Nel mio consueto giro sul web nelle scorse settimane mi sono imbattuto in un articolo de Il Secolo XIX in cui si riportano alcune dichiarazioni (confermate dallo stesso artista sulla sua pagina Facebook) di Povia inerenti la canzone Luca era gay:
“Per questa canzone mi hanno chiuso tutte le porte della musica italiana. Tanto per far capire che non decide la gente, ma quei 30/40 giornalisti che fanno il bello e il cattivo tempo alla faccia della libertà. Potevo entrare in tutti i circuiti dove vanno quelli che…”
Mentre leggevo la mia mente rielaborava in un altro modo quello che apprendeva… “Povia ha fatto quattro Festival di Sanremo dal 2005 al 2010, senza mai fare il botto… poi son finiti gli argomenti di attualità di cui parlare e li è stato un casino…”
Diciamo che “La convinzione di avere la verità”, citando il cantautore, è sempre discutibile …
Giuro, io volevo evitare di parlare di questo argomento, ho cercato di farlo per settimane, ma poi oggi nella pagina Facebook di All Music Italia è iniziato il botta e risposta tra il cantautore ed alcuni lettori (potete leggerla qui) e a questo punto non ce l’ho fatta proprio a tacere…
Caro Povia, onestamente non capisco di che ti lamenti… ci sono artisti che non calcano il palco di Sanremo da quindici anni, a loro sì che sono state chiuse le porte in faccia. Probabilmente non avevano belle canzoni… forse nemmeno tu ne avevi. A me onestamente fa ben più curiosità il fatto che un’artista riesca a partecipare al Festival di Sanremo per ben quattro anni su sei (di cui tre in gara). Guardiamo le cose dall’esterno, sei stato una scoperta con il brano I Bambini fanno ooh (probabilmente la tua canzone più riuscita) nel Festival della coppia Bonolis/Gianmarco Mazzi ed il secondo, direttore artistico del Festival anche negli anni successivi, ti ha sostenuto ed ha creduto in te; infatti dal 2005 al 2010 sei sempre stato presente alla kermesse escluso il biennio 2007/2008, anni in cui alla direzione artistica c’era Pippo Baudo. Quindi direi che di esposizione mediatica ne hai avuta parecchia.
In quegli anni ci hai parlato dell’amore, dei piccioni, dell’eutanasia e, appunto degli omosessuali. Un festival lo hai anche vinto e un’altra volta sei arrivato secondo (ma non credo questo sia necessariamente un segnale positivo, parliamoci chiaro, anche Pupo e Il principe hanno ottenuto questo traguardo…).
Dici che non decide la gente?
Su questo sono concorde, in Italia non decide la gente su nulla… i referendum sono contati, il paese è diviso tra chi vive tra agi e comfort e chi sopravvive, ma son anche certo che se la gente decidesse, l’ultima delle sue preoccupazioni sarebbe quella di far tornare te (ma non solo) a Sanremo…
Io la tua musica la conosco, da prima de I Bambini fanno ooh… ricordo il singolo Mia sorella sul tema della bulimia, era un testo sincero, una canzone che arrivava al cuore senza nessuna retorica e che entrò a far parte poi del tuo primo album, un disco con belle melodie e una leggerezza per nulla stupida.
Poi ad un certo punto ho avuto la sensazione che tu cercassi di diventare un tuttologo che sentiva la necessità di dare la sua opinione su molti temi sociali, e alcune canzoni mi sono sembrate delle forzature. Luca era gay la peggiore di queste per tanti motivi… perché hai preso una singola e rara storia (a meno che tu ai tempi non abbia frequentato una di quelle cliniche “all’avanguardia” dove dicono che l’omosessualità può e DEVE essere curata per informarti meglio sulla situazione…) ma ti sei dimenticato alcune cose abbastanza rilevanti.
Hai dimenticato quanti presunti eterosessuali sposati vanno a letto nell’ombra con ragazzi, di quanti mariti/mogli e padri/madri dopo 30 anni di matrimonio mollano tutto e continuano il loro cammino d’amore con persone delle stesso sesso, ti sei scordato dei migliaia di gay che amano uomini senza aver avuto madri apprensive a crescerli e nemmeno uomini più grandi a insegnar loro “un’altra vita”…
Tu dici che per Luca era Gay ti sei condannato a morte e che ti hanno chiuso tutte le porte in faccia. Ma lo conosci il potere della tv, il più grande mezzo per veicolare informazioni capace di arrivare a tutte le generazioni? Sai quante porte sono state chiuse in faccia a figli omosessuali dopo quella canzone? Sai quante madri o padri “ignoranti” hanno sfiancato psicologicamente figli che non accettavano dicendo loro “…vedi che si può cambiare, che si può guarire…” dopo aver sentito il tuo messaggio? Non credo tu lo sappia questo.
La cassa di risonanza di quella canzone è stata esattamente quella che tu volevi perché non ti sei semplicemente presentato a Sanremo con una canzone per cantare una storia, tu hai cavalcato volontariamente quella storia, dal titolo, che non poteva non attirare attenzione, fino alla scelta di non rendere noto il testo del brano, come consuetudine di tutti gli artisti che partecipano al Festival da decenni a questa parte su Tv Sorrisi & Canzoni, rendendolo volontariamente un caso, giocando su questo prima e durante… su quel palco dove tiravi fuori cartelli con frasi ad effetto mentre cantavi.
Non prendiamoci in giro, tu quella canzone l’hai cavalcata senza pensare al dopo… e onestamente, a parte quando si parla di canzoni a tematica gay in qualche forum nel web, a me non sembra che la gente sia ancora qui a discutere di quel brano e sopratutto non credo ci siano lobby intenzionate a mettere fine alla tua carriera…
Siamo in Italia… forse non hai chiara la nostra situazione sulle leggi a tutela dei diritti omosessuali, caro Povia nel nostro paese sarebbe stato più facile aprirtele le porte per quella canzone, e infatti lo hanno fatto… il resto è musica che si mischia con lo star system e tante altre dinamiche di questo ambiente che non devo di certo insegnarti io.
Il mio consiglio? Prova ad ascoltare Ti regalerò una rosa di Simone Cristicchi… una canzone che non ha la forza melodica dei tuoi ritornelli, ma un testo che affronta una “categoria” di persone, i malati di mente o matti che dir si voglia, a cui nessuno da voce, di cui è ancor più difficile parlare, eppure Cristicchi lo ha fatto, con lucidità, in modo schietto e delicato allo stesso tempo.
Caro Giuseppe, torna a far CANZONI e vedrai che prima al Festival ci torni anche te facendo la fila come tutti gli altri… col rischio di un sì o di un no.
Intanto in bocca al lupo per il tuo Nuovo contrordine mondiale.
Nota bene: per correttezza riporto qui di seguito i virgolettati del cantautore apparsi su Il Secolo XIX del 5 dicembre 2015.
“Per questa canzone mi hanno chiuso tutte le porte della musica italiana. Tanto per far capire che non decide la gente ma quei trenta-quaranta giornalisti che fanno il bello e il cattivo tempo alla faccia della libertà. Potevo entrare in tutti i circuiti dove vanno quelli che…”
“le lobby e gli “intolleranti democratici” non volevano portassi sul palco di Sanremo Luca era gay…”
“Per aver affrontato questa tematica al contrario mi hanno sbarrato la strada. Eppure Luca era gay è una storia vera che mi fu raccontata nel 2004. Sono passati più di dieci anni e ancora mi scassano… Sapevo che avrei creato tra la gente una divisione come ogni volta che tocchi una tematica sociale. Ma non sapevo che mi sarei condannato a morte e che mi avrebbero chiuso tutte le porte. Qualche potente mi dice ancora di non cantare più questa canzone alla faccia della libertà di pensiero. Mi hanno detto di non farlo ma io lo farò sempre“.
AGGIORNAMENTO DEL 8 GENNAIO ore 16
Povia, dopo che un fan gli ha postato questo articolo nella sua pagina Facebook ha risposto al direttore.
Ecco qui la sua risposta:
E anche qui leggo sempre parole e termini da bimbiminkia tipo:
“EI LUCA E’ GUARITO NELLE CLINIKE” CANZONNE BRUTTAAA, TU NON ZA1 CUANTI GENNITORI INZISTONO COI LORO FIGGGLII PER GUARIRILI XD1!!! TOPOLINO CAPPUCCETTO BLA BLA.
Tutte cose messe sulla mia persona a dimostrazione che quello che dico è invece vero.
Luca si chiamava Massimiliano come te Massimiliano Longo-
È di Roma e non si è curato, la canzone è chiara dall’inizio alla fine. Gay o Etero, nella canzone, in un paese libero, doveva essere un dettaglio e invece nonostante il 2 posto, premi stampa, radio e tv, premio Mogol e 100 concerti con posti pieni il quadruplo, piano piano nel giro di poco tempo le grandi lobby gay di potere, che fanno pressione sui media hanno fatto in modo che io venissi tagliato fuori e venissi messo in cattiva luce.
Anche Il tuo se si può chiamare articolo, ne è la prova. Sii pratico.
Ormai ho molti bimbiminkia (di ogni età) contro e non capiscono che Luca era gay è una canzone a favore della vera libertà universale,
NON SELETTIVA come piace a te e a tanti altri.
La lettera che hai scritto conferma che a farmi fuori sono proprio state soprattuttto le lobby gay.
Per esempio Massimiliano Longo, se tu fossi gay, confermeresti appunto ciò che ho detto. Se invece non sei gay confermi comunque perchè ti sei messo a difesa di una cosa che comanda facendo però del grande vittimismo per imporre al popolo una nuovo cultura.
E appena dici qualcosa che non rientra nello schema,
ehhhhhhhh….sei UOMOFFOBBOOOO
Quindi anche tu contribuisci alla nascita di un altro grande fenomeno: L’ETEROFOBIA.
Poi puoi continuare a dire che non ho più fatto canzoni belle, ma almeno sei un po’ più consapevole di avere un pensiero debole e indottrinato. Le canzoni ci sono eccome. È Povia che non va bene.
La tua lettera conferma che a farmi fuori sono state soprattutto le lobby di potere gay, che poco c’entrano con i gay semplici che si fanno la loro vita.
Ed ecco che rientri anche tu nella lunga schiera di bimbiminkia che dicono sempre le stesse cose: EPIC FAIL, EPIC WIN
P.s. Tutto il resto di questo tuo “articolo” è solo contorno per poter parlare di Luca era gay, Massimiliano.
Altra conferma, EPIC WORLLLLLLD!
RISPOSTA di MASSIMILIANO LONGO, Direttore di All Musci Italia delle ore 19
Caro Giuseppe,
prima di tutto vorrei ricordarti (in caso non avessi letto bene l’articolo qui sopra) che si snodava in due discorsi distinti. Il tuo “piagnisteo” per essere stato tagliato fuori dai giri che contano (che poi se mi spieghi senza mezzi termini quali sono credo sia utile a tutti i nostri lettori, perché di giri ce ne sono anche troppi e a sto punto per un certo periodo ne avrai fatto parte anche tu da quel che dici…) e poi la canzone Luca Era Gay nello specifico.
La prima parte l’hai volutamente ignorata, ovvero il fatto di essere stato al Festival di Sanremo quattro volte in cinque anni, Nonostante i dati confermassero la stessa storia: tante polemiche pre-festival e il successivo flop nelle vendite; se non sbaglio nessun tuo disco ha avuto certificazioni platino o oro nonostante tutta questa esposizione e una vittoria. I dati mi dicono che il tuo più grande successo resta il singolo I Bambini fanno oh (7 dischi di platino certificati).
A quei tempi che lobby c’era scusa? no perché se ti spieghi meglio forse anche noi possiamo comprendere il tuo disappunto.
Anzi ti dirò di più, se puoi aiutarci spiegaci per esempio quale lobby fa sì che, faccio un nome a caso, Paola Turci manchi dal palco del Festival da quindici anni. Eppure lei non ha nemmeno scritto canzoni “scomode”…
Tornando per l’ultima volta su Luca era gay la canzone è chiara nell’esposizione…ma non sempre le cose chiare arrivano effettivamente in modo chiaro, sai viviamo nell’epoca in cui una sola frase può avere maggior risonanza dell’intero discorso… che tu prenda letteralmente per il culo ragazzi a cui i genitori dopo la tua canzone fanno ancora più “violenza psicologica” è davvero triste, forse per non ironizzare su queste cose oltre ad ascoltare la storia di Massimiliano/Luca dovresti ascoltare anche le loro che dici?. Ah certo, ci sono le lobby gay che poi io onestamente non capisco esattamente quali siano e quale sia il loro ruolo… son quelle che permettono a Paola & Chiara di vendere milioni di dischi? Sono quelle che se il compagno finisce in ospedale non posso esercitare il loro “immenso potere” per essere riconosciuti come “famigliari”?
Acculturami ti prego perché mi sa che viviamo realtà separate.
Tu dici testualmente che Gay o etero nella canzone doveva essere un dettaglio, peccato che tu l’hai chiamata LUCA ERA GAY, quindi la parola gay non credo che fosse un dettaglio nel tuo brano… anzi faceva parlare, eccome… questa io la chiamo strumentalizzazione, non so te….
Mi fai anche un elenco dei premi che quella canzone ha vinto, e a me viene in mente che uno che di capolavori ne ha scritti tanti nella vita, e di premi ne ha ricevuti parecchi, Ivano Fossati, io non l’ho mai sentito lodarsi di questa cosa… un’artista non ha bisogno di esporre la bacheca con i suoi trofei per essere considerato tale. La gente può anche essere “confusa” dalla tv, ma poi sa scegliere, così come sceglie Mannarino o Caparezza per esempio.
Ma tanto che io sia gay o etero, lo dici tu, non cambierebbe nulla del mio discorso… tu vedi vittimismo in ciò che ho scritto io, io vedo vittimismo in uno che non si accontenta di fare la sua musica, auto prodursi i suoi dischi, fare concerti nei locali perché ha “assaggiato” la popolarità televisiva ed ora fa davvero fatica a farne a meno.
Ribadisco, a parlare della tua canzone siamo rimasti io e te, e tra i due lo stupido son io senza ombra di dubbio. Infatti ora smetto.
Ah solo una cosa… quando si parla di diritti umani negati, al di là che si sia pro o contro, fare ironia con parole come Epic Fail, Epic Winner fa solamente EPIC SFIGATO sappilo!
Ora dopo tante chiacchere dimostra quel che vali facendo quello che hai scelto come lavoro, il cantautore, e lasciamo che sia la musica a parlare.
Ps. qualche canzone bella l’hai fatta anche dopo quindi non fare la vittima anche in questo… io per esempio non ero d’accordo completamente sull’approccio di La Verità ma la considero ugualmente una bella canzone… semplicemente a mio parere hai perso quella genuinità degli inizi, ma non penso debba preoccuparti il mio parere, ma quello del pubblico che tanto ha sempre l’ultima parola.