“SCACCO AL MAESTRO – VOLUME 1“
TRACCIA PER TRACCIA
Ecco tutto quello che la band ha raccontato su ogni singola canzone inclusa nel progetto discografico Scacco al Maestro Vol 1.
1) ARENA feat Matt Bellamy
È quasi impossibile pensare ad un film ambientato nel far west senza avere in mente la paletta sonora che Ennio Morricone sviluppò a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’70. Timbri unici sempre molto riconoscibili, all’epoca assolute novità ma oggi diventati classici in grado di comunicare immediatamente tutto l’immaginario legato agli Spaghetti Western. Arena, composto da Morricone per Il Mercenario di Sergio Corbucci ne utilizza con maestria perlomeno tre, iconici ed inconfondibili. Stiamo parlando del fischio, della tromba e della chitarra twang riverberata.
Per la nostra versione si è pensato di coinvolgere Matt Bellamy chiedendogli di essere l’equivalente moderno di Alessandro Alessandroni per fischio e chitarra.
2) LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO
Nei calibro proveniamo individualmente da background molto diversi e nei 15 anni di strada assieme ognuno di noi ha da sempre portato i propri gusti. Ne scaturiscono quindi visioni diversificate su qualsiasi cosa compresa letteratura, arte e cultura a tutto tondo.
Uno dei pochi punti di accordo generale è Elio Petri, per tutti noi uno degli esempi più alti del cinema italiano. In particolar modo il suo matrimonio artistico con Morricone è sublime e le pellicole in cui il duo ha collaborato sono tutte eccezionali. Scacco al Maestro ci ha dato modo quindi di cimentarci anche con alcuni brani che non avevamo mai affrontato prima come il main title per il film La Classe Operaia va In Paradiso.
Una musica forte, dura, complessa e tridimensionale come la vita in fabbrica che la pellicola racconta attraverso le vicende dell’operaio Gian Maria Volontè. Per realizzare la nostra versione con i suoni massicci e stentorei che cercavamo è stato indispensabile l’apporto di due musicisti eccezionali come Sebastiano de Gennaro alle percussioni e Beppe Scardino al sax baritono.
3) SVEGLIATI E UCCIDI
Dall’omonimo instant movie sulle vicende di Luciano Lutring diretto da Carlo Lizzani nel 1966 proviene questo complesso brano “prog-orchestrale”, ottimo esempio di Morricone che qui ricorre alla quasi onomatopea di una chitarra/mitragliatrice per identificare il criminale milanese anche noto come “il solista del mitra” e chiudere il cerchio tra cronaca, musica e cinema. Eseguimmo il brano dal vivo per la prima volta a Londra nel 2018 in occasione del nostro concerto speciale dedicato al Maestro all’interno della rassegna Church of Sound ma non lo avevamo mai registrato prima.
4) Il BUONO IL BRUTTO IL CATTIVO
Altra sfida importante è stato cimentarsi con brani come questo rendendo a pieno l’avvicendarsi degli strumenti previsti dalle partiture di Morricone: cori, fischi, ocarine, voci, percussioni, chitarre e chi più ne ha più ne metta. Un pezzo divertentissimo da realizzare su cui Enrico si è decisamente sbizzarrito nel trovare le soluzioni migliori.
5) COSA AVETE FATTO A SOLANGE
Brano dall’omonimo film di Massimo Dallamano, ennesima incursione morriconiana nel thriller dopo le colonne sonore per la trilogia degli animali di Dario Argento. Anche qui troviamo i contrasti estremi tra le immagini sanguinolente del film e il groove morbido sul quale si muovono sinuose melodie languide originariamente affidate a Edda Dell’Orso sostituite nella nostra versione dai synth di Massimo Martellotta.
6) C’ERA UNA VOLTA IL WEST feat. Diodato
La vocalità di Edda Dell’Orso è spesso stata un vero e proprio asso nella manica di Morricone. Una voce talmente rara, pura e riconoscibile da rendere ostico, se non impossibile, qualsiasi rifacimento. Per questo per la nostra versione di C’era una volta il west abbiamo chiesto aiuto a un vero e proprio fuoriclasse come Antonio Diodato che ha saputo fare sua la canzone regalandoci una performance incredibile che segue le orme dell’originale ma sviluppa il tema in maniera assolutamente personale.
7) UN TRANQUILLO POSTO DI CAMPAGNA
Per questo film di Elio Petri, la partitura viene eseguita originariamente dall’ensemble Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza e mostra il lato morriconiano più attento agli stilemi della contemporanea, come atonalità, aleatorietà e dissonanza, per fare da contraltare all’astrattezza dei quadri del pittore protagonista, interpretato da Franco Nero, nel suo progressivo e inesorabile cammino verso la pazzia. L’incedere è giocoso, quasi una riproposizione in chiave completamente “deviata” di certa musica popolare da ballo.
Morricone, snobbato ai tempi dai compositori di area “colta”, coglie probabilmente l’occasione in questa folle pellicola per riversare alcuni degli ingredienti più ostici della sua paletta sonora.
8) UNA STANZA VUOTA
Per il tema d’amore Morricone si affida alla chitarra solista e ad una delle sue melodie con la capacità di penetrare qualsiasi emozione, classico brano che non ti puoi dimenticare una volta ascoltato. Ne incidemmo una versione anche per il nostro primissimo disco che fu in seguito campionata da Child of Lov per One Day, il suo singolo cantato da Damon Albarn.
9) TRAFELATO
Questo è il primo che abbiamo suonato insieme. Era il Luglio del 2007, nello studio di Tommy in zona Bovisa e da allora questa improvvisazione dissonante sopra un groove di basso e batteria (tratta dalla colonna sonora di Giornata Nera per l’Ariete di Luigi Bazzoni) non è praticamente mai mancata nelle scalette dei nostri live. Inserirla su questo disco era quindi doveroso, anche solo per chiudere un cerchio.
10) L’UOMO DELL’ARMONICA
L’uomo dell’armonica è un brano perfetto per concludere questo primo capitolo della nostra indagine su un artista straordinario come Ennio Morricone. Racchiude in sé la ricerca costante e le conseguenti idee geniali di arrangiamento del Maestro ma anche la forza iconica della sua musica, comprensibile a tutti e detonante quando accoppiata alle immagini. Un brano che segna la fine primo tempo di Scacco al Maestro dandovi appuntamento al secondo volume che sarà ancora più ricco e succoso del primo.