Cesare Cremonini pubblicherà domani, venerdì 25 febbraio, La Ragazza del Futuro, il suo nuovo album per Virgin Records / Universal Music Italia.
Cesare Cremonini annuncia il nuovo album di inediti, che sarà disponibile da domani nei negozi e in digitale. Questo disco segna il ritorno del cantautore bolognese a distanza di 5 anni dal precedente disco in studio Possibili Scenari e il suo ritorno dal vivo negli stadi, di cui abbiamo anticipato qualcosa qui.
La Ragazza del Futuro è il primo album del nuovo accordo che Universal Music Italia ha stretto con Cesare Cremonini e arriva subito dopo l’acquisizione di tutto il suo catalogo dal 1999 ad oggi, incluso l’album dei Lùnapop, da parte dell’azienda. Alessandro Massara, presidente di UMI, ha sottolineato quanto l’azienda creda nell’artista, nella sua storia e in quello che rappresenta nella storia della musica italiana. L’intento è quello di investire nella musica italiana per poterla conservare al meglio.
La Ragazza del Futuro contiene 14 canzoni nate nel presente, ma con uno sguardo rivolto verso il futuro. I brani sono stati scritti in un momento tra i più complessi e incerti della nostra vita, ma proprio per questo ricco di nuovi sentimenti, prospettive, sogni, desideri, visioni profetiche e speranze.
Durante la conferenza stampa, Cesare Cremonini ha raccontato:
Questo disco, come poi anche il periodo che abbiamo vissuto, è uno spartiacque per la mia carriera e per la mia vita. Nasce in un momento ovviamente molto particolare e proviene da una sorgente creativa, artistica, umana, personale, che ha attraversato tante delicatezze e probabilmente molte di queste le possiamo anche condividere.
La Ragazza del Futuro non ha featuring, ha una sola voce, ma è frutto di una grande collaborazione tra professionisti. È un disco che nasce anche da una riflessione, secondo me, inevitabile sul ruolo dell’artista musicale italiano oggi e, in particolar modo, su quello che io ho pensato del mio ruolo, arrivato a 41 anni, nel pienissimo delle mie energie, dei miei desideri artistici, della mia fortuna.
È un progetto che riesce a guardare al mercato e all’oggi con entusiasmo, ma anche al mercato del live. Portare il tour negli stadi anche al sud per un cantautore come me non è un risultato banale. Tra l’altro, io porto avanti anche una tradizione musicale, quella autorale bolognese, con uno sguardo intimo verso la realtà, quindi è sicuramente un progetto che si è posto delle sfide importanti.
Ho puntato sulle canzoni, alcune visionarie, che mi trascinassero verso il futuro. In un momento super difficile, tutto è nato dalla canzone che dà il titolo al disco. La ragazza del futuro è venuta a salvarmi. La visione di questi elementi: la femminilità, la gioventù, il futuro, a chi parlare, a chi tendere una mano.
Un album nel suo significato più classico e canonico, di canzoni che riescono a parlare una lingua universale: quella dei nostri “sentimenti smarriti” che in questo disco si sono ritrovati, ancora intatti, per ricordarci che siamo solo esseri umani.
Cesare ha aggiunto:
Il disco è composto da 10 tracce molto ingombranti, che hanno una corposità e un significato ben preciso abbastanza profondo. È un album, non una playlist, e le canzoni non sono singoli separabili l’uno dall’altro. Quindi, prima di pubblicare l’album, ho pensato che il collante potessero essere degli strumentali, semplici, quasi grezzi, ruvidi. Sono stati composti in studio da musicisti straordinari, tra cui Nick Ingman, con cui già ho lavorato in passato, e Davide Rossi, che verrà in tour con me negli stadi. Musicisti eclettici e straordinari.In questa collaborazione, ho cercato di arricchire l’album per dargli proprio quel significato di album musicale.
L’album è nato in condizioni diverse, attraverso influenze molto diverse, in città diverse. Solitamente io sono chiuso in camera, in studio, notte e giorno. Invece, in un momento in cui tutti eravamo serrati e spinti a chiuderci, questo album mi ha chiesto di muovermi. Con tutte le difficoltà del caso, che abbiamo vissuto tutti, mi sono spostato tra Bologna, a Reggio Emilia, Napoli, Londra, Copenhagen con Davide Rossi, New York, Los Angeles. È un disco che è aperto verso il mondo, alla ricerca di sentimenti e musiche che possano parlare un linguaggio del mondo.
LA RAGAZZA DEL FUTURO tracklist:
- Intro
- La ragazza del futuro
- Colibrì
- MoonWalk
- Interlude +
- La fine del mondo
- Chimica
- La camicia
- Interlude –
- Stand up comedy
- Jeky
- Psyco
- Delfini
- Chiamala felicità
La Ragazza del Futuro è un disco prodotto artisticamente da Cesare Cremonini e Alessandro Magnanini. Registrato presso il Logico Studio di Bologna e l’orchestra negli storici Abbey Road Studios di Londra. I missaggi sono stati realizzati ai MHB Studios di New York. E con Davide Petrella continua il meraviglioso flusso di lavoro di Cesare, ormai decennale nella scrittura.
