Un articolo che parla di musica nell’epoca di TikTok viene ripreso da Tosca ma, poiché nel titolo dell’articolo è citata l’artista Annalisa che figura anche nella foto di copertina, partono le polemiche e gli attacchi da parte dei fan, alcuni decisamente esagerati.
Partiamo dall’inizio. Qualche giorno fa il giornalista musicale Gino Castaldo scrive un’ottima disamina su L’Espresso relativa allo stato attuale della musica che, sempre più spesso, rinuncia alla qualità per diventare merce vendibile sul colosso TikTok. La piattaforma cinese è infatti ormai in grado di traghettare brani verso viralità e successo commerciale.
Un articolo che purtroppo fotografa un quadro assolutamente realistico e che ha creato un appiattimento generale a livello mondiale. Un esempio della potenza di TikTok?
Pensate a Bloody mary, brano di Lady Gaga uscito nell’album del 2011 Born this way, una traccia mai uscita come singolo e praticamente passata inosservata alle orecchie di chi non è fan della cantautrice.
Nel corso del 2022 qualcuno ha deciso di prendere questo pezzo velocizzandolo (moda, quella di velocizzare pezzi già editi, che sta prendendo piede anche tra gli artisti), e lo ha abbinato proprio su TikTok alla celebre scena del ballo di Mercoledì Addams nella serie Netflix Mercoledì.
Risultato? Boom, il mondo ha riscoperto il brano che, a distanza di undici anni, ha fatto il suo ingresso nelle classifiche di tutto il mondo riportando in classifica anche il disco che lo contiene e convincendo la casa discografica a lanciarlo come singolo. Ripetiamo, a undici anni dall’uscita.
Il potere che la piattaforma esercita sulla musica è quindi diventato cruciale per le case discografiche che, di conseguenza, cercano di spingere gli artisti verso brani di questo tipo, dove il taglio di un minuto o 30 secondi, quello utile per TikTok, è essenziale. Questo accade in tutto il mondo solo che in un paese come l’Italia, dove le possibilità sono sempre meno, dai locali per la musica live all’attenzione del governo, questa influenza si fa sentire maggiormente.
Ma da dove scoppia la polemica che sta coinvolgendo Annalisa e Tosca?
Semplice, Castaldo prende come esempio di questo trend Annalisa e i suoi ultimi brani, Bellissima e Mon amour, sottolineando come il primo sia partito bene ma abbia trovato il grande successo su TikTok e il secondo sia furbamente nato strizzando l’occhio alla piattaforma.
Tosca ricondivide l’articolo non per schierarsi contro Annalisa, come specifica nelle parole del suo post, ma perché semplicemente si trova d’accordo con quanto scritto in generale da Castaldo sulla direzione della musica oggi. Inoltre, l’artista romana specifica non solo che trova Annalisa brava, ma che a fare le spese di quanto sta avvenendo sono i ragazzi che fanno musica in primis e che la colpa è di tutti quanti.
Queste le sue parole nello specifico:
“Eh già! Grazie Gino Castaldo per avere il coraggio di dirlo. Vi assicuro che c’è anche altro e vi assicuro anche che sono gli stessi ragazzi a soffrire di questa mercificazione che è l’ultimo colpo di coda… Come dire… la colpa è soprattutto nostra… nessuno escluso.
Prima che mi ‘attacchiate’ non ho nulla contro Annalisa, che fra l’altro trovo molto brava.“
Ovviamente a nulla è servito specificare la stima per Annalisa, in quanto alcuni (troppi) fan sono partiti in quarta sotto il post di Tosca, e in generale sui social, con lamentele o attacchi.
Ora noi siamo certi che Tosca non volesse attaccare Annalisa. Semplicemente ha postato un articolo perché ne condivide il pensiero in linea generale per quel che riguarda l’andamento della musica oggi e gli spazi. Avendo Gino Castaldo usato come esempio nell’articolo, e quindi di conseguenza nel titolo e nella foto di copertina, Annalisa è sembrato un attacco da parte di Tosca alla collega, ma così non è stato.
Dal canto nostro, pur condividendo in pieno la preoccupazione per il potere che TikTok esercita sulla musica e sulla sua produzione, non siamo d’accordo nell’identificare Annalisa come paladina di questo “mood”.
Certo la cantautrice, partita con un mood più indie-elettronico, negli ultimi anni ha virato verso un pop da classifica, una sorta di Benjamin Button musicale, alternando in ogni caso la sua produzione con pezzi diversi, come Dieci, ma pensiamo che Bellissima sia un bel pezzo pop, e rimane bello con o senza TikTok.
Magari Mon amour ha calcato un po’ la mano rispetto al precedente singolo per piacere a TikTok, ma quello che ne è uscito è in ogni caso un brano pop dignitoso, sensato e godibile. Nulla di diverso da quello che si faceva negli anni ’80 e ’90 senza TikTok.
Certo, il problema dell’eccessiva influenza di TikTok sulla musica rimane, e rimane quando porta un appiattimento generale, quando favorisce solo suoni decisi da un algoritmo piuttosto che emozioni e belle canzoni. Per fortuna chi ascolta è ancora in grado di scegliere e gli ultimi Festival di Sanremo, da Tango di Tananai a Ovunque sarai di Irama, da Fai rumore di Diodato a Due vite di Mengoni, sono lì a dimostrarlo.