Il 12 maggio del 1995, quasi vent’anni fa, si spegneva la vita di una delle più brave cantanti italiane… sicuramente della miglior interprete del nostro paese, Mia Martini.
Nonostante la sua scomparsa, la sua voce quella no, non si é mai spenta… nemmeno oggi passati quasi vent’anni e, siamo sicuri che non lo farà mai, perché Mimì (come la chiamavano amici e fan) ci ha lasciato un bagaglio di canzoni e di interpretazioni immortali: da Per amarti a Padre davvero, passando per Minuetto, Almeno tu nell’universo, Piccolo uomo, La nevicata del 56, Gli uomini non cambiano, E non finisce mica il cielo, Stiamo come stiamo, Donna… e tutte quelle perle, forse meno conosciute, ma non per questo minori.
Nel corso degli anni ogni artista donna (e non) l’ha guardata con ammirazione e rispetto e come un punto di arrivo inarrivabile, come se nel cantare ci fosse un unità di misura e lei fosse il valore massimo. Un valore non dato dalla tecnica, eccelsa, ma soprattutto dal cuore, dalla pancia, dall’anima e da quel buco nero che si é portata dentro per molti, troppi anni.
E’ sempre stata ricantata Mimì in tutti questi anni… dalla sorella Loredana Berté, dalle aspiranti cantanti ai provini, dalle voci dei talent, nei karaoke e tra le mura di casa; in poche hanno tentato l’azzardo di incidere un suo brano Mina, Elisa, Rosanna Casale e, in tempi più recenti, Fanya ed Eleonora Crupi.
Sì, perché ricantare Mimì é uno dei rischi più grandi che un artista possa correre, perché il paragone sarà sempre arduo e, spesso, impietoso.
Perché Mia non era una cantante qualsiasi, lei era la musa dei cantautori… Ivano Fossati, Franco Califano, Bruno Lauzi, Biagio Antonacci, Claudio Baglioni tra gli altri… e Francesco De Gregori che, appositamente per lei, scrisse La donna cannone nel momento in cui Mimì aveva deciso di abbandonare il palcoscenico… solo anni dopo la incise e subito si capì che quella canzone non sarebbe nata se non ci fosse stata la sua voce ad ispirarla.
Lo stesso De Gregori nel 1987 le dedicò una canzone, Mimì sarà, che descriveva la vita tormentata della cantante “Sarà che tutta la vita è una strada con molti tornanti//ed i cani ci girano intorno con le bocche fumanti//che se provano noia o tristezza o dolore o amore non so//sarà che un giorno si presenta l’inverno e ti piega i ginocchi//e tu ti affacci da dietro quei vetri che sono i tuoi occhi non vedi più niente, e più niente ti vede e più niente ti tocca//Sarà che io col mio ago ci attacco la sera alla notte, nella vita ne ho viste e ne ho prese e ne ho date di botte//che nemmeno mi fanno più male e nemmeno mi bruciano più//
dentro al mio cuore di muro e metallo dentro la mia cassaforte//dentro la mia collezione di amori con le gambe corte, ed ognuno c’ha un numero e sopra ognuno una croce,//ma va bene lo stesso, va bene così//chiamatemi Mimì, chiamatemi Mimì, per i miei occhi neri e i capelli e i miei neri pensieri…“.
Perché Mia Martini era tutto questo… Mimì cantava con la voce, ma anche con gli occhi, neri ed intensi.
Oggi 20 settembre sarebbe stato il compleanno di Mimì… è il compleanno di Mimì. E noi di All Music Italia vogliamo dirle grazie per tutto quel bagaglio musicale immenso e intramontabile che ci ha lasciato.
Non vogliamo chiudere questo ricordo pubblicando un esibizione di Mimì, non sapremmo quale delle tante scegliere, e poi esiste Youtube e il nostro invito per tutti voi é quello di ascoltare oggi almeno una sua canzone per ricordarvi la sua grandezza.
Noi da parte nostra ci teniamo a chiudere con alcune delle frasi che Mia ha disseminato nel corso della sua carriera nelle sue interviste e con quello che alcuni dei suoi colleghi hanno detto di lei.
Il materiale che trovate di seguito è tratto dal libro “Mia Martini – L’ultima occasione per vivere” scritto da Menico Caroli e Guido Harari, probabilmente l’opera più completa che sia mai stato realizzata sulla vita e la carriera di Mia Martini; quasi 300 pagine di storie, racconti, materiale inedito, appunti della stessa Mia. Un libro che vi invitiamo a comprare e leggere. In fondo all’articolo trovate il link per reperirlo. Credeteci, ne vale veramente la pena.
“Niente mi dà la gioia che provo quando canto. Impazzisco di felicità, quando vedo la gente che se ne sta lì, attaccata a me. In quei momenti, tutta quella folla mi ama, mi appartiene. La musica é la vera ragione della mia esistenza”. Mia
“Quella mia e di Loredana è la storia di due donne che si sono sempre sentite rifiutate. Ognuna ha reagito a modo suo. Io scappando, arrendendomi, andando alla ricerca di me stessa. Tornare a lavorare, a cantare, a vivere meglio mi è costato vistose cicatrici”. Mia
“Le lacrime delle donne cambieranno gli uomini?” Mia
“Volevo che Ivano (Fossati) mi pensasse alla sua altezza. Così iniziai a scrivere canzoni con continuità. Mi sentivo una donna nuova. Avevo anche perso un briciola di quelle famose tre ottave che facevano di me un fenomeno da baraccone”. Mia
“La prima impressione che ebbi di Mimì fu esattamente uguale all’ultima. Rimasi conquistato dal suo entusiasmo, dalla sua forza dirompente. Colpito dalla sua semplicità e soprattutto dal fatto che Mimì era uno monomaniaca della musica. Posso dire che, di tutti i musicisti e gli artisti che ho incontrato nel corso della mia vita, lei é stata una delle persone più autenticamente interessate alla musica”. IVANO FOSSATI
“Avere Mia Martini come interprete delle mie canzoni era come stare in America e scrivere per Barbra Streisand”. BRUNO LAUZI
“Dalla prima volta, rimasi ipnotizzato dalla sua voce, bellissima, e da una padronanza della scena con cui sapeva trasmettere alla gente l sua vita”. CHARLES AZNAVOUR
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