Appuntamento n° 32 con la rubrica A TUTTO POP in cui il nostro Fabio Fiume ci racconta aneddoti e retroscena di tre canzoni della nostra musica. Questa settimana è la volta degli Zero Assoluto, Matia Bazar e del giovane Jimmy Ingrassia.
Buona lettura e buon ascolto.
Zero Assoluto – Per Dimenticare ( 2009 )
Dopo i grandi fasti dei singoli estratti dai loro album precedenti, che li han resi delle autentiche star del formato e delle classifiche apposite, gli Zero Assoluto, alias Thomas De Gasperi e Matteo Maffucci, iniziano proprio nel 2009 e proprio con questo singolo a registrare personalmente la rivoluzione del supporto: i cd singles non si pubblicano più e si viaggia solo col digitale. Purtroppo per loro niente sarà più come prima! Per Dimenticare viene comunque accolta molto bene e stavolta persino la critica non rema così contro come al solito. Il punto di forza del brano è sicuramente il video diretto da Cosimo Alemà geniale e curioso, in cui i due sono invitati al matrimonio di una ex, come testo racconta, ed allora devono fare i conti con tutta una serie di ricordi della storia andata e di cosa ha fatto si che non si sia al posto del fortunato sposo. Ovviamente è il caso di declinare l’educato invito. Dal punto di vista della canzone, se per il piano vocale non cambia lo stile, con il sussurro di Thomas ed il rap leggerino di Matteo, dal punto di vista musicale, il singolo è una bella botta di vita, rinunciando alla consolidata formula romantico/confidenziale e spingendo maggiormente sulla ritmica. Per il singolo arriva il disco di platino pur senza primeggiare; tuttavia la posizione n° 7 raggiunta sarà comunque un campanello d’allarme per il duo, che difatti da quel momento non riuscirà più a raggiungere il podio delle classifiche. Per Dimenticare sarà il primo singolo dall’album Sotto Una Pioggia Di Parole ed anche questo sarà l’ultimo certificato loro, premiato col disco d’oro. I successivi tre album non supereranno gli ambiti traguardi.
La frase: “Io sarei pronto a cambiare vita, a cambiare casa, a fare la spesa e fare i conti a fine mese, alla casa mare, ad avere un figlio e un cane. Ed affrontare suocera, cognato, nipoti, parenti, tombola a Natale e mal di testa ricorrenti e tutto questo per amore…”
Matia Bazar – C’è Tutto un Mondo Intorno ( 1979/80 )
Uscita a fine 1979 questa canzone dei Matia Bazar diventerà il loro primo grande successo nella decade degli 80, che li vedrà dominare la scena evolvendo il loro pop pieno di riferimenti rock e psichedelici, come questo, in un’elettronica che con varie sfumature, dal retrò al classico fino a sfondare i muri della dance, regalerà loro la vera etichetta di icona di stile. Il brano raggiunse la n° 6 dei singoli più venduti in Italia e sarà uno degli ultimi in cui la grandiosa Antonella Ruggiero dividerà la scena di voce solista con gli altri membri, qui nello specifico Carlo Marrale e Piero Cassano che poi di li a poco abbandonerà il progetto Matia per rimettervi piede quasi vent’anni dopo. La canzone ha conosciuto anche una versione per la voce di Laura Valente, in occasione del ventennale festeggiato col disco RadioMatia ed una per la voce di Silvia Mezzanotte, apparsa nel live Messaggi dal Vivo del 2002 e prima ancora nell’album Dolce Canto del 2001. Il singolo anticiperò l’album Tourneè. Del pezzo esiste una versione live originale che fa parte di un concerto tenuto dalla band per la televisione svizzera che in quel periodo era solita ospitare concerti delle grandi star italiane. Tutto ciò accadeva nel 1981 , ma questa serie di concerti ha trovato posto in una stampa discografica solo nel 2002. Nonostante esista un video ufficiale, preferisco postarvi proprio questo estratto del live, dove è, a mio avviso, possibile riascoltare l’immensità del gruppo e della voce della Ruggiero.
La frase: “Se nel buio che ti avvolge una fiamma scorgerai, corri, corri senza indugi, forse è il sole che tu vuoi…”.
Jimmy Ingrassia – Alza la Bandiera ( 2016 )
Artisticamente figlio di un certo tipo di cantautorato che fonde impegno ed ironia ( vedi la scuola romana dei 90, quella dei Fabi, Silvestri e Gazzè per intenderci ), Jimmy Ingrassia esce a fine 2016 con questo singolo, Alza la Bandiera, dalla doppia lettura: alzare la bandiera come arrendersi ma anche come protesta sociale ma apolitica, senza colore appunto. Il singolo ha anticipato l’album, anche questo dal titolo emblematico e volendo di ammissione, e si spera rivalsa, verso quelli che sono i giganti che schiacciano le nostre vite normali con il loro potere, Sotto I Piedi Dei Giganti.
Ho raggiunto Jimmy che del pezzo mi ha raccontato per voi:
“Alza la bandiera è un brano scritto da Salvatore Mineo, già autore di Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Elodie. Ricordo ancora quando me la fece sentire; mi aveva cantato almeno 10 pezzi, ma nessuno di questi, seppur molto belli mi convinceva, perché non li ritenevo adatti al mio modo di cantare. Ad un certo punto, mentre ero un po’ distratto parlando con un nostro amico comune, sento accennare questa canzone, mi giro di scatto e gli chiedo di ricantarla; ecco lì c’è stato il classico colpo di fulmine! Mi ha conquistato subito, in quelle parole e in quella composizione si racchiudeva un concetto che sposo in pieno e che quindi non ho avuto difficoltà ad interpretare. Da lì mi sono messo a lavoro per portarla nel mio mondo musicale ed ho affidato l’arrangiamento a Valerio Calisse. Ho deciso di farla uscire come primo singolo estratto dall’album SOTTO I PIEDI DEI GIGANTI perché la reputo molto attuale. Se ci pensi all’interno si parla della situazione che stiamo vivendo, (il telefono è il pane, una casa è rovina…) in maniera molto elementare e diretta, e per questo a mio avviso, alquanto efficace. Da quel momento con Salvatore è nata una collaborazione artistica che ci ha portati a scrivere insieme un altro pezzo dell’album dal titolo MENTRE CERCO IL SORRISO CHE HO PERSO, ma soprattutto una grande amicizia e tanta stima reciproca.“
La frase: “Preferivo cantare le canzoni d’amore ma purtroppo la crisi m’ha tolto il sorriso, le belle parole. Qui c’è gente che annega e non piove da un anno. Ho imparato a pregare ma il pane ha il suo prezzo”.