Sanremo 2021 si è chiuso ormai da diverse settimane la kermesse, un’edizione decisamente ricca di polemiche e critiche, che spesso hanno avuto al centro, oltre al Festival, il Direttore artistico Amadeus e il suo compagno di viaggio, Fiorello.
Questo Editoriale in realtà sarebbe dovuto uscire 10 giorni fa ma, a causa dell’incendio che ha bruciato i server di All Music Italia, non ha trovato spazio. Ho riflettuto molto e, alla fine, mi è sembrato giusto non cestinarlo per rendere a onore ad un’edizione del Festival di Sanremo che sta dimostrando con i numeri che Amadeus ha fatto quello che troppo spesso in passato è stato promesso ma non portato a termine… rimettere al centro della kermesse la musica.
Negli ultimi anni mi sono posto spesso una domanda che potrebbe sembrare off topic: “Quando, complici sopratutto i social, abbiamo iniziato a incattivirci facendo passi indietro in umanità?“.
Leggendo articoli riguardanti il Festival, mi sono chiesto: “Cosa si è disposti a fare per un titolo che acchiappi click? Quanto siamo disposti a ignorare che quei professionisti che critichiamo sono anche esseri umani come noi?”
A mio parere, Amadeus e Fiorello hanno portato a casa un gran Festival in un periodo storico per il paese difficilissimo.
Mi metto già solo nei panni del Direttore artistico della kermesse da ipocondriaco quale sono… io nemmeno ci sarei andato. Avete idea del clima che probabilmente si respirava in un contesto così ampio e, al tempo stesso, chiuso in uno spazio così ristretto?
Amadeus nel corso delle ultime settimane si è visto togliere il pubblico, consegnare 75 pagine di protocollo da studiare minuziosamente e ha dovuto affrontare emergenze che non possiamo nemmeno provare a immaginare. Eppure non ha mai mollato perché alla musica serviva una ripartenza.
Non so poi cosa ci si aspettasse da questo termine, “ripartenza”. Il termine è stato usato per rafforzare gli spiriti ma non poteva di certo essere applicato nel concreto. Non è Amadeus né il Festival di Sanremo 2021 a decidere quando un intero settore, durante una pandemia mondiale, potrà ripartire.
Ma per cinque serate la televisione ha ricordato alle persone che la musica c’è, ha ricordato loro che quelle che ascoltano nelle cuffiette per rendere più leggeri tanti momenti della giornata non sono solo note e parole, ma sono il frutto di un lavoro che, troppo spesso, nel nostro paese viene considerato da privilegiati, un non lavoro.
Così Amadeus ha riservato diversi spazi di queste serate per ribadire questo concetto. E lo ha fatto mentre portava avanti un programma titanico che ha permesso a tanti professionisti del mondo dello spettacolo, a tante maestranze, di ritornare a lavorare. E non è certo colpa di Amadeus se lo spettacolo nel resto d’Italia è bloccato.
Gli è stato contestato tutto e di più e si è parlato tanto, troppo di ascolti. Si è perso il senso di questo Festival, necessario a portare avanti anche economicamente l’azienda Rai, e si è andati a cercare volontariamente ogni scusa per etichettarlo come flop.
Sanremo 2021 ha avuto un calo di ascolti rispetto alla scorsa edizione, è vero… e fa titolo scriverlo. Interessa meno analizzare che l’anno in corso è un anno particolare per la televisione e che sì, la gente sarà rinchiusa in casa, ma non è detto che senta la necessità di guardare la televisione (e il calo di ascolti di molti programmi lo dimostra).
Ci si scorda di specificare che c’è in atto una vera e propria rivoluzione nel modo di guardare la TV: esistono il second screen, l’On Demand e RaiPlay, tutti mezzi collaterali che tolgono ascolti a quello principale. Mezzi in piena esplosione, basti pensare che l’On Demand ha avuto una crescita del 30% rispetto al 2020.
Fiorello poi è stato preso di mira come poche volte in passato… Fino allo scorso anno era il Re Mida dello spettacolo, quest’anno no. Qualcuno si è chiesto cosa vuol dire per un artista abituato a fare ironia e battute con il pubblico, esibirsi davanti ad una platea vuota per cinque sere di seguito? Cosa vuol dire dover calibrare ogni parola detta perché con una pandemia in atto la battuta interpretata male è sempre dietro l’angolo?
