Il giorno del concerto di fine tour di Max Pezzali è arrivato.
Un mega evento al Circo Massimo davanti a 56.000 spettatori al termine di un anno fatto di sold out in tutta Italia, iniziando dal doppio tutto esaurito del luglio 2022 allo Stadio San Siro e passando dai 10 del Mediolanum Forum di Assago.
Poco prima dell’inizio del concerto, abbiamo incontrato Max Pezzali che ha condiviso con la stampa le sue emozioni per la serata.
CIRCO MAX – LE PAROLE DI MAX PEZZALI
L’emozione è sapere cosa ci aspetta, questo è uno dei momenti che ti precorri, ci penso da due notti. Non sarà mai così, per quanto provi a immaginare le emozioni, non saranno mai uguali. È straordinario essere qui!
Uno della mia generazione che fa questo lavoro da 30 anni e che si trova qui al Circo Massimo con tutta questa gente e tutto questo entusiasmo è una roba che non è neanche pensabile. Probabilmente me ne renderò conto molto dopo. Se dovessi analizzare la cosa con freddezza e logica, mi farei prendere dal panico e non salirei neanche sul palco. Bisogna razionalizzare dopo.
Il palco mi ha colpito tantissimo. È lo stato dell’arte di questa roba qua, è la rappresentazione tridimensionale dell’universo pop che ho raccontato nelle canzoni. Mi sono quasi commosso quando l’ho visto la prima volta e dal vivo è ancora più bello e ancora più figo.
Gli ospiti sono una selezione di amici. Quando hai la possibilità di vivere un momento del genere, è bello condividerlo con persone che stimi. J-Ax, DJ Jad e Paoloa & Chiara sono un pezzo del mio percorso.
È bello che ci sia la possibilità di chiudere dei cerchi, come con Lazza che conosco da quando era bambino e oggi che facciamo lo stesso lavoro. Abbiamo delle foto insieme all’Idroscalo all’inizio degli anni 2000. Prima Lazza era sotto il palco e ora è sul palco con me a cantare le mie canzoni e io a cantare un suo pezzo.
Colapesce e Dimartino mi piacciono tantissimo, la loro ironia. Era importante avere questo tipo di leggerezza profonda su questo palco.
Riccardo Zanotti è un amico da prima che i Pinguini fossero nazional popolari e mainstream. Ci siamo conosciuti mangiando una pizza a casa mia mentre loro tornavano da una data quando loro erano una band mini-prog. È come se si tirassero le fila di tanti anni della mia storia.
Anche il DeeJay Time è il segno di una linea che mi lega al mio passato.
E poi si continua…
Superato un certo limite di età e di carriera bisogna vivere alla giornata.
Si è creata una tempesta perfetta e le canzoni di quel periodo hanno rappresentato non solo un momento mio, ma inconsapevolmente anche un momento collettivo. Più che in altri casi, mettevano in comunicazione le persone tra di loro. Ho raccontato un tempo e quel tempo ti riporta inevitabilmente a quelle canzoni. Erano canzoni un po’ più ingenue di quelle di oggi.
E’ un passaggio di testimone tra te e gli 883 e Riccardo Zanotti e i Pinguini Tattici Nucleari?
Riccardo è talmente bravo che non può essere assimilato a me, tecnicamente è molto più bravo di me. Ci conosciamo da talmente tanto tempo e l’ho visto lavorare, quindi lo so con certeezza. Però tra di noi c’è un punto di contatto: entrambi proveniamo da un ambiente provinciale e abbiamo raccontato determinate cose in maniera meno aulica. Siamo cresciuti in posti che le canzoni le devi spiegare bene altrimenti non le capiscono.
CONTINUA nella prossima pagina per la scaletta del concerto che, ricordiamo, sarà trasmetto in TV su Canale 5 il 7 settembre con il titolo Circo Max – Una notte di hit. LEGGI QUI
Foto: Luca Gardella