cada anche se abbiamo fatto le cose bene e con passione.
Non si possono pretendere cambiamenti, evoluzioni stilistiche e musicali da parte degli artisti se poi si è pronti a puntargli il dito contro basandosi solo sulle vendite. Purtroppo il nostro si rivela spesso un paese in grado di innalzare o buttare giù da un dirupo un’artista non alla luce del percorso fatto e dei risultati ottenuti nel corso di una carriera, ma semplicemente per un disco o un singolo andato male. Siamo un paese che dimentica in fretta, purtroppo.

A noi, per quanto può contare Emma continua a piacere, al di là delle vendite del suo disco. La nostra stima la conquista piano piano, anno dopo anno, disco dopo disco e non sarà certo un disco o il suo cambiamento a farci cambiare idea, intanto viva la sincerità che insegna a tutti noi che anche gli artisti cadono a volte (e si rialzano), non solo noi.