Sicuramente quando Carlo Conti ha annunciato il cast di Campioni in gara al prossimo Festival di Sanremo qualche settimana fa, tanti avranno storto il naso a sentire il nome di Biggio e Mandelli.
I due comici, cresciuti a pane e MTV, meglio conosciuti come parte del duo de I Soliti Idioti saliranno sul palco dell’Ariston in una veste semi-inedita che farà parlare. La coppia presenterà il brano Vita d’inferno che non tradirà le aspettative del pubblico che li apprezza in veste comica. L’ironia sarà parte fondante della canzone scelta da Conti che tratterà delle moderne fatiche dell’uomo con un arrangiamento bandistico.
C’è chi li definisce Cochi e Renato del ventunesimo secolo e a quanto pare il paragone è azzeccato visto che Biggio e Mandelli canteranno un brano del mitico duo, E la vita, la vita, sembra proprio accompagnati da Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto.
Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli si incontrano quindici anni fa negli studi di MTV, dove entrambi lavoravano come veejay. La sintonia si instaura da subito tant’è che diventano coppia fissa in MTVMAD, programma comico demenziale in cui presentano i primi sketch. Alla fine dell’avventura televisiva proseguono per le proprie strade fino al 2007 quando decidono di ritrovarsi per un nuovo programma ironico.
Nasce così il progetto I soliti idioti, in onda su MTV dal 2009 al 2012. Dal piccolo schermo nel 2011 passano al cinema grazie a Pietro Valsecchi che produce ben due film, I soliti idioti – Il film e I 2 soliti idioti che fatturano più di 20 milioni di euro al botteghino.
In contemporanea, portano in giro per i teatri italiani uno show di successo prima di approdare al Festival di Sanremo come ospiti nel 2012 e ora come cantanti in gara con il brano da loro scritto che farà apripista al loro nuovo lungometraggio dal titolo La Solita Commedia – Inferno, in uscita il 19 marzo prodotto da Wilside per Warner Bros.
Il fulcro del film sarà una rivisitazione dell’inferno dantesco, arrivato al 2015 in situazione di caos e dispersione. I nuovi peccatori non trovano più giusta collocazione, si rende necessaria quindi una nuova catalogazione dei peccati terreni. L’incarico è affidato di nuovo a Dante Alighieri che dovrà pero collaborare con il signor Demetrio Virgilio, trentenne precario alle prese con una… vita d’inferno.