Nei giorni scorsi una delle figure simbolo del Festival di Sanremo, il maestro Beppe Vessicchio, ha espresso la sua opinione sulla kermesse facendo anche un’importante richiesta ad Amadeus per quel che riguarda la categoria degli Orchestrali.
Vessicchio quest’anno non ha diretto nessun artista al Festival di Sanremo ma è stato presente solo per una divertente direzione d’orchestra a due nella serata delle cover per dirigere con Enrico Melozzi la coppia formata da Gianluca Grignani e Arisa sulle note di Destinazione paradiso.
Il maestro tra l’altro si è anche calato per la prima volta nel ruolo dell’intervistatore incontrando per i canali social di Amazon Music tutti i cantanti in gara a Sanremo 2023.
Intervistato nei giorni scorsi dall’Avvenire ci sono un paio di appunti che il maestro ha voluto fare sulla kermesse. Il primo è in realtà è una considerazione sulla musica oggi e su quanto sia cambiata, cosa che tra l’altro ha più volte ribadito ogni settimana quanto la De Filippi lo chiama a giudicare i ragazzi di Amici…
“Dal punto di vista musicale non è più riuscito a scrivere la storia. In passato, Tutto quello che è un uomo di Sergio Cammariere non vinse e non vinsero Zucchero o Vasco, ma lasciarono una canzone. Oggi anche quelli che vincono faticano a fare altrettanto. Questo perché tutto improntato alla ricerca dell’effetto momentaneo: è tutto trap, tutto rap“.
In realtà c’è un’altra questione che a Beppe Vessicchio stava a cuore a mettere in risalto. La durata delle serate del Festival che, nel caso migliore dei casi si chiudono attorno alle due di notte. E c’è un motivo per questa sua preoccupazione, una questione che ha anche sottoposto ad Amadeus:
“Si deve tornare a degli orari più umani e non solo per la messa in onda televisiva, ma anche per i carichi di lavoro degli orchestrali. La serata del giovedì e terminata alle 2 di notte. Ebbene, quei musicisti con che energie si possono ripresentare alle 11 del giorno dopo per provare fino alle 19 e poi rispondere puntuali alla convocazione della serata delle cover alle 20.15, andare in scena e tirare fino anche alle 3?
Ho chiesto ad Amadeus: ma lo sai quanto guadagna un violinista laureato? Lui sincero mi ha risposto, ‘non lo so’. Gli ho ribattuto, informati e poi mi dirai…”
Il maestro ha quindi reso nota la questione: Per 5 settimane lavorative un orchestrale di Sanremo percepisce 2.000 euro netti.
Che dire, una cifra indecente per dei professionisti di questo calibro. E ci sarà un motivo se, come dice Beppe Vessicchio “Erano 110, sono rimasti in 30“.