Il cantautore bolognese ha detto:
Al di là del fascino, il motivo per il quale è bello andare a Abbey Road e importante per le mie produzione, è molto semplice: c’è un suono che io riconosco, che cerco e che voglio portare nel disco. È il suono di Abbey Road, ha dei reverberi particolari. C’è solo lì. Ci sono tanti artisti di tutto il mondo che hanno altre ricerche, e va benissimo così.
Io cerco invece il suono di quella stanza, che però non deriva tanto dalla storia. È un suono che sarà eterno finché resteranno in piedi certi studi di registrazione. Poi, è un vezzo di piacere personale. L’unico regalo che mi faccio sono alcune registrazioni di archi, o di altri strumenti, o la collaborazione di alcuni musicisti.
Inoltre, Abbey Road è anche un centro di gravità per musicisti straordinari, i migliori di Londra e i migliori d’Europa. Questi poli di cultura e storia offrono un servizio unico, si crea una produzione vera e propria. In soli tre take hai la migliore registrazione possibile, lo studio ti assicura qualità.
LA RAGAZZA DEL FUTURO il nuovo album di cesare cremonini
Un disco decisamente cinematografico, un lungo piano sequenza di immagini che si inseguono per tutta la sua durata: ballad sinfoniche e imponenti che raccontano l’intimità delle relazioni familiari immergendosi nei dialoghi dei protagonisti.
Cremonini parla così di MoonWalk, pezzo dedicato al padre:
La Ragazza del Futuro è un album senza pudore per me, perché alleata del pudore è la forma poetica, che contiene delle verità, ma rimane sublime. Parlare di un padre, anzianissimo, che sta vivendo i suoi ultimi mesi di vita, in una canzone non è facile. Già PadreMadre diventò un pezzo cult sui genitori per tantissimi e anche in quel caso mi sono sentito di fronte a una sfida e mi sono posto la domanda: quando pudore devo avere nelle canzoni?
Vivere l’esperienza di un padre anziano ti insegna molto. Quello che mi ha convinto a pubblicare MoonWalk è il fatto che quando vivi gli ultimi mesi di tuo padre, vedi davvero cos’è la dignità di un essere umano. Cioè un corpo che se ne va, ma il dialogo, la parola, l’attenzione verso la cura di se stessi, l’attenzione di un padre verso un figlio, le riflessioni della vita di tutti i giorni cercano di continuare. La canzone parla di quei dialoghi. Vivere quei momenti è allo stesso tempo un dramma e una fortuna.
Poi ci sono canzoni come La Camicia e Jeky, la cui leggerezza acustica riporta ai Beatles di Martha My Dear e sono canzoni che sembrano muoversi nelle camere da letto con la morbidezza di una cinepresa.
La ragazza del futuro ha tanti strati, come una metropoli, il ritmo funky – che vede alla batteria Steve Jordan (attuale batterista dei Rolling Stones) muoversi su un riff di basso trascinante.
Sensualità elettronica si trova in pezzi come Chimica e Psyco (mixate dall’ingegnere del suono Chris-Lord- Alge, pluripremiato ai Grammy Award per il lavoro con Green Day, Muse e molti altri) che liberano i suoni primordiali dei synth analogici e si prennunciano perfetti inni da stadio.
Si riconosce il tocco di Nick Ingman negli arrangiamenti di archi in Colibrì e di Davide Rossi nella leggerezza elegante e raffinata di La Fine del Mondo e in Chiamala felicità, la canzone che conclude l’album. Una ballata minimale in cui gli archi si intersecano con un testo molto sentito e personale.
Da ormai alcuni anni, sulle copertine dei dischi il nome Cesare non compare più, c’è solo Cremonini. L’artista ha motivato così questa scelta:
Questa scelta riguarda l’identità di un artista. Ho sempre pensato che l’identità di una persona più si fa stringente verso il dettaglio, più discrimina. Voglio fare una musica il più cosmica possibile, il più aperta possibile.
Nel corso del secolo scorso, c’è stato un periodo in cui ci si firmava per cognome e si dava un valore a questo cognome, perché l’identità era legata alla famiglia, a qualcosa di più largo dell’io. Quindi, a un certo punto della mia carriera, ho scelto di usare solo Cremonini, quasi come un mio marchio di fabbrica, infatti lo utilizzo in qualsiasi comunicazione che faccio. L’intento è quello di dare un’identità il più larga possibile alla mia produzione musicale. Quando faccio musica, cerco uno sguardo più largo, che parte anche dalla mia identità familiare, dalla mia storia, dalla mia terra.
Cremonini mi dà delle sensazioni legate a mio padre, come la dedizione al lavoro, all’importanza del proprio percorso. Cesare invece mi fa sentire la dolcezza di mia madre, l’intimità della mia famiglia, che forse non fanno del tutto parte del mio lavoro, della mia passione musicale. Penso che Cremonini protegga la sensibilità di Cesare.
Foto di Andrea Sistito.