Biglietto nominale. Il primo luglio è entrata in vigore una nuova norma voluta dal Governo, di cui primo firmatario è stato il deputato del Movimento Cinque Stelle Sergio Battelli.
La norma impone agli organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo l’introduzione del biglietto nominale.
Una criticità che è stata ampiamente spiegata in una conferenza stampa organizzata ieri da Assomusica e alla quale hanno preso parte i più importanti organizzatori di musica dal vivo nel nostro paese:
Francesco Barbaro per Otr Live, Francesco Cattini per International Music & Arts, Mimmo D’Alessandro per Di & Gi, Roberto De Luca per Live Nation, Andrea Pieroni per Vertigo, Ferdinando Salzano per F&P, Titti Santini per Ponderosa, Vincenzo Spera per Assomusica e Clemente Zard per Vivo Concerti.
Secondo gli organizzatori riuniti in Assomusica, l’entrata in vigore della norma, oltre a non contrastare il fenomeno del Secondary ticketing, farà aumentare il prezzo medio di un concerto di 8-10 euro oltre a raddoppiare i tempi di attesa ai cancelli di ingresso.
Riceviamo e pubblichiamo la nota emessa da Assomusica che spiega meglio i disagi che l’applicazione di questa norma comporterà.
BIGLIETTI PIU’ CARI E CODE ESTENUANTI AI CANCELLI.
Per fare i controlli identificativi di ogni singolo spettatore gli organizzatori dovranno aprire i cancelli molto tempo prima, impegnando più personale su più turni.
Da qui l’aumento dei costi per gli spettatori che saranno inoltre costretti a code molto più lunghe, specie in occasione di grandi manifestazioni.
PROCEDURA COMPLICATA PER CAMBIARE BIGLIETTO.
I consumatori non potranno più regalare un biglietto a un familiare, amico o parente. Le aziende, i fan club e i grandi gruppi organizzati, in genere, non compreranno più biglietti.
Non sarà semplice nemmeno emettere i biglietti omaggio. Le procedure per il cambio del nominativo passeranno attraverso l’Agenzia delle Entrate, non saranno semplici e immediate e potranno comportare ulteriori costi.
In questo scenario, secondo Assomusica, si perderanno migliaia di biglietti.
BIGLIETTO NOMINALE DIMINUIRA’ i RICAVI SETTORE.
“Il settore della musica live rappresenta una filiera di circa 1000 imprese che dà lavoro a oltre 36.000 persone, impiegate direttamente nel settore.
L’anno scorso il comparto ha avvicinato al mondo degli spettacoli e della cultura popolare quasi 10 milioni di spettatori, specialmente giovani.
Gli spettacoli di musica dal vivo creano valore a livello locale e costituiscono una cinghia di trasmissione per lo sviluppo del Made in Italy (turismo, enogastronomia, cultura ecc.).
Da una ricerca di Cerved si evince come i concerti di musica popolare contemporanea siano uno stimolo per l’economia del territorio: la ricaduta minima sulle città è di 1,20 € aggiuntivi per ogni euro speso sul biglietto – pertanto, pur nella comprensione dell’obiettivo della proposta, riteniamo ingiustificato colpire un settore florido dell’industria culturale.”
Queste le parole di Vincenzo Spera.
CONTRADDIZIONI DELLA NORMA
Sono escluse dal biglietto nominale “le manifestazioni sportive e gli spettacoli di attività lirica, sinfonica e cameristica, prosa, jazz, balletto, danza e circo contemporaneo”. Un confine che lascia spazio a molti fraintendimenti: tanti artisti, ad esempio, oltre alla musica pop fanno anche jazz o lirica. Come ci si comporterà in questo caso?
BIGLIETTO NOMINALE NON RISOLVE SECONDARY TICKETING.
Quest’emendamento approvato nell’ultima legge di bilancio del Governo come strumento di contrasto al fenomeno del Secondary ticketing rischia di generare soltanto un grande caos.
Assomusica è da sempre sensibile al tema della legalità e si è già adoperata per limitare il fenomeno del “bagarinaggio online”.
Ha presentato infatti di recente un esposto denuncia all’autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) e all’Antitrust (AGCM) per chiedere di sanzionare i siti di Secondary ticketing (Qui il nostro articolo).
Si possono chiudere tutti i siti di rivendita dei biglietti o si possono utilizzare delle app che consentono di tracciare l’eventuale passaggio di mano dei biglietti già emessi.
Si possono anche legalizzare questi siti facendoli passare per l’Agenzia delle Entrate e stabilire un tetto percentuale massimo per la rivendita.
In Germania, ad esempio, l’Alta Corte ha stabilito il 20% massimo rispetto al prezzo di vendita. L’Italia resta di fatto l’unico Paese europeo dove sopravvive ancora il bagarinaggio, perfino nel calcio dove pure è stato introdotto da tempo, per esigenze di sicurezza, il biglietto nominativo.
LA PROCEDURA DI REGISTRAZIONE PER L’ACQUISTO
Ma come funzionerà la procedura di registrazione per l’acquisto di biglietti?
Per evitare che i robot (bot) possano comprare indisturbati decine di biglietti, la legge prevede l’identificazione dell’acquirente sul sistema on line attraverso registrazione di nome, cognome, data di nascita, indirizzo di posta elettronica e numero di telefono cellulare, uno per ciascun utente che sarà riscontrato ai fini della conferma nella fase di registrazione.
In alternativa, chi deve comprare il biglietto può essere identificato sul sistema on line tramite la propria identità Spid.
Insomma, una procedura abbastanza macchinosa per il grande pubblico, soprattutto quello che ancora utilizza internet e i suoi servizi a livello basico.
E voi cosa ne pensate?