Quattro anni. Tanto è il tempo che gli innumerevoli fans di Antonello Venditti hanno dovuto attendere per un nuovo album di inediti dopo Unica.
Anticipato dal singolo Cosa Avevi In Mente, l’album Tortuga (pubblicato dalla Sony Music lo scorso 21 aprile) ci ha riportato una delle più significative icone della musica italiana in radio, con un progetto musicale a dir poco raffinato e ricercato, in pieno stile Venditti.
All Music Italia ieri ha assistito al concerto dell’artista al Teatro Verdura di Palermo e lo documenta per voi con foto esclusive.
Tortuga, prodotto dallo stesso artista e da Alessandro Canini, il disco illustra un percorso scalfito in 9 tracce dove l’amore, Roma, la vita, il presente, vivono e coesistono in modo indipendente. Ripeto, in puro stile Venditti.
Il progetto Tortuga ha goduto di grande promozione, ma quello che tutti stavamo aspettando è il Tour.
La quintessenza della musica, si sa, è sul palco; per quanto riguarda Antonello è qualcosa che va oltre l’asticella media di qualsiasi cantante o entertainer; la sua è una lunga festa italiana, emotiva e corale e da inviato di All Music Italia mi aspettavo tutto ciò.
Non c’è prova del nove con un fuoriclasse come lui che, in oltre quarant’anni di invidiabile carriera, ha praticamente attraversato, segnato, influenzato e pilotato la cultura del nostro paese in quasi tutte le sue sfumature.
Ascolti Venditti e pensi ai più bei film italiani che hanno fatto storia, alle generazioni di mamme e papà che ci accompagnavano da bambini al mare in vacanza, alla nostra adolescenza turbata dai primi baci, al presente che non cade nel nostalgico quando senti alla radio la sua voce. Pensi a tutto ciò e intanto arriva il 5 settembre, data storica per l’artista e i suoi fans: è la prima del Tour, ovviamente non poteva che tenersi allo Stadio Olimpico della sua amata Roma, dove il grande artista ha letteralmente infuocato i cuori di tutti i presenti.
Tortuga – Il Tour è una sintesi perfetta della carriera di Venditti. La data di Palermo di ieri presso il teatro di Verdura è stato un lunghissimo e succulento momento di aggregazione musicale multigenerazionale.
Un pubblico raffinato, quasi elitario, elegante e ben disposto nella giusta attesa di quell’icona che non si è fatta attendere; nessun ritardo e nessuna nota stonata.
Puntuale il concerto prende vita tra luci e proiezioni video. Venditti, nella sua storica tenuta quasi tropicale, cappello panama bianco e ray ban enormi che gli disegnano il viso in quelle sembianze iconiche degne del suo nome, non si ferma un attimo. Incessante canta impeccabilmente un repertorio che dal presente, lentamente, scende verso il passato più intenso della sua produzione.
Un’intensità che assume forme evocative nella seconda parte del concerto, quando il cantautore si siede al pianoforte e prende il via una lunga carrellata di classici intoccabili, rivisitati e fortificati dalla poesia di quei suoni raffinati e sensibili propri di un pianoforte alla Venditti.
Poi arriva la pioggia… c’è il rischio che salti tutto. L’artista si scusa, c’è davvero il dubbio che salti tutto.
E allora via con l’improvvisazione! Antonello sceglie tra i suoi capolavori quei titoli che possano far dimenticare acqua e vento. Fortunatamente le intemperie durano poco, e il concerto si avvia al suo compimento con un crescendo di classici, da Nato Sotto Il Segno Dei Pesci a Ci Vorrebbe Un Amico, che inevitabilmente creano un felice caos tra il pubblico, ormai incurante della formalità elegante dell’evento.
Il concerto di Tortuga termina con un saluto, una promessa da parte di Antonello, quella di tornare a riabbracciare il suo pubblico in note e musica.
Come quel bar storico della capitale che l’artista era solito frequentare in gioventù e al quale l’album si ispira nel titolo, abbiamo assistito a un grande momento di aggregazione, di confronto e condivisione, artistica ed emotiva; una condivisone che stasera, su quel palco, aveva il sapore di storia e d’Italia.
Foto e report di Giuseppe Mazzola per All Music Italia