Capita di rado, ma a volte per parlare di musica parto da me… Oggi c’é stato un momento in cui ho avuto paura…
Ero solo con i miei pensieri e aspettavo delle risposte che avrebbero potuto condizionare il mio modo di pensare, vivere e persino di sorridere.
Per ingannare l’attesa ho messo le cuffie e l’Ipod in modalità “random”. Il primo pezzo che è partito in riproduzione è stato Io di te non ho paura di Emma.
Musica leggera direbbe qualcuno, eppure in quel momento quella canzone, quei suoni e le sue parole mi sono arrivate nello stomaco come un pugno di verità, un pugno che però suonava come una carezza… e mi sono ritrovato a cantare forte dentro me “Io di te non ho paura…”.
Ed in quel momento vi giuro che stavo bene, leggero e libero da ogni pensiero che non fosse musica. E allora con sincerità mi sono detto “Perché viviamo di etichette? fanculo le etichette”.
Noi esseri umani per natura vogliamo sempre definire le cose, relegarle in un loro preciso spazio ben riconoscibile. Lo facciamo con tutto… con le persone, con i ruoli, con le immagini, con i comportamenti e anche con l’arte.
Dobbiamo sempre delimitare, mettere dei confini… “Quella canzone è bella per essere di…” oppure “Quel brano non è male nonostante sia musica commerciale…”
Ma la musica a me sembra un po’ come l’amore, cerchiamo di definirlo fin dall’alba dei tempi eppure nessuno di noi riesce a incastrarlo in una definizione efficace e realistica.
La musica parte (o dovrebbe farlo) dal cuore… prende forma nell’anima per poi diventare suoni e parole. Poi ovviamente c’è la parte meno artistica del processo, quella che prevede che venga impacchettata in una qualsiasi confezione per essere venduta, ma questo poco c’entra.
Certo, é vero, la musica è anche tecnica… ci sono delle regole e dei metri di valutazione e per questo ci sono persone che hanno studiato per valutarli… io non sono uno di loro, e chi legge le pagine di questo sito lo sa; Io e i miei collaboratori abbiamo tutti approcci e gusti diversi alla e sulla musica con una sola caratteristica in comune, il rispetto e la passione.
Non mi sentirete mai giudicare con parametrici tecnici una canzone o un album, non ne sarei in grado e non vorrei nemmeno farlo. E´un po’ come nella vita, ci sono gli scienziati che vogliono a tutti i costi dare una spiegazione e una logica a tutto, e poi ci sono quelli che vogliono semplicemente credere a quello che sentono dentro, senza porsi troppe domande.
Io non sono un fan di Emma… la rispetto, alcune sue canzoni mi piacciono molto, altre molto meno. Quando qualcosa che ha fatto non mi è piaciuto l’ho anche criticata, fa parte del gioco, l’importante è fare tutto con rispetto ricordandosi che dietro a tutto c’è sempre il lavoro di qualcuno.
Non sono un fan di Emma ma oggi mentre dal mio corpo fuoriusciva ansia anziché ossigeno, ad un tratto io non ho avuto più paura… e questo perché stavo ascoltando una canzone che, in quel momento, era diventata anche mia… ed ho sentito un pugno dritto allo stomaco proprio perché non stavo sentendo il suono di una voce, ma l’estensione di un’anima che raccontava qualcosa che in qualche modo aveva sentito su di sé, probabilmente qualcosa di totalmente diverso da quello che stavo vivendo io, ma altrettanto identico in quello che conta, l’emozione. Ed in quel momento era tutto perfettamente vero.
Se nell’Ipod fossero partiti i Pink Floyd o Hallelujah di Jeff Buckley non mi sarei sentito nello stesso modo, non avrei avuto quella forza… é un peccato mortale? forse per molti sì, a me piace semplicemente pensare che la musica ha sempre i suoi momenti. Possiamo dividerla per generi, ma non sminuirla solo perché sappiamo “chi” canta. Perché non è importante chi, ma come…
Certo, quando ascolto i Pink Floyd entro in un vortice emozionale che nemmeno saprei descrive… ma questo perché dovrebbe impedirmi di emozionarmi anche con qualcosa di totalmente diverso?
Lo so, a molti espertoni della sette note queste parole faranno rabbrividire ma sapete la mia piccola verità qual’é?
E´che questo sito è nato per parlare di musica… e certo non tutto quello di cui scriviamo ci piace, ma anche questo fa parte del gioco… l’importante è non avere un muro nel cuore che ci impedisca di vincere qualsiasi preconcetto o pregiudizio… poi ad ognuno la sua musica.
Io so solo che non c’é una spiegazione razionale a quello che si prova ascoltando “realmente” le canzoni, l’unica verità per me restano le sensazioni.
Oggi il mio cuore batteva a ritmo con la voce di Emma… ed io di te non avevo paura.