Blesss è il nuovo talento emergente della musica italiana che venerdì inizierà ufficialmente il suo percorso artistico con il primo singolo ufficiale ‘Pianto‘.
Il suo vero nome è Edoardo Pallotta, ha 20 anni ed è originario delle Marche, precisamente dalla Provincia di Fermo. Proprio lì inizia a coltivare il suo talento, iscrivendosi al conservatorio Pergolesi e cominciando a capire cosa voglia dire avere a che fare tecnicamente con la musica.
E’, però, a Milano che trova la sua dimensione umana e artistica definitiva. Una volta terminato il conservatorio, infatti, decide di andare a studiare al SAE Institute, una delle scuole professionali più importanti e formative non solo in Italia ma anche in Europa.
Da musicista inizia poco per volta a trasformarsi in un producer a tutto tondo, mescolando la conoscenza tecnica della musica, l’uso di diversi strumenti e lo studio dei software e dell’elettronica.
Vent’anni passati a studiare, migliorare e conoscere a fondo la materia fino ad arrivare al giorno in cui le idee hanno preso una forma ed Edoardo è diventato Blesss.
Blesss alla prova del primo singolo ‘pianto’
Da Fermo a Milano, dallo studio a ‘Pianto‘, la sua prima canzone ufficiale che nasconde non solo la sua voglia di iniziare nel migliore dei modi questa avventura ma anche un messaggio personale nel testo.
Edoardo, infatti, ha svelato di soffrire di disturbi dissociativi e, per sua stessa ammissione, non è raro che in alcuni momenti questa condizione lo porti a perdere la testa, quasi a perdere del tutto il senso di ciò che lo circonda.
‘Pianto‘ parla proprio di questo, di come il malessere psicologico possa dividere in due una persona fino al punto di fargli perdere la facoltà di provare qualsivoglia emozione.
Nessun punto di riferimento, assenza di voce, catene immaginarie che sembrano reali. Blesss si estranea dal mondo in questo brano proprio come in alcuni momenti della sua realtà quotidiana.
Vivendo di illusioni, l’unica cosa che ha potuto fare è dare il meglio di se stesso in ‘Pianto‘ ed è solo un primo passo verso quello che sarà, inevitabilmente, un futuro tutto da scrivere.
Sonorità e vocalità, pur non avendo delle reference particolari, si potrebbero accostare a quelle di un acerbo Salmo o, restando sui suoi coetanei, Blanco.
C’è, però, una molla aggiuntiva di cattiveria artistica nella voce, quasi rabbia pronta a esplodere, data da questa doppia sfumatura della vita di Edoardo che, inevitabilmente, si riversa e ripercuote in Blesss.