E’ bastata una sola canzone a renderlo storia. Poi altri dischi d’impatto decisamente minori ed il ricordo che è sempre andato a questa magica hit targata 1985.
Pete Burns leader dei Dead Or Alive ci lascia. Ha scherzato in tv proprio recentemente, dicendo che teme che il Signore non lo riconosca, memore degli innumerevoli interventi estetici a cui si è sottoposto. Secondo me basta che canti questo intramontabile pezzo e subito verrà riconosciuto. R.I.P
You spin me round fu pubblicata in realtà alla fine del 1984, ma arrivò al successo agli albori dell’anno successivo; successo che in Italia arriverà nell’estate di quell’anno rendendoli anche protagonisti del Festivalbar. Il singolo raggiunse il N°1 in Uk, Canada, Svizzera ed Irlanda, n° 2 in Germania, n°3 in Australia e Belgio come da noi in Italia, risultando per il nostro mercato il 14° più venduto di tutta l’annata.
You spin me round lanciò anche tre produttori, Stock Aitken & Watermann che da allora in poi dettarono per i 6/7 anni a venire le regole del pop in Uk e monopolizzando diversi mercati europei. Tra le loro produzioni si annoverano Kylie Minogue, Rick Astley, Bananarama, Donna Summer, Jason Donovan, Samantha Fox, Mandy, Mel & Kim e persino la nostra Sabrina Salerno, oltre che il multimilionario singolo benefico Let it be dei Beatles che, nel 1987 , fu riproposta da una moltitudine di artisti, capitanati da Paul McCartney e la cui vendita generò una generosa raccolta fondi, destinata ai partenti delle vittime del disastro marino di Zeebrugee.
Diverse le curiosità su Pete; tutti i testi della band sono suoi, ma non ha mai suonato alcun strumento, a dispetto anche delle numerose apparizioni con chitarra a seguito. Nota anche la sua rivalità con Boy George, accusato di avergli copiato il look. Burns sosteneva che nonostante il successo per i Culture Club fosse arrivato prima, i Dead Or Alive erano nati due anni prima e nei locali londinesi, in cerca di talent scout, già si conoscevano.In seguito è diventato protagonista di diverse trasmissioni televisive, soprattutto per l’eccessivo uso di chirurgia estetica ( i ben informati dicono quasi 300 interventi ), che lo avevano completamente modificato nei connotati in maniera irreversibile.