Il decreto ministeriale sulla Fase 2 che ha imposto un numero massimo di 1’000 spettatori (ne abbiamo parlato Qui) ha ricevuto il plauso e la comprensione di alcuni artisti come Max Gazzè, ma ci sono realtà alle quali un pubblico così limitato non permette di sopravvivere. E’ il caso dell’Arena di Verona.
L’Arena di Verona ha chiesto al Parlamento una deroga al fine di sostenere economicamente la stagione estiva, già ristretta a causa delle conseguenze del Coronavirus.
La struttura simbolo della musica italiana ha, infatti, una grande capienza e tramite i suoi rappresentanti ha chiesto al Parlamento una deroga per permettere di ospitare fino a 3.000 spettatori, anziché i 1.000 fissati nel Decreto sulla Fase 2.
Lo chiedono il sindaco e presidente della Fondazione Arena, Federico Sboarina, che insieme al sovrintendente Cecilia Gasdia ha consegnato l’istanza ai parlamentari originari della zona, affinché la proposta venga discussa alla Camera dei Deputati.
ARENA DI VERONA
Fondazione Arena ha anche chiesto la revisione della decurtazione del 40% del Fus legata alle produzioni. L’Arena di Verona è diversa rispetto alle altre fondazioni lirico sinfoniche e, secondo il Presidente, ha delle specificità uniche che richiedono una regolamentazione ad hoc.
Il Comune e la Fondazione hanno già presentato per l’anfiteatro un progetto che, nonostante i 3’000 spettatori, permetterebbe di garantire tutte le misure di sicurezza sia per il pubblico che per gli artisti con misure anti assembramento. Un pubblico composto da 3’000 persone consentirebbe anche la sostenibilità economica.
Foto di Gianni Crestani da Pixabay