La notizia è ormai sulla bocca di tutti: è bastato un post di Francesco De Leo, il fondatore del gruppo L’Officina della Camomilla, per scatenare il delirio sui social: il musicista, con una Instagram Stories pubblicata in mattinata, ha accusato Edoardo d’Erme in arte Calcutta di averlo aggredito al festival di Miami 2022.
Il fattaccio sarebbe avvenuto nelle scorse ore nel backstage dell’evento che si è tenuto a Segrate. A quanto pare, Calcutta avrebbe piazzato in faccia a De Leo un pugno bello e buono, perlomeno stando al racconto dell’artista via social. Ecco le sue parole:
Stanotte verso l’orario di chiusura dell’ultima serata del Miami sono stato aggredito senza senso alcuno da Edoardo d’Erme in arte Calcutta che mi ha tirato un pugno in faccia facendomi sanguinare il naso. È giusto che voi sappiate quello che è accaduto. È una persona violenta, ha minacciato di picchiare anche una mia amica.
Quel che più «mi fa incazzare non è il pugno in faccia che ho ricevuto io… ma che una persona adulta e benestante abbia minacciato di mettere le mani addosso a una donna…una mia amica che cercando di farlo rinsavire dal suo raptus, invece che tranquillizzarsi abbia addirittura minacciato di pestarla. Io non ho parole.
Spero ci sia una giustizia in questa storia, mi dispiace anche dirlo pubblicamente… ma questi atteggiamenti vanno condannati. Fatevi voi un’idea reale su che persona sia veramente questo triste individuo.
Ecco la Stories incriminata.
Questo il durissimo sfogo di De Leo su Instagram che, però, almeno per il momento non ha avuto alcun tipo di seguito. Non esistono infatti video di sorta riguardo all’aggressione, né si è fatto avanti alcun altro testimone che avrebbe per l’appunto assistito all’alterco. Tutto tace anche sui social di Calcutta, che ancora non ha commentato il post del collega che avrebbe menato.
Qualcuno sui social ha parlato anche di una possibile mossa promozionale da parte degli artisti per aumentare l’Hype verso una nuova uscita. Ovviamente, visti i temi delicati tirati in mezzo, ci auguriamo che non sia così e rimaniamo in attesa di una ricostruzione dei fatti ufficiale da parte degli organi competenti.