Dal 10 al 14 maggio 2016 a Stoccolma, in Svezia, andrà in scena la sessantunesima edizione dell’Eurovision Song Contest, il concorso canoro europeo che vede nuovamente in gara anche l’Italia dal 2011.
In questi cinque anni sul palco della kermesse si sono susseguiti alcuni dei cantanti più in vista del nostro panorama musicale: da Raphael Gualazzi, secondo a Düsseldorf nel 2011, a Nina Zilli, nona a Baku nel 2012, passando per Marco Mengoni, settimo a Malmö nel 2013, Emma Marrone, ventunesima a Copenaghen nel 2014, e Il Volo, terzi a Vienna pochi mesi fa.
L’Italia, dopo il buon risultato ottenuto dal trio pop-lirico, affida nuovamente la scelta del rappresentante al Festival di Sanremo. Sarà il vincitore della categoria Campioni, se disponibile, a volare a Stoccolma per difendere il tricolore.
Sebbene manchi ancora qualche giorno per scoprire chi vedremo a febbraio sul palco dell’Ariston, proviamo a lanciare una nostra ipotesi, supportata dai continui e insistenti rumors sul cast sanremese.
Chi potrebbe rappresentare al meglio l’Italia nel 2016? La nostra scelta è Alessandra Amoroso.
La cantante lanciata da Amici di Maria De Filippi nel 2009, è oggi a tutti gli effetti una Big della musica italiana. Più di un milione di copie vendute, venti dischi di platino, sei tour di successo e apprezzamenti non sono dal pubblico ma anche dalla critica.
Da qualche mese è iniziato anche il lancio internazionale dell’artista salentina, molto attiva nei paesi latino-americani per promuovere il suo primo disco in spagnolo che già buoni risultati sta ottenendo in terra iberica e non solo.
Una carriera sempre più in ascesa, e sulle orme della spesso paragonata Laura Pausini, che dovrebbe vederla in gara al prossimo Festival di Sanremo in occasione dell’uscita dell’atteso quarto album in studio del quale abbiamo avuto un assaggio con l’uscita del singolo Stupendo fino a qui.
Perché Alessandra Amoroso sarebbe un’ottima scelta per l’Eurovision? Il pubblico europeo ha dimostrato in questi anni di apprezzare la riconoscibilità musicale del nostro paese, non a caso i migliori risultati sono arrivati con il pop-lirico de Il Volo, il genere che ci porta nel mondo grazie anche ad Andrea Bocelli, la sobria tradizionalità del jazz di Gualazzi e la romantica ballad melodica di Marco Mengoni.
Nel momento in cui si è tentato tentato di imitare dei modelli internazionali, come successo ad Emma che a Copenaghen ha mostrato una parte di sé lontana da ciò che l’ha portata al successo in Italia, abbiamo fallito.
Nelle performance di Alessandra Amoroso tutto è puntato sulla voce, riconoscibile e potente, e sull’interpretazione, empatica, capace di toccare le corde del cuore dell’ascoltatore. Non da trascurare il repertorio, classico ma efficace, fatto di brani costruiti in maniera quasi pedissequa: strofe quasi sussurrate, seguite da un’escalation di note per arrivare all’esplosione musicale e vocale nel ritornello. La formula giusta per colpire un’audience, che il più delle volte non conosce l’artista, in 3 minuti di performance.
L’Italia non ha bisogno di strizzare l’occhio a generi alternativi e messe in scena stravaganti, ma di portare se stessa sul palco con genuinità e autenticità. Per questo motivo Alessandra Amoroso potrebbe essere la carta giusta per il nostro paese.