A chi ha criticato la coppia sul palco io mi chiedo… Ma solo a me hanno messo tanta voglia di fare e condividere questi due artisti? Solo io ho respirato uno spirito di fratellanza unico nel panorama della televisione italiana?
Io guardavo questi due uomini, amici da sempre, ed ero rapito dalla loro genuinità, dalla loro complicità… anche io vorrei che qualcuno mi guardasse nella vita come Amadeus guarda Fiorello, per dire. Davvero siamo così inariditi che tutto questo non ci ha trasmesso serenità? Eh sì che dicono che il Covid ci avrebbe reso delle persone umanamente migliori.
Fiorello non ha sbagliato nulla, siamo noi che forse ci aspettavamo da lui “effetti speciali” in un momento in cui di effetti speciali non ce ne possono essere.
Qualcuno si è lamentato anche che non siamo riusciti a portare Lady Gaga al Festival. Peccato che si dice che la signorina Germanotta, tanto legata all’Italia come dichiara in ogni suo concerto, volesse 400.000 euro. Se la Rai glieli avesse concessi in piena crisi economica del paese saremmo passati in un attimo da “Non sono capaci di avere Lady Gaga a Sanremo” a “Con un paese che soffre paghiamo una cantante tutti questi soldi?”
E poi c’è la musica… sopratutto la musica di Sanremo 2021!
Sanremo 2021 considerazioni finali
A mio parere, Amadeus ha fatto un lavoro egregio sulla scelta delle canzoni. Gli si può contestare la durata delle serate (ma siamo sicuri dipenda da lui?) e la pessima qualità dell’audio e delle inquadrature (ma questo non dipende da lui). Ma non il fatto di aver scelto 26 canzoni, di cui molte sopra gli standard di qualsiasi edizione del Festival.
Amadeus ha innovato più di chiunque altro dai tempi di Baudo. Se negli anni passati si prendeva un gruppetto indie a rappresentanza del genere, lui ha definitivamente infranto ogni steccato di genere nella musica portando su quel palco un sacco di debuttanti, di artisti giovani, il rap e l’indie che vengono ascoltati dai giovani. E i risultati nello streaming parlano chiaro, mai edizione del Festival è stata “consumata” come sta accadendo in questi giorni. Addirittura quattro brani (Fedez & Michielin, Maneskin, Colapesce e Dimartino e Madame) sono entrati nella classifica streaming mondiale come comunicato da Billboard USA.
Anche radio stanno apprezzando le canzoni. Nella prima settimana 19 brani su 26 dei big in gara sono entrati nella Top 50 della canzoni più trasmesse secondo i dati Earone. Ora, a tre settimane dalla fine del Festival, in Top 20 ci sono ancora otto brani. E quattro canzoni hanno già conquistato il disco d’oro per le oltre 35.000 unità con un quinto, Irama, in arrivo. Risultati che non si vedevano da molti, ma proprio molti, anni.
Il problema al massimo rimangono le Nuove proposte ma lì c’è una mancata attenzione del pubblico e, forse, da rimodulare tutta la formula.
Detto questo, caro Amadeus, noi di All Music Italia a nome della musica ti diciamo GRAZIE per questo Sanremo 2021. C’è ancora tanto che si può fare su questo Festival, per renderlo sempre più al passo coi tempi, c’è molto che si può fare per i giovani, perché la categoria Nuove proposte, se proprio deve continuare ad esistere, ha bisogno di un approccio diverso. E proprio perché c’è ancora tanto da fare e tu hai iniziato questo percorso, pensaci, lo so che ti sarà venuta l’ulcera, ma tu pensaci lo stesso… Ha senso ed è giusto abbandonare un lavoro di rivoluzione già iniziato che non si vedeva dai tempi di Baudo?
Io spero di no, spero ci sia un Sanremo 2022 e che a te torni la voglia – ma non credo tu l’abbia persa – di portare avanti questo percorso. E di una cosa sono convinto fermamente: nessun altro presentatore, al posto della coppia da te formata con Fiorello, avrebbe potuto portare a casa uno spettacolo così in questo periodo, puoi starne certo.
Ps. Sei stato bravo. Nelle conferenze stampa, per chi ha ancora voglia di guardare negli occhi le persone, si percepivano la tua stanchezza, il tuo disagio e la tua preoccupazione per le critiche insensate a Fiorello, ma da vero professionista, sul palco, non sono mai trasparite queste cose. Da persona a persona posso dirti che mi hai trasmesso tanta umanità, ed è di questo che sento la mancanza in questo periodo storico.
Massimiliano Longo