C’è una parte di Italia, purtroppo, che sembra incapace di gioire dei risultati altrui, anche se questo si riflettono su un’intero settore o sull’immagine del nostro paese all’estero. Capita alla nostra bandiera musicale nel mondo, Laura Pausini, speso criticata a prescindere, e capita negli ultimi mesi nei confronti di colui che ha rivoluzionato il Festival di Sanremo rendendolo al passo coi tempi: Amadeus.
Soprassediamo sulle parole dello spesso rissoso e provocatorio Sgarbi (anche se ora fa parte del Governo Italiano, ricordiamo), e su quelle di Morgan, che a oggi, grande cultura musicale a parte, nei fatti ha fatto parlare di sé soprattutto per continui litigi, da quelli ad Amici a quelli con Bugo.
Al di là di questi due, c’è una parte di stampa che sembra avercela a prescindere con il Direttore Artistico del Festival e persino una parte del nuovo Governo che, nonostante i continui rialzi dei tassi di interesse e i costi delle materie prime alle stelle, considera più urgente parlare di quello che accade sul palco del Festival piuttosto che dei problemi concreti dei paese. Che siano le rose rotte da Blanco (ma davvero sono peggio del comportamento in Parlamento ai tempi del DDL Zan?) alla simulazione di un rapporto da parte di Rosa Chemical (cose che, ovviamente, non avvengono nel mondo della politica………)
E poi per fortuna c’è il settore della discografia. Un settore che ama Amadeus perché gli riconosce di aver saputo veicolare al meglio l’attenzione sulle canzoni. Di aver permesso agli artisti di tornare a vendere (o streammare), di chiudere decine e decine di date live e di aver riavvicinato i giovani al Festival. Un’operazione spontanea, quest’ultima, nata dall’aver tolto la patina di polvere dalla kermesse convincendo artisti come Lazza, Blanco e Ultimo a partecipare, ma anche dall’aver reso tutto più leggero, meno referenziale, FantaSanremo compreso.
E poi c’è la Rai, azienda di Stato, che può solo che gioire di fronte a un Festival tornato punta di diamante sotto ogni punto di vista, anche, e per la Rai soprattutto, in termini di ascolti e introiti pubblicitari.
Le copie certificate dei brani di Sanremo 2023, aggiornate alla rilevazione della 26esima settimana e rese note da FIMI lunedì 3 luglio, salgono a quota 3.000.000. Quelle dei quattro festival di Amadeus vanno a 9.715.000 con una media di quasi 2 milioni e mezzo di copie certificate a Festival e il record di brani nell’edizione 2023 (20 su 28 a oggi).
Amadeus ha preso in mano un Festival che era diventato una parata di ospiti con una gara che spaventava tutti gli artisti e lo ha reso un evento dove non ci sono super ospiti italiani, o quasi, e dove la gara è vista come un gioco divertente per arrivare al risultato. E, come sempre, parlano i numeri.
Fresca la notizia che tra i brani più streammati/acquistati del primo semestre 2023 a guidare sono quattro brani in gara al Festival di Sanremo: Cenere di Lazza, Due vite di Marco Mengoni, Supereroi di Mr. Rain e Tango di Tananai con Madame presente al settimo posto.
Cliccate in basso su continua per le certificazioni aggiornate al 6 luglio 2023, non solo dell’ultimo Festival, ma di tutti quelli guidati da Amadeus. Nella speranza che chi arriverà nel 2025 abbia la stessa capacità di coniugare qualità e quantità.