Due sere fa, in diretta dall’Arena di Verona, Rtl 102.5 ha trasmesso il suo tentativo di emulare il Festivalbar ovvero Power Hits Estate. Da allora sono due giorni che non dormo pensando che in fondo anche io, con un’ottima campagna promozionale, forse posso provare a presentare il Festival di Sanremo… o almeno farvelo credere.
Ma torniamo alla manifestazione, a che cosa abbiamo assistito?
Ad un Festival musicale televisivo “qualsiasi” (dove qualsiasi si sottintende dai grandi budget), uno di quelli che tutti gli anni vediamo in tv durante l’estate, con meccanismi che cercano di richiamare al Festivalbar, ma che non riescono ad avvicinarsi allo stesso. In realtà, in questo caso, il patron di Rtl avrebbe voluto proprio acquisire il marchio della storica manifestazione ma, per fortuna, la famiglia Salvetti non ha ceduto.
Abbiamo visto una serata con qualche meccanismo ripreso dal Summer Festival (di cui Rtl era media partner fino a l’anno scorso), qualche spunto preso per l’appunto dal Festivalbar e un allettante menù condito da tanti nomi di richiamo in cartellone senza nessuna vera sorpresa. Un pò come ascoltare la programmazione della radio che lo ha messo in piedi del resto.
Un’ottima Giorgia Surina ha tenuto le redini della serata affiancata da uno stucchevole Angelo Baguini, speaker della radio già visto negli anni passati al Coca Cola Summer Festival.
A vincere i premi assegnati dalla manifestazione sono stati Francesco Gabbani (Premio Rtl 102.5 Tormentone dell’estate per Tra le granite e le granate e Premio Siae per Occidentali’s Karma), J-Ax & Fedez (Premio Fimi per Senza pagare), i Thegiornalisti (Premio PMI) e poi una lunga serie di super ospiti premiati con il Premio Hitstory riconoscimento che, almeno a noi, è risultato abbastanza forzato al fine di giustificare la presenza di così tanti ospiti “fuori gara”.
A vincerlo Non vivo più senza te di Biagio Antonacci, Mare mare di Luca Carboni, Un mondo d’amore di Gianni Morandi, Battito animale di Raf, Fotoromanza di Gianna Nannini e I’m outta love di Anastacia.
La serata è stata riempita di tante canzoni… tutta la serie di artisti che sentiamo in radio ogni giorno… da Benji & Fede a Francesca Michielin, da Nina Zilli a Bianca Atzei (ma pensa…), e poi ancora i The Kolors, Takagi & Ketra, Baby K e molti altri ancora.
Qualche mese fa, all’annuncio che la finale di Powerhits Estate avrebbe avuto luogo all’Arena di Verona, i comunicati stampa recitavano:
“Power Hits Estate 2017 prende il posto del Festivalbar. Sold out l’Arena di Verona…”
Il comunicato continuava quindi con le dichiarazioni del patron Lorenzo Suraci…
“Per riportare la musica #ALPRIMOPOSTO dell’estate, l’Arena di Verona è stata la ciliegina sulla torta che ci mancava…” e poi ancora “Power Hits riporta in vita il Festivalbar. Ci stiamo lavorando da molto tempo, e con questo tutto esaurito all’Arena di Verona…”
Il nuovo Festivalbar, anzi il Festivalbar tornato in vita… una dichiarazione forte, che genera aspettativa.
E invece quello a cui abbiamo assistito è stato qualcosa di molto lontano dal Festivalbar…
A parte il fatto che Power Hits Estate 2017 non sarebbe nemmeno esistito se Mediaset non avesse silurato Rtl 102.5 dal Summer Festival per far spazio alla propria radio, Radio 105, il punto qui è uno, e sta proprio nelle dichiarazioni di Suraci… Dov’era lo spirito del Festivalbar?
Sono mancate le sorprese, tutto è andato da copione e quello a cui abbiamo assistito non ci ha portato nulla di nuovo rispetto al Summer Festival. Anzi, lì almeno c’è un circuito “emergenti” (da migliorare senza ombra di dubbio, ma c’è). E´mancato lo spirito della frase lanciata da Suraci, “la musica #ALPRIMOPOSTO“, frase che, pur senza essere pronunciata, era una caratteristica che contraddistingueva e “marchiava” il Festivalbar e il suo patron, Vittorio Salvetti, al Powerhits Estate forse si addiceva di più lo slogan #LASOLITAMUSICALPRIMOPOSTO.
Perché Salvetti era uno che si innamorava delle canzoni. Ascoltava i brani che gli venivano presentati, non sceglieva solo “il meglio” di quello che passava già in radio da mesi. Salvetti scommetteva su canzoni che nessuna radio voleva trasmettere e, quasi sempre, la scommessa la vinceva… creava tormentoni e lo faceva senza possedere una radio. Vittorio Salvetti metteva al primo posto la musica.
Ed ora scusate ma vado a scegliere le mie vallette per Sanremo…