Dopo le dichiarazione rilasciate a Il Confessionale di Peter Gomez, dichiarazione che hanno fatto infuriare la comunità LGBTQ+ e non solo (vedi qui), Arisa ha deciso di non partecipare più ai due eventi Pride a cui era stata invitata a Roma e Milano.
La polemica sui social infatti non sembra rientrare e a nulla sono serviti ulteriori chiarimenti fatti dalla cantante da Mara Venier a Domenica In. Quello che la maggior parte delle persone cerca di far capire all’artista è che non sono stati i suoi complimenti verso Giorgia Meloni ha destare stupore e indignazione, ma quelle sulla comunità gay, divisa in macchiette e gente wow.
Queste le parole con cui Arisa ha comunicato la sua decisione:
“Cari ragazzi e ragazze mi spiace immensamente per il momento che stiamo vivendo e spero che col tempo potremo di nuovo comunicare. Per adesso sono solo insulti pesantissimi da parte di alcuni di voi che non so come decifrare.
Oggi al mio manager è stato consigliato da parte degli organizzatori, di dirmi di non presentarmi al Pride di Milano a causa dell’ipotesi che alcuni membri della comunità possano in qualche modo mettermi in imbarazzo, io sarei venuta volentieri, però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neanche al Pride di Roma. Mi dispiace davvero tanto.
Buon Pride a tutti, divertitevi anche per me, vi auguro di trovare un piano di svolta e di realizzare i vostri sogni legittimi per essere felici. Ve lo auguro davvero dal profondo del cuore. Io continuerò a vivere frequentando gli amici di sempre e mi farò raccontare.
Ma prima di salutarvi un’ultima cosa la voglio scrivere: la diversità è fatta di opinioni, di esperienze e di modi di vedere la vita. La diversità è ricchezza. Me l’avevate insegnato voi. Non condannate la gente perché non la pensa esattamente come voi, magari quella gente lì vi ama lo stesso, ma voi pensate di no.
I tempi cambiano, le mamme imbiancano, i fiori sbocciano e poi appassiscono, e poi rinascono. Bisogna lavorarci e crederci sempre. Se vi giocherete la carta dell’amore vincerete sempre.
Ciao ciao LGBTQ+ people, auguri 😘
Con affetto,
Arisa.”
Sotto al post di Arisa sono diversi i commenti che cercano di spiegare cosa nelle sue parole ha creato questa indignazione. Qui a seguire alcuni esempi:
“Hai sottovalutato il male che la Meloni ha fatto alla comunità LGBT. Ha tolto loro la possibilità di riconoscere i figli. E sta al governo da neanche un anno. Vuole impedire a noi donne di abortire. La stessa comunità europea ci ha ripreso per quanto stiamo diventando ostili verso la comunità LGBT e ti giuro, provo vergogna per essere rappresentata da una persona simile ed io sono un’etero cisgender. Pensa come può sentirsi una persona gay, lesbo, bi, trans. Come può sentirsi una famiglia arcobaleno. Ma come insegnano i greci, panta rei, con il tempo e le scuse, passerà. Un abbraccio.”
“Da te non me le sarei mai aspettate certe affermazioni, proprio tu che ti sei sempre lamentata di un pregiudizio prima di emergere e sentirti libera con la tua fisionomia , modo di essere e porti .”
“Non puoi definire madre chi discrimina i propri figli solo per l’orientamento sessuale non puoi definire madre chi non riconosce e vieta il riconoscimento di figli nati e cresciuti da famiglie arcobaleno, come si può pensare che bisogna lasciare lavorare questo governo quando tutto quello che sta realizzando è distruzione della libertà e dignità delle minoranze di questo paese, ma fai sul serio? E ancora non capisci perché per molti per la maggior parte di noi le tu tue parole sono state pugnalate? Rivedi tutti i provvedimenti e tutte le dichiarazioni rilasciate dalla Meloni e dai suoi ministri e poi troverai le risposte alle tue domande. Non si tratta più di opinioni diverse ma di fatti, questo è molto più grave“
