In attesa di poter ascoltare l’album con cui festeggerà il decennale discografico, è ora disponibile il nuovo singolo di Briga Calle Maria Ignacia (Honiro Label). Non si tratta di un brano inedito, ma la versione originale del pezzo scritto nel 2010 e mai pubblicato.
Come già annunciato dallo stesso cantautore, ogni mese verrà pubblicato uno dei suoi singoli del passato in versione originale, remix o rivisitato e mai uscito sulle piattaforme digitali. Il mese scorso la scelta era caduta su In Rotta per Perdere Te (ne abbiamo parlato Qui).
“Questa canzone è nata quando vivevo a Madrid e prende il nome dalla strada in cui abitavo.
Fino a quel momento, in Italia, avevo registrato i miei brani nello studio casalingo di un amico. Ricordo perfettamente che quando tornai a Roma presi contatti con una sala di incisione in cui registrava la maggior parte della scena Rap romana e questa fu la prima canzone che incisi in uno studio professionale.”
Queste le parole di Briga. L’artista continua:
“Di fatto, Calle Maria Ignacia si può considerare il mio primo vero pezzo.
Dalle tre strofe si possono delineare i tratti distintivi del mio carattere, fra i quali il senso di rivalsa, la rabbia e la voglia di arrivare che da quel momento hanno indirizzato il mio cammino nella musica fino a portarmi ai 10 anni di carriera, senza mai abbandonarmi.”
Il brano è accompagnato da un videoclip diretto dal regista Lorenzo Piermattei, girato il 1° Luglio 2020 nel quartiere Trastevere a Roma, dieci anni dopo dalla nascita del singolo.
BRIGA CALLE MARIA IGNACIA – IL TESTO
L’ultimo grido delle mode
La vita mia è come una puttana che non gode
Jodèr
Troppe droghe
Prove che non supero
Mi rode ancora brother
So che non recupero
Ma già sono le 9
è una serata lontano da casa
E quando piove
Sto solo col Mikasa
Palleggio fino a quando esplode la mia ribellione
Calcio in cielo sto pallone che ritorna con la scritta Nasa
Briga zingaro da strada e nessun dramma
Fossi Pindaro potrei volare per spalleggiare mia mamma
Ma Pacha Mama resta nella cama
E io sputando la mia bava,
come un lama, metto ossigeno al diaframma
Ma Briga sai quante ne perdi?
Tu prendi la tua vita a bottigliate di Aberfeldy
Men jeg foeljer mig heldig
E nonostante tutto
Essere messo tra i ribelli non mi sembra così brutto
Vengo da giù con il mio stupendo vivere
portando tra le mani il tuo respiro da reprimere
Ho un destino da riscrivere che non si vede
Perché ho messo la testa dove voi non mettereste un piede
Vengo da giù con il mio stupendo vivere
portando tra le mani il tuo respiro da reprimere
Ho un destino da riscrivere che non si vede
Perché ho messo la testa dove voi non mettereste un piede
Perché ho messo la testa
Dove non metti la tua
E questa gente detesta
Briga il ninho de rua
Io al timone e tu a prua
Mentre piloto il bonde
Con un rayo de lua
Che illumina le onde
Ma non risponde la mia fede
A una testa incline
A rime povere incastrate tra la rovere e le spine
Faccio commuovere le ragazzine a decine
Ma non mi posso muovere adesso se calpesto mine
Ed è una danza
Che seguita ad oltranza
Mi chiudo in stati d’ansia
mentre gioco a Valetudo con l’infanzia
Vado in vacanza
E la Guardia di Finanza mi entra in casa
e fa tabula rasa dentro la mia stanza
Ma non la chiamo latitanza
Perché l’unica cosa da cui scappo davvero è la distanza
Ma se l’acchiappo spero che non si scansa
Altrimenti porto al cimitero pure la speranza
Tu non dirmi che sei già finita
Una vita in bianco e nero e un velo sopra Sjonnie e Anita
Percorro la salita e ricucio ogni ferita
Che s’infetta ancor di più quando brucio per l’ortica
Y si no te escucho, grita
Che forse ti sento
Sono stretto da morse
e non ho più risorse per questo tormento
E so che mi potrai deridere
Ma non potrai decidere se mi vorrai uccidere
Vengo da giù con il mio stupendo vivere
portando tra le mani il tuo respiro da reprimere
Ho un destino da riscrivere che non si vede
Perché ho messo la testa dove voi non mettereste un piede
Vengo da giù con il mio stupendo vivere
portando tra le mani il tuo respiro da reprimere
Ho un destino da riscrivere che non si vede
Perché ho messo la testa dove voi non mettereste
Io son l’icona di me stesso
Ma spesso accade
Che chi si adula da solo
Prende il volo e cade
E non si porta appresso neanche una persona
Che stava li in alto con te
E invece adesso che sto in coma
Chi c’è?
Chi suona
Alla campana di un depresso?
Dimmi chi è che mi sprona alla ricerca del successo?
Non brillo per riflesso, io
Brillo di un lume
Che è solamente mio
E che non scambio per nessuna ragione
Quando mando la testa in confusione
Quando ti mangio in testa e la curva contesta
perché non vuol padrone
Sono le gesta a fare le persone
Che stai a sinistra, a destra o non hai una direzione
Ma più vado avanti e non mi fido
Ci vado con i guanti e poi m’incazzo perché non mi sbrigo
Divento pazzo se mi soffi i baci dalle mani
Perché ho paura che il vento li devi verso un altro nido
Quindi diffido dai cloni
Dalle imitazioni
E dai mezzi paragoni
Sono diamanti grezzi e una P3 che manco spara
A levarti dai coglioni la gente che non ti si equipara
E io mi scavo la mia bara e tu
Guarda e impara
Schiavo di te stesso e di quel cesso della tua puttana
Ti ho fatto tana
E per te manhana
è solo un giorno che segue
un altro giorno della settimana
Vengo da giù con il mio stupendo vivere
portando tra le mani il tuo respiro da reprimere
Ho un destino da riscrivere che non si vede
Perché ho messo la testa dove voi non mettereste un piede
Vengo da giù con il mio stupendo vivere
portando tra le mani il tuo respiro da reprimere
Ho un destino da riscrivere che non si vede
Perché ho messo la testa dove voi non mettereste
non mettereste un